Maria Sharapova, oltre il tennis

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Maria Sharapova, oltre il tennis

Maria Sharapova si racconta a Vogue. Su un divano di Manhattan Beach la siberiana non ha maschere. L’incontro con Grigor Dimitrov, le poesie di sua mamma, i quindici mesi passati a riscoprire il mondo

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Non credevo che Maria Sharapova fosse una di quelle persone che prendono il thè. Ma eccoci qui, in piedi nella sua cucina a mettere della finissima polvere di ginger grattugiato dentro gli infusori di acciaio inossidabile. Io neanche lo bevo il thè, ma entrambi abbiamo un forte raffreddore così Sharapova ha preparato la bevanda calda più buona che abbia mai assaggiato, in una teiera fatta interamente di vetro. L’elisir è di colore giallastro misto al verde, come una pallina da tennis, e si tratta dell’unico sprazzo colorato all’interno della sua casa minimalista, prevalentemente bianca e grigia, che si trova a Manhattan Beach, California. Non lo diresti affatto che ci vive una tennista“Non ci troveresti nessun indizio,” dice lei ridendo. Bensì troveresti altri indizi sui suoi interessi come l’arte moderna, l’architettura, e il design. Ci sono grossi dipinti di Joe Goode e Chris Gwaltney; una lampada posta sul pavimento coperta da un’ombra bianca, la quale una volta accesa assume la forma del fiore peonia; e una foto in bianco e nero incorniciata di una giovanissima Marilyn Monroe. Una parete di vetro scorre lungo la cucina fino al salotto, con porte scorrevoli che ridanno su una piscina che gira intorno ad un lato della casa. “Questo è quanto più vicino loro potevano metterla,”  ha detto lei.

Sharapova si allena al Manhattan Country Club, a circa 10 minuti da qui, e noi avremmo dovuto andare lì ieri – un lunedì, il suo giorno libero – per colpire qualche palla e prenderci un aperitivo (una sua idea) ed invece… ci è toccato il tea. Devo ammetterlo, ero sorpreso quando aveva suggerito quel piano. Fare sport e bere alcolici non sono il genere di cose che fanno gli atleti di livello mondiale con i giornalisti, ma Sharapova, la quale ha fallito un test anti-doping nel gennaio del 2016 ed è stata sospesa dalle competizioni per 15 mesi, aveva un po’ di tempo a disposizione. In quest’ultimo anno ho assunto molto più alcool di quanto abbia mai fatto in vita mia. Ma è successo perché ho avuto una vita sociale!

Appollaiata sul suo enorme divano grigio, senza trucco, con i capelli legati all’indietro, Sharapova non appare come una tennista russa tremendamente competitiva qual è, ma sembra più una ragazza californiana che fa tanto yoga. Alta e carina, lei sa davvero farsi strada semplicemente con una grosso maglione, un paio di leggings, e dei semplici gioielli. Il fatto che vive la vita in maniera diversa rispetto agli altri tennisti è perché probabilmente non vede il tennis come una religione“Penso che uscirei pazza se fossi solo una giocatrice di tennis. Sul serio.” Dopo lo scandalo scoppiato lo scorso anno si è ritrovata al centro dell’attenzione e Maria si è presa la responsabilità ammettendo l’uso di sostanze illecite. Ma cercando di superare lo scandalo in questo modo sembra essersi ritortole contro; la condanna è stata veloce, le sono piovuti addosso obbrobri attraverso Twitter, mentre la stampa sportiva si è affrettata a scrivere pezzi dal titolo: “Il tennis ha voltato le spalle a Sharapova“. Sia attuali giocatrici che quelle del passato avevano proposto una squalifica a vita. Jennifer Capriati ha detto che le avrebbero dovuto togliere i 35 titoli vinti. Altri attacchi sono stati più personali. Dominika Cibulkova ha affermato in un’intervista: “Lei è una persona con la quale è difficile andare d’accordo, arrogante, presuntuosa e fredda.” L’ex coach di Andy Murray, Brad Gilbert, è rimasto sorpreso dalla stupidità dei fatti. “Sono ancora sbalordito che nessun del suo team abbia controllato la lista delle sostanze proibite della WADA, i giocatori sono responsabili ma questa è una svista anche della sua squadra.” Martina Navratilova è una delle poche ad aver lasciato il beneficio del dubbio: “A me sembra un errore in buona fede.” Ma è stata Chris Evert, sulla ESPN, che ha cercato di spiegare perché Sharapova non ha amici nel tour: Lei è sempre stata isolata dal resto del mondo del tennis e quindi è dura farsi amici“.

Sharapova ammette di non conosce molte giocatrici di persona. “Passo poco tempo negli spogliatoi e me ne vado appena posso, perché mi sono organizzata un’altra vita. Ho una famiglia, ho degli amici. E meno tempo passo lì, più energie ho per loro. Io sono rispettata per quello che faccio sul campo, e questo ha molta più importanza per me rispetto a qualcuno che mi dice che sono una brava ragazza negli spogliatoi.” Questa è la tipica frase che ti ricorda il perché una persona come Maria, che ama “descrivere le cose come sono”, non vincerà mai il premio di Miss Simpatia. “Lei è una persona davvero privata, il più privata possibile considerando la posizione in cui si trova. Raramente le persone riescono a vedere la complessità di Maria, e quanto sia una persona a tutto tondo” ha detto Sophie Goldschmidt, una sua amica.

Di solito non riporto i nomi delle persone che non sono riuscito a contattare per un’intervista, ma in questo caso mi sembra importante sottolineare che Chris Evert, Billie Jean King, Martina Navratilova, Mary Carillo e Pam Shiver hanno tutte declinato la mia richiesta di parlarmi di Sharapova. Paul Annacone d’altro canto, è stato contento di fare una chiacchierata“Maria si tiene un sacco di cose per se, come fanno molti altri giocatori di tennis. Lei sta semplicemente cercando di fare del suo meglio secondo la struttura che si è creata per lavorare bene.” Per quanto riguarda la condanna, lui crede che sia stata trattata con giustizia: “Una regola è stata infranta. Non conosco esattamente la cronologia degli eventi della sua situazione, ma conosco un po’ le regole e il suo errore più grande è stato non riportare il fatto che prendeva quella sostanza”.

A pagina 2 i ricordi dell’infanzia e l’incontro con Grigor Dimitrov

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