David Goffin in esclusiva: "Contro l'Italia ci sarò"

Interviste

David Goffin in esclusiva: “Contro l’Italia ci sarò”

INDIAN WELLS – Bella chiacchierata con il belga Goffin, 26 anni, n° 12 ATP e top 10 un mese fa, prossimo avversario dell’Italia in Coppa Davis. Dal tennis che deve giocare per compensare i pochi chili, ai paragoni con Davydenko. Fino a una decisione da prendere…

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Innanzitutto, complimenti, non solo per il match, ma per tutto l’ultimo anno. Raggiungere la top-10 è un grosso risultato. A questi livelli ATP, sei uno dei ragazzi meno pesanti e muscolosi, coma fai a generare tanta potenza, con gli swing molto ampi che hai? Il sito ATP riporta 70 chili per te…
Eh sì, lo so, non sono uno grosso, sono sempre stato mingherlino, uno dei giocatori più piccoli. Era così da under 14, da under 16, ed è così ancora adesso, sono uno dei più piccoli del tour. Proprio per questo, fin da quando ero giovane, mi sono concentrato a lavorare sul gioco di gambe, sul cercare di aggredire i colpi in anticipo, ho armi diverse insomma, è su queste armi che ho dovuto lavorare: prendere la palla presto, rispondere bene ai grandi servizi. Ma ho lavorato anche sui miei punti deboli. Sul servizio, che ovviamente quando ero junior non era il mio colpo migliore, e adesso sta diventando più efficace, e insomma sì, ho qualità diverse che uso per poter battere gli avversari fisicamente più grossi.

Mi fai pensare molto a Nikolay Davydenko, te lo ricordi? Era quel tipo di giocatore così veloce, e anche così accorto tatticamente.
Certo che me lo ricordo! (annuisce sorridendo al paragone, n.d.r.).

Parliamo del fatto che sei il miglior giocatore del tuo paese adesso, negli ultimi anni è stato incredibile quello che avete fatto in Coppa Davis. Dovrete scontrarvi con l’Italia al prossimo turno, il nostro Fabio Fognini ha appena vinto con Jo (Wilfried-Tsonga, n.d.r.), e sta giocando bene, poi abbiamo Paolo Lorenzi… so che Steve (Darcis. n.d.r.) sfortunatamente sta avendo dei seri problemi personali adesso, speriamo che si risolva tutto per il meglio. Cosa ti aspetti da questa annata di Davis? Migliorarvi ancora significherebbe vincere!
Già, è vero. Sai, io cerco sempre di dare tutto per il mio paese, per la prima volta quest’anno ho deciso di non giocare il primo turno, contro la Germania, ero sfinito, e non avrei potuto dare il 100%. Ma c’è stata una sorpresa grandissima, Steve ha giocato due match pazzeschi, e poi abbiamo vinto il doppio, veramente grandioso, sono così felice che siano riusciti a passare il turno. Così siamo anche quest’anno nei quarti di finale, e io potrò giocare contro l’Italia. Sarà bello giocare i quarti in casa di nuovo, e insomma, penso che avremo buone possibilità, credo sarà una sfida 50% e 50% con l’Italia. Abbiamo ottimi giocatori, c’è Steve, e un buon doppio.  Ma anche l’Italia ha una squadra solida, non si sa mai chi potrà scendere in campo e giocare, e se sarà al suo livello migliore. Lorenzi, è sempre lì al suo massimo, una sicurezza, poi con Fabio non sai mai se aspettarti che giochi il suo tennis migliore oppure no, se sarà motivato o no, e Seppi è ogni volta molto solido, e quest’anno sta giocando ancora meglio, ha fatto un ottimo Australian Open. Quindi vedremo, sarà interessante, non è mai facile giocare partite per la tua nazione.

Sperando che tu vada più avanti possibile in questo torneo, poi ci sarà Miami, e poi la Coppa Davis per te, giusto?
Sì, dopo Miami direttamente la Coppa Davis.

Hai qualche idea sulla superficie che sceglierete? Cosa potrebbe essere meglio contro l’Italia? Perché gli italiani si trovano bene sulla terra, ma Fabio può essere pericolosissimo sul duro indoor.
Non so esattamente la data ufficiale, ma il capitano ha chiesto a noi giocatori, dobbiamo ancora decidere, non sappiamo se sarebbe meglio per noi continuare sul duro visto che si arriverà da Miami, o se iniziare a giocare sulla terra, visto che subito dopo la Coppa Davis inizierà la stagione sulla terra rossa. Ma sarà indoor, perché in Belgio nel periodo dopo Miami il tempo non è granché bello.

Quindi indoor, forse terra, forse duro, chi lo sa?
Eh si, forse terra, forse duro, chissà (sorride, n.d.r.) ma penso che non cambi molto, noi ci troviamo bene su entrambe le superfici, e lo stesso vale per l’Italia.

Era questo il senso della domanda (sorride con aria furba ascoltando, n.d.r.), la superficie insomma non sarà determinante.
Sì, la superficie non sarà la chiave per passare il turno.

Grazie mille, e in bocca al lupo!
Grazie mille a te!

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