Fed Cup, Italia-Slovacchia 2-3. Garbin: "Non chiudo la porta alla Giorgi"

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Fed Cup, Italia-Slovacchia 2-3. Garbin: “Non chiudo la porta alla Giorgi”

Daniela Hantuchova chiude agevolmente lasciando appena due game a una Errani non in grado di competere. Rebecca Sramkova ne lascia sei a Francesca Schiavone. L’Italia dovrà giocare il playoff per restare nel World Group II ad aprile

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Dal nostro inviato a Forlì

FED CUP, World Group II

ITALIA-SLOVACCHIA 2-3

R. Sramkova b. F. Schiavone 6-2 6-4

Schiavone-Sramkova

Siamo con le spalle al muro, ci affidiamo a Francesca Schiavone ed al suo tennis elegante per arrivare al 2 pari contro la Slovacchia e giocarci la sfida al doppio decisivo. Di fronte a lei la ventenne Rebecca Sramkova, che ieri nel secondo e terzo set con la Errani ha dimostrato “power” tennis e carattere da vendere, ben oltre la 119° posizione che occupa nel ranking WTA.

Parte Schiavone al servizio, Sramkova oggi è più sciolta rispetto a ieri, il diritto è esplosivo e preciso come non mai, arriva per lei subito una palla break. Francesca però si salva con il servizio e porta a casa la battuta. I vincenti della ragazza di Bratislava abbondano, anche con il servizio non scherza, l’azzurra gioca troppo sul ritmo e non riesce a fronteggiare la sua avversaria che si dimostra arrembante. Così nel terzo game arriva il break di Rebecca, grazie a due vincenti di diritto e ad un doppio fallo dell’italiana. La campionessa del Roland Garros 2010 inizia a variare leggermente i colpi ed il ritmo negli scambi, ma insiste forse un po’ troppo con il servizio sul diritto dell’avversaria che gli tira un paio di gran risposte nei piedi: arriva un’altra palla break sull’1-3, leonessa ancora brava con il servizio ad annullarla e poi a tenere il servizio. La musica però non cambia, la tennista slovacca spinge sempre al massimo, nel settimo game Schiavone dal 40-15 si fa rimontare ed offre ancora due break-point. Sul primo si salva con un pregevole serve&volley, suln secondo però si becca l’ennesima risposta tra i piedi della sua avversaria e capitola: 5-2 Sramkova, che dopo il cambio di campo va a servire per il set. La n.2 ospite tiene la battuta a 30 e senza aver concesso nemmeno una palla break nel parziale se lo aggiudica con il punteggio di 6-2.

Nel secondo set la trance agonistica di Sramkova prosegue: ai fendenti da fondo si affiancano anche le palle corte e l’ex regina del Roland Garros subisce un parziale di 9 punti a zero che portano l’avversaria avanti 2-0 15-0, poi Francesca riesce a tenere la seconda battuta del set. Intanto arriva il dato ufficioso sulle presenze: si contano circa 3000 spettatori, forse alcuni avevano programmato di passare la domenica a visitare la mostra di Art Déco che lascerà Forlì proprio da domani. In ogni caso, il pubblico presente si merita davvero un bel 9. La già citata correttezza (ma più tardi la compostezza lascerà il posto alla battaglia campale…) è accompagnata da un calore e un trasporto a prova di bomba: la stesa subita dalla beniamina di casa Errani, che ha finito piangendo, non scoraggia gli incitamenti dei tremila del Palagalassi. Ne abbiamo assolutamente bisogno e qualche punto pregevole della Schiavone accende la miccia per l’esplosione di entusiasmo. Trema tutto il palazzetto quando la leonessa si guadagna la palla break sul 2-1 30-40, ma un gran servizio della ventenne di Bratislava rintuzza il tentativo di rimonta. Sono passati 49 minuti, il punteggio dice 6-2 3-1 Sremkova, ma ancora si alza il coro: “Francesca! Francesca! Francesca!”.

Sul 3-2 30-40, Schiavone non riesce a trasformare una palla break e poi la sua avversaria fa il resto: 6-3 4-2. A questo punto il pubblico, improvvisamente, abbandona il fioretto e impugna la sciabola, anzi la clava. Il giudice di sedia chiede in inglese silenzio durante il gioco e dagli spalti si alzano fischi e grida. Competenza linguistica e vittoria a ogni costo, la metamorfosi del Palagalassi è degna di uno spunto da romanzo. Purtroppo non basta, perché alla furia slovacca – toccata dal fuoco – riesce tutto, anche smorzate improbabili a fil di rete sul servizio della Schiavone, così purtroppo arriva un altro break e dopo un’ora e due minuti Rebecca serve per portare la sua nazione agli spareggi di Aprile per la Serie A. Ma Schiavone ha mille risorse e, complice un doppio fallo e un errore dell’avversaria, beneficia di due palle-break e aizza il pubblico. Francesca addirittura si lamenta col giudice di sedia per il richiamo di prima agli spettatori. Basta il primo break-point, siamo 5-3 servizio Schiavone e il Palagalassi diventa un’autentica arena, con la ventenne slovacca e la trentaseienne italiana due splendide amazzoni a suonarsele di santa ragione! La bolgia ha aiutato la milanese (che si porta sul 5-4), ormai autentica condottiera a difesa delle Termopili romagnole dall’avanzata delle armate persiane, anzi slovacche… Peccato che le terribile ventenne non si faccia minimamente intimorire e dopo 1 ora e 13 minuti ha un match-point, che chiude da vera campionessa con un ace. La Slovacchia, che oggi sembra aver trovato un nuovo grande talento (il potenziale c’è tutto), merita solo applausi e rispetto. L’Italia ha perso la guerra, ma la sua condottiera, che terminato il match applaude e ringrazia tutto il pubblico, merita davvero tutta la nostra ammirazione. Grazie lo stesso, Francesca!

Ha collaborato alla cronaca Stefano Tarantino

Nel doppio finale ininfluente ai fini del risultato la coppia Paolini/Trevisan ha sconfitto quella slovacca Schmiedlova/Sramkova per ritiro della Sramkova a causa di un problema fisico. Le nostre erano avanti 5-2 nel primo set

LE CONFERENZE STAMPA (AUDIO SOPRA)
Alle 17, circa mezz’ora dopo la fine del match, Schivone si presenta in coferenza stampa, delusa ma serena.

Sull’avversaria: “Ha espresso in questi due giorni un tennis di altissimo livello, complimenti

Sulla sconfitta: “Mi dispiace tantissimo, mi piange il cuore, sono stati 15 anni meravigliosi, nelle vittorie come nelle sconfitte”. A questo punto le viene chiesto se sarà allo spareggio per evitare la serie C ad Aprile: “Non lo so, devo ancora pensarci“.

Sulla piccola discussione a fine partita con la Sramkova: “Dopo la stretta di mano mi ha detto ‘Non è così che si tifa’, riferita al pubblico, allora le ho risposto che lei è all’esordio ma imparerà presto che la Fed Cup è questa. E’ bello che il pubblico partecipi con passione e il nostro è stato fin troppo corretto. Il richiamo a riguardo della giudice di sedia è stato inopportuno e gliel’ho detto. Del resto, quando andiamo in trasferta noi ci fanno sempre il mazzo!

Sulle critiche alla Errani: “Sara è stata stoica, le critiche che le avete rivolto sono legittime ma non le condivido affatto

Sulla gestione della Nazionale: “Ribadisco che le giovani, se accompagnate alle veterane, possono fare benissimo. A proposito di questo, noi siamo state sempre le stesse quattro per tantissimi anni, questo in futuro non dovrà più accadere“.

Alla fine del doppio (vinto dalle nostre Trevisan/Paolini per un problema fisico che ha costretto la Sramkova, in coppia con la Schmiedlova, al ritiro), Rebecca Sramkova dimostra di avere le idee chiare, senza per questo montarsi troppo la testa: “Il mio obiettivo per il 2017 è finire l’anno nelle prime 60 del ranking. Quest’anno farò solo tornei WTA“.

Chiude il giro d’interviste Tathiana Garbin, che non si sottrae alle domande su Camila Giorgi: “Siamo deluse ma guardo al futuro con fiducia: non credo affatto che abbiamo una panchina corta, oltre a Paolini e Trevisan ci sono altre ragazze con le carte in regola per la Fed Cup, l’importante è far fare loro esperienza a contatto delle veterane. Per quanto riguarda la vicenda di Camila, io lascio la porta aperta. Volevo parlarle pochi giorni fa ma la squalifica l’ha impedito. La Giorgi resta però una giocatrice importante e spero in un riavvicinamento, così come successe anni fa con Simone Bolelli” 

 


D. Hantuchova b. S. Errani 6-2 6-0

Errani-Hantuchova

Si apre la seconda giornata del primo turno di Fed Cup (World Group II), con Sara Errani che a sorpresa si trova davanti la veterana Daniela Hantuchova. I precedenti dicono 6 a 5 per la slovacca, con i due sulla terra in parità, 1-1: vittoria di Daniela nel 2011 al Roland Garros, successo di Sara nel 2015 a Roma (in quello che è stato l’ultimo confronto). Daniela (qui lo spunto tecnico sul suo servizio) è stata n.5 del mondo nel lontanissimo Gennaio 2003 e in top 10 fino a fine 2007, ma era un’altra epoca. Quest’anno ha perso al primo turno delle qualificazioni in Australia, poi nient’altro. L’anno scorso due sole vittorie WTA, una Eastbourne e l’ultima a Giugno 2015 nel WTA di Maiorca contro Shvedova. Da verificare se l’aria di Fed Cup le farà bene come ha fatto bene ieri a Francesca Schiavone. Sara Errani ieri si è dichiarata soddisfatta di come si è allenata in questi giorni ed è in fiducia. Anche per lei la verifica sarà sull’eventuale tenuta alla distanza.

Entrano in campo le squadre alle 13 precise e ancora prima dell’annuncio delle giocatrici si alza il coro entusiasta per la beniamina di casa, alla quale il pubblico ha già perdonato la sconfitta nel match di ieri: “Sara, Sara, Sara!”. Davvero un bel segnale quello del pubblico di Forlì, ieri sempre corretto (a parte 3-4 italopitechi, come li definirebbe Gianni Clerici, che ad ogni errore della Sramkova ieri emettevano qualche buuuuu), così come si sono mostrati sportivissimi i tifosi slovacchi, muniti di tamburo e sempre pronti ad applaudire anche le avversarie.

Comincia il match e nel terzo gioco Sara deve soffrire l’esuberanza dell’avversaria. L’azzurra annulla quattro break-point (l’ultimo con un drop shot di dritto al bacio), ma al quinto con un brutto rovescio in rete cede la battuta all’Hantuchova, che nel gioco successivo conferma il break ai vantaggi, 3-1 Slovacchia. I giochi sono molto combattuti, ma Daniela riesce a trovare maggiore lucidità quando è più necessario, così l’attuale n.248 WTA centra il secondo break consecutivo nel quinto game. A quel punto, il pubblico resta in apprensione perché la Errani prima chiama il fisioterapista e poi chiede il medical time-out ed esce dal campo. Dopo i canonici 3 minuti, la finalista del Roland Garros 2012 riesce a recuperare il primo break di svantaggio, lesta a sfruttare un passaggio a vuoto dell’avversaria. Sara però è molto imballata e di fronte a una galvanizzata Daniela è inerme: arriva così il terzo break slovacco. I colleghi vicini mugugnano e si chiedendosi criticamente perché Tathiana Garbin abbia scelto di schierare un’Errani così scarica e in palese difficoltà fisica, anziché affidarsi alla freschezza di Jasmine Paolini. La Hantuchova chiude il parziale al terzo set-point, dopo aver messo a segno nei turni in risposta 17 punti contro i soli 13 della finalista di Roma 2014. La cosa che più preoccupa, però, è vedere Sara correre per uscire di nuovo dal campo.

Il secondo parziale si apre malissimo: due vincenti di rovescio permettono alla n.49 del mondo di annullare due palle break, ma la terza è letale e si parte già in salita, 1-0 e servizio per la trentatreenne di Popgrad, che poi sale 2-0 annullando a sua volta una palla del contro-break. La tennista nata a Bologna ormai non si muove più, in campo non c’è più l’atleta, è rimasta solo la lottatrice, ma non può bastare. La n.5 WTA del maggio 2013 resiste come può, finora l’unica soluzione che le ha dato qualche punto con un minimo di continuità è lo schema servizio-rovescio, ma dopo un game di 12 scambi la semifinalista dell’Australian Open sale 3-0, che poco dopo diventa 4-0. Il match sembra ora una terribile esibizione, con la Errani sottoposta a un’umiliazione che non merita, anche se la Hantuchova è stata bravissima a far stancare subito l’azzurra cercando le righe laterali con ottimi risultati. Il problema alla coscia destra, massaggiata nell’ultima pausa persino dalla Garbin, ha fatto il resto. Dopo 1 ora e 17 minuti finisce 6-3 6-0, tra le lacrime di una sconsolata Sarita.

 

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