IW, Kyrgios: "Non ho sparato a nessuno, perché bad boy?"

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IW, Kyrgios: “Non ho sparato a nessuno, perché bad boy?”

ATP Indian Wells interviste, ottavi di finale: [15] N. Kyrgios b. [2] N. Djokovic 6-4 7-6(3). L’intervista del dopo partita a Nick Kyrgios

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Quanto ti sei divertito oggi nella partita di oggi?
Il doppio, oppure…

Scusami. Ovviamente il singolare.
Beh è stato ovviamente molto divertente. Sapevo che sarebbe stata una battaglia, sapevo che lui sarebbe sceso in campo molto motivato dopo la partita di Acapulco. Le condizioni di gioco qui sono molto diverse: non penso di aver mai servito bene come ad Acapulco. Ho combattuto su ogni punto e penso che a volte siamo stati entrambi un po’ nervosi. Penso comunque che sia stato un gran match, ho giocato molto bene i punti importanti.

Come ti senti ad aver battuto di nuovo Djokovic dopo Acapulco due settimane fa?
Beh credo sia la prova che non si è trattato di un episodio isolato. Ho giocato bene, sapevo dove mi avrebbero portato le mie tattiche. Sono contento di esserci riuscito di nuovo.

Cosa ci dici della tua seconda di servizio? A volte sembra quasi un azzardo…
È così da molto tempo. Ho perso anche delle partite per questo, alcune ne ho vinte. È il mio stile di gioco, se sbaglio sbaglio, conosco bene i rischi.

Cosa ricordi della tua prima sfida con Federer a Madrid?
Ricordo il primo game in cui l’ho breakkato e mi sono detto ok, giochiamocela, lui lo sa che voglio competere su tutti i punti. Ma era surreale, giocare contro di lui sul campo centrale. Batterlo poi è stato incredibile. Molte cose sono successe da allora, ho giocato molte partite e sono più in confidenza con il mio gioco. So che lui sta giocando in modo pazzesco adesso, poi le condizioni qui a Indian Wells sono completamente diverse rispetto a Madrid. Sarà una partita molto diversa.

Sei sorpreso che Federer abbia vinto uno Slam a 35 anni?
No, per niente. Quando lo vedo vincere o giocare un tennis eccezionale non mi sorprende, è il migliore di tutti i tempi. L’età è solo un numero per lui. Fin quando starà bene sarà tra i top player.

È vero che Roger era il tuo idolo a inizio carriera?
I miei idoli sono i giocatori che praticano un tennis divertente e aggressivo, come Monfils e Tsonga. Non era esattamente il mio idolo, è più per il suo ruolo, è una specie di modello per tutti.

Adesso che hai giocato contro tutti i migliori cosa pensi di loro? E rispetto agli altri giocatori?
Beh ho giocato contro Zverev due giorni fa e penso che anche il suo livello sia incredibile. Non è diverso da quello dei top, è solo questione di riuscire a farlo ogni giorno ed è questo che i big fanno meglio degli altri. Penso che Alexander alcuni giorni possa giocare a un livello più alto di Novak ma non potrebbe essere solido e costante come lui. Penso sia questa la differenza.

Hai detto di stare bene mentalmente adesso. Puoi spiegarci la ragione e che cosa sta succedendo?
Penso che inizi dall’allenamento. Ogni volta che mi alleno cerco di essere positivo e di divertirmi, di non essere troppo severo con me stesso. Ero in un posto oscuro. Anche se lo scorso anno ero al n. 13, non stavo bene mentalmente, per niente. Mi buttavo giù e non ero proprio in una bella situazione. Riavere la mia fidanzata presente ai tornei è una cosa bellissima perché mi permette di vederla spesso. Anche mia madre è qui. Sto solo cercando di restare felice e di godermi un po’ il mio tennis.

Il tuo comportamento. Alcune persone ti amano per come giochi a tennis e altre non ti apprezzano per via dei tuoi comportamenti. Ormai ti sei calato nel ruolo di bad-boy?
Non penso di essere davvero un cattivo ragazzo. Sì, ho avuto un paio di comportamenti sopra le righe in campo, ma fa parte del gioco, della competizione. Fuori dal campo non penso di aver mai fatto nulla contro le regole. Non ho guidato ubriaco, non ho sparato a nessuno, non ho rubato. Non sono una cattiva persona, è solo la vostra prospettiva.

Dopo la sospensione sembra che tu ti stia divertendo di più a giocare a tennis ora. Vicino a te c’è Alja (Tomljanovic, la sua ragazza ndr) e anche Lleyton, può aiutarti per qualsiasi problema. È cambiato qualcosa?
Alla fine della scorsa stagione temevo quasi il fatto di disputare tornei. Non volevo allenarmi, non volevo fare nulla. Non ero motivato, ero in un brutto momento e non volevo giocare per un po’. Ho parlato con il mio team e ho capito che non dovevo giocare per un po’. Dopo l’Australian Open ho passato una settimana con la mia ragazza e poi Hewitt mi ha chiamato per giocare in Coppa Davis. È stata la cosa migliore che potessi fare, tornare a giocare con i ragazzi, ne ho tratto molto giovamento. Non so cosa è successo ma qualcosa è cambiato e ora sto vivendo ottime sensazioni. Avere i compagni al mio fianco mi ha aiutato moltissimo.

Molte persone in Australia hanno detto cose poco carine su di te, oggi sei qui e indossi una t-shirt con scritto “Equality”. Cosa significa per te? È importante che tutte le persone siano sullo stesso piano? Pensi che il tennis possa aiutare in questo?
Ehy, mi hai fatto praticamente 300 domande (ride). Hai parlato della mia vittoria, di cosa le persone pensano di me, poi del concetto di uguaglianza. Comunque la gente parlerà male di me sia che faccia bene, sia che faccia male. Sono il tipo di persona che ha la sua base di tifosi da un lato e dall’altro gente a cui proprio non piaccio. A me va bene così. Ma non ho capito, che risposta vuoi da me?

Vorrei sapere perché indossi quella t-shirt.
È abbastanza chiaro, non credi?

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