ATP Memphis: tiebreak fatale ad Isner, Harrison ritrova la semifinale

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ATP Memphis: tiebreak fatale ad Isner, Harrison ritrova la semifinale

Donald Young supera Long John dopo 2 ore e 26 di gioco. Kukushkin stende Johnson. Ryan Harrison torna in semifinale dopo 2 anni (Acapulco 2015, sconfitto da Ferrer)

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IL RITORNO DEL KAZAKO – Lo statunitense Steve Johnson e il kazako Mikhail Kukushkin aprono il programma dei quarti di finale. Johnson è in vantaggio 2-1 nei precedenti, ma ieri non ha certo brillato contro Smyczek. Kukushkin, ai quarti anche lo scorso anno sconfitto da Nishikori, ha invece passeggiato contro Darian King. L’incontro comincia, ma nessuno ha avvertito Johnson il cui dritto non trova il campo con allarmante frequenza e non fa male quando entra, mentre il servizio risulta non pervenuto: dopo dieci minuti di gioco è sotto 3-0 con due break e una racchetta in frantumi. Mikhail deve solo tenere un minimo di concentrazione e qualche palla in campo e il bagel è servito. Nel secondo set, Johnson inizia a giocare; Kukushkin rimane poco piacevolmente sorpreso, cede il servizio e l’americano sale 4-1. Il kazako è però pronto nell’innalzare il livello del suo gioco e la partita diventa godibile. Ma sono due passanti consecutivi, rovescio e dritto trovati da lontanissimo, due autentici numeri di Kukushkin, ad aprirgli la strada del controbreak e di un nuovo, eloquente parziale di cinque giochi consecutivi che lo accompagna in semifinale, traguardo che mancava da due anni.

UN’ALTRA SEMI PER BASIL – L’incontro che deciderà l’avversario di Kukushkin è fra il georgiano Nikoloz Basilashvili e Matthew Ebden, qualificato australiano. I due trattano la palla in modo molto diverso: Ebden la muove bene, la accarezza nelle smorzate, sa gestirla nei recuperi; Basilashvili la percuote. Dopo che l’australiano ha dovuto cedere al settimo gioco il break conquistato nelle fasi iniziali, il primo set si risolve al tie-break dove prevale la maggior decisione del georgiano. Nel secondo parziale, è ancora Ebden a brekkare per primo, questa volta al quinto game. Basil si scuote, recupera subito lo svantaggio e si porta avanti tenendo a zero il servizio. Il gioco successivo, con ottime soluzioni da parte di entrambi, vede Ebden salvarsi dopo quattro parità e tre palle break. È solo il preludio all’inevitabile: dopo un altro turno di battuta senza concedere punti, Basilashvili arriva al match point con un doppio fallo di Ebden sul 40 pari e lo trasforma passando l’avversario dopo averlo chiamato a rete con una smorzata peraltro non impeccabile. A una settimana di distanza da Sofia, Basil è di nuovo in semifinale.

CADE L’ULTIMA TORRE – John Isner, testa di serie numero 2, è rimasto l’ultimo giocatore oltre i due metri in quel di Memphis. In quello che non sarà l’ultimo derby americano di questo torneo, affronta il numero 81 ATP Donald Young, ex grande promessa a stelle e strisce. Nei quattro precedenti, l’ex top ten Isner ha ceduto un solo set all’avversario. Entrambi prestano la massima attenzione ai propri turni battuta e chi risponde non arriva mai a 40. L’equilibrio si rompe solo a metà del tie-break con un passante di rovescio in corsa di Young su cui Isner sbaglia una volée non impossibile: è il mini-break che decide il set, ma Isner può recriminare anche sul dritto colpito malissimo da posizione favorevole nell’ultimo punto. Nella seconda partita, con Isner che serve per primo, Young è subito in difficoltà nei suoi turni di battuta, sempre costretto a salvare palle break fino al 3 pari. All’ottavo gioco e nona occasione del set, Long John strappa finalmente il servizio all’avversario e incamera il set tenendo con la solita facilità il servizio. La partita finale ricalca l’andamento del primo set, con Young evidentemente più tranquillo quando tocca a lui il servizio di apertura, ma sempre incapace di impensierire minimamente Isner nei turni di risposta. Anche il tie-break sembra replicare il precedente: Young ha il servizio per chiudere in virtù di un solo mini-break, ma questa volta incappa nel doppio fallo. Torna a match point grazie al servizio e chiude rispondendo alla prima di Isner che affossa in rete la volée.

HARRISON L’INTERMITTENTE – Per l’ultimo posto nelle semifinali, Ryan Harrison, un’altra ormai ex promessa statunitense attualmente 62° del ranking, affronta il numero 86 ATP Damir Dzumhur della Bosnia ed Erzegovina. Più a suo agio sulla terra, Dzumhur, che in questa settimana di “duro” ha battuto Kevin Anderson e il belga Steve Darcis, varia altezza e rotazioni da entrambi i lati, fa smorzate di dritto, si presenta a rete; insomma, è sempre in grado di inventare qualcosa che difficilmente l’avversario apprezzerà. Oggi, però, appare poco centrato e l’americano comanda il gioco e macina punti con servizio e dritto portandosi sul 5-1. Superato un passaggio a vuoto che rischiava di riaprire il set, Harrison mette la testa avanti anche all’inizio del secondo parziale. Dzumhur chiede il MTO per farsi controllare la schiena e, alla ripresa del gioco, Harrison restituisce il break e ne rischia addirittura un altro; poi si riaccende, strappa il servizio all’avversario e raggiunge Young in semifinale.

Risultati:

M. Kukushkin b. [4] S. Johnson 6-0 6-4
N. Basilashvili b. [Q] M. Ebden 7-6(3) 6-4
D. Young b. [2] J. Isner 7-6(5) 3-6 7-6(6)
R. Harrison b. D. Dzumhur 6-3 6-4

Michelangelo Sottili

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