ATP Rio: Ruud, match point e poi il buio. In finale Carreno-Thiem

ATP

ATP Rio: Ruud, match point e poi il buio. In finale Carreno-Thiem

Il giovane norvegese domina il primo set e ha l’occasione per chiudere nel secondo. Palla in corridoio e la tensione lo divora: passa Carreno. Si giocherà il titolo con l’austriaco

Pubblicato

il

 

DOMINIC AGILE – Le vie del tennis sono talvolta misteriose. Attraverso quale strada Albert Ramos-Vinolas (n. 25 ATP) sia giunto a battere in due set Dominic Thiem (n. 8 ATP) ai quarti di finale del torneo di Chengdu lo scorso settembre nel loro unico precedente, è infatti un mistero. Nella prima semifinale dell’ATP 500 di Rio de Janeiro lo spagnolo, quinta terra di serie del torneo, per tutto il primo set e parte del secondo è parso più simile all’indifeso Cristo Redentore che domina la città che non ad un giocatore nel miglior periodo di forma della propria carriera. Thiem, dopo avere annullato con un servizio vincente un break point nel suo primo turno di servizio, ha indossato i panni di un Nadal d’annata e lo ha martoriato a suon di diritti e rovesci di straordinaria profondità e avvelenati da una violenta rotazione, che lo hanno costretto ad arrampicarsi in cielo, soprattutto con il rovescio, nella speranza spesso vana di rimandare la palla nel campo dell’avversario. Vinolas nel primo set ha così ceduto per tre volte consecutive il servizio ed ha realizzato il punto dell’onore solo grazie ad un attimo di distrazione di Thiem che si è fatto strappare la battuta al quinto game, con tanto di doppio fallo conclusivo. Punto nel vivo, la seconda testa di serie del torneo ha immediatamente ripreso a martellare Vinolas sul rovescio sino a giungere al 6-1 in 32 minuti di gioco. Il secondo parziale ha visto prima Ramos-Vinolas cedere immediatamente il primo turno di servizio (il quarto consecutivo) e poi fronteggiare con successo due break point al terzo gioco. Lo scampato pericolo ha infuso un po’ di fiducia nello spagnolo che, complice un leggero calo di Thiem e una tattica di gioco più aggressiva, è riuscito a pareggiare i conti all’ottavo game, a raggiungere il suo avversario sul 4-4 e addirittura a portarsi sul 30-0 nel nono gioco, in un’inedita situazione di vantaggio a suo favore. Forse sconcertato da tale inaudita opportunità, o più probabilmente a causa del risveglio dell’austriaco, Vinolas ha perso i quattro scambi successivi subendo il quinto break della serata e, pochi minuti dopo il cambio di campo, si è portato a rete per stringere cavallerescamente la mano al vittorioso Thiem che, comunque vada domani, ha già migliorato la prestazione dello scorso anno quando in semifinale dovette arrendersi a Guido Pella. Se in futuro sarà capace di migliorare il suo gioco di volo, attualmente non all’altezza della sua classifica, è un altro discorso.

FINISCE IL SOGNO DI RUUD – Il nome Casper ai meno giovani probabilmente ricorda un tenero fantasmino protagonista di una serie di cartoni animati statunitensi. A chi sarà meno giovane tra trent’anni, questo nome potrà forse ricordare un tennista norvegese attualmente diciottenne che di cognome fa Ruud (n. 208 ATP) e che oggi nella seconda semifinale è stato ad un solo punto dal battere la quarta testa di serie del torneo e n. 24 ATP, Pablo Carreno Busta, il secondo spagnolo dal cognome plurimo della serata. Partenza fotocopia della prima semifinale, con il giocatore che, al primo turno di battuta, annulla un break point con il servizio e poi domina il set strappando due volte il servizio all’avversario, al sesto ed all’ottavo gioco, con conseguente conquista del primo set in poco più di mezz’ora con il punteggio di 6 giochi a 2. Il giocatore in questione, a differenza di ciò che era forse lecito attendersi, è il norvegese, che mostra una qualità di gioco e una maturità tattica sbalorditive se rapportate all’esperienza maturata a questi livelli. Il diritto non lo tradisce mai ed è ben sostenuto sia dal rovescio che dal servizio, ancora non particolarmente esplosivo ma comunque efficace. Carreno Busta, da bravo operaio specializzato della terra rossa, si rassegna quindi ad indossare l’elmetto e a prepararsi ad una battaglia da trincea. La trincea, però, viene centrata da terribili granate di diritto lanciate dal norvegese, che lo costringono a cedere il servizio al quarto ed al sesto game del secondo parziale. Buon per lui che il giovanotto perda un po’ di lucidità e con essa il proprio servizio al quinto ed al settimo game, infarciti di errori gratuiti, altrimenti la sua avventura a Rio de Janeiro terminerebbe in fretta. Il nono game, sul 4-4 e servizio Ruud, è il più bello e combattuto dell’incontro; Carreno Busta ha tre possibilità di portarsi sul 5-4 ma deve cedere dopo 14 minuti di battaglia. Sul terzo break point pare quasi di vedere un segno della volontà divina in un nastro che devia in corridoio di un soffio una smorzata vincente dell’ispanico e la sensazione si rafforza quando, dopo essere stato avanti 30-0, nel game successivo si trova a dover fronteggiare un match point a favore del norvegese. Ma qui, sul più bello, finisce la fiaba del norvegese figlio d’arte (suo papà Christian giunse al numero 39 dell’ATP nel 1995): spedisce in corridoio la risposta a una solida prima di servizio, si fa raggiungere sul 5 pari e poi sparisce letteralmente dal campo, travolto da altri otto game consecutivi e, forse, dalla delusione. Pablo Carreno Busta giunge così alla prima finale della sua vita in un torneo 500. Casper Ruud si consola con un salto di 75 posti in classifica e da lunedì sarà il numero 133 del ranking mondiale. Papà Cristian è avvisato: presto potrebbe non essere più lui il miglior giocatore di sempre della famiglia Ruud.

Risultati:

[2] D. Thiem b. A. Ramos-Vinolas 6-1 6-4
[4] P. Carreno Busta b. [Q] C. Ruud 2-6 7-5 6-0

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement