Singolare o doppio: il dilemma di Dodig

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Singolare o doppio: il dilemma di Dodig

Con l’eliminazione nelle qualificazioni di Indian Wells, il tennista croato, ex n. 29 ATP, scivolerà oltre la 200esima posizione in classifica. Dovrà scegliere se cercare di risalire in singolare giocando i Challenger o rimanere nel circuito maggiore e dedicarsi solo al doppio

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Periodo a due facce per Ivan Dodig. Se in doppio continua a mietere successi anche con il nuovo partner Marcel Granollers, con il quale ha vinto il torneo di Rotterdam ed è arrivato sino ai quarti di finale degli Australian Open, in singolare da un po’ di tempo il suo rendimento non è per nulla soddisfacente, tanto da essere scivolato attualmente in 198esima posizione. Nelle due ultime uscite, a Dubai e ad Indian Wells, il 32enne di Medjugorje è stato eliminato al primo turno delle qualificazioni e la sconfitta contro Lajovic nel Masters 1000 californiano gli costerà l’uscita dalla top 200 in singolare dopo quasi 8 anni, dal giugno 2009.

Dodig alla fine della scorsa stagione aveva comunicato ufficialmente la decisione di rinunciare a giocare quest’anno in Coppa Davis proprio per riuscire a risalire in classifica in singolare, dove sino ad ottobre era tra i primi cento. Una scelta dolorosa per lui, che lo scorso anno è stato uno dei grandi protagonisti della cavalcata croata sino alla finale, persa poi per un soffio contro l’Argentina, vincendo tutti e 4 i doppi disputati, tre in coppia con Marin Cilic, uno con Franko Skugor. Due delle vittorie con il concittadino Cilic sono state tra l’altro conquistate contro due delle coppie più forti del circuito: i fratelli Bryan, nei quarti di finale contro gli USA, e i francesi Herbert e Mahut, nella semifinale contro i transalpini.

L’ex n. 29 del mondo e vincitore di un titolo ATP in singolare (a Zagabria nel 2011, quando al primo turno batté proprio il suo attuale partner di doppio: curiosamente, l’unica vittoria che ha ottenuto contro il tennista di Barcellona, che lo ha poi sempre battuto nella altre tre occasioni in cui si sono sfidati) ora si trova di fronte ad un bivio. Se vuole infatti tornare ad occupare una posizione in classifica più consona al suo passato, deve giocoforza scendere di livello e giocare i tornei Challenger, dato che il suo ranking attuale non gli consente di accedere ai tornei del circuito maggiore (a Indian Wells ha avuto una wild card per accedere al tabellone di qualificazione). Questo però comporterebbe l’impossibilità, almeno nel brevissimo periodo, di giocare i tornei di doppio del circuito maggiore insieme a Granollers (che è n. 36 in singolare e quindi non ha problemi del genere). I due attualmente sono al quinto posto nella Doubles Race, con Dodig n. 10 e Granollers n. 18 nella classifica ATP di specialità.

Da capire quindi cosa deciderà di fare adesso Dodig, che già lo scorso ottobre per cercare di rimanere nella top 100 disputò un paio di Challenger e rinunciò per un periodo al doppio, interrompendo il sodalizio con il brasiliano Marcelo Melo, con cui poi disputarono insieme le ATP Finals prima di separarsi definitivamente. Punterà ancora sul singolare, col rischio di concludere anzitempo la partnership con Granollers, che potrebbe giustamente volere un partner di livello con cui disputare in maniera continuativa i tornei di doppio del circuito ATP? Dovrà pensarci veramente bene, perché i due compongono una coppia potenzialmente in grado di competere per la vittoria a livello Slam. A supporto di tale tesi basterà ricordare che entrambi in carriera sono già arrivati  due volte all’ultimo atto di un Major: Granollers, assieme al connazionale Marc Lopez, ha raggiunto le finali del Roland Garros e degli US Open nel 2014, Dodig, in coppia con Melo, ha vinto il Roland Garros 2015 ed è arrivato in finale a Wimbledon 2013.

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