ATP Miami: assalto NextGen e prima volta per Wawrinka

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ATP Miami: assalto NextGen e prima volta per Wawrinka

In tabellone ben undici giocatori che concorrono per la Race to Milan. Federer alla ricerca della doppietta, Wawrinka per la sua prima volta da n.1 in un 1000

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33esima edizione del Miami Open, che fu Lipton e adesso è sotto l’egida di Itaù. Solito mega-tabellone a 96 giocatori, 7 top 10 (mancano Djokovic, Murray e Tsonga), 16 top 20. Il secondo Masters 1000 della stagione vive sempre un po’ all’ombra di Indian Wells, il quinto Slam, nobilitato dalle palme californiane e dall’immensità del deserto circostante. Quest’anno anche da Roger Federer che può puntare alla doppietta IW-Miami che manca dal 2006 (ci riuscì anche nel 2005). Il re di questa speciale classifica è Novak Djokovic, a cui la doppietta statunitense è riuscita in ben quattro occasioni (2011, 2014, 2015 e 2016). In classifica figurano anche Agassi (2001), Rios (1998), Sampras (1994), Chang (1992) e Courier (1991).

Federer ritorna a Miami dopo due anni di assenza. Lo scorso anno era stato fermato da un virus gastrointestinale, quest’anno sarà – salvo sorprese – ai nastri di partenza per la sua 16esima apparizione. Il debutto nel 1999, la prima vittoria nel 2000 contro Justin Gimelstob: 44-13 il suo score complessivo al Miami Open. Roger esordirà contro uno tra Tiafoe e Kravchuk. Il numero 1 del seeding sarà però Stan Wawrinka e si tratta della sua prima volta in un Masters 1000. L’elvetico non sembra avere un grande feeling con il torneo di Miami (7 vittorie e 8 sconfitte il suo record) e vanta come miglior risultato gli ottavi di finale del 2009 e del 2014. Sarà la sua nona partecipazione e ci arriverà con uno score di quattro sconfitte in stagione (ben due subite da Federer). Esordio contro Elias o Zeballos.

Proverà invece a firmare la sua prima vittoria in Florida Rafa Nadal, quattro volte finalista in tredici apparizione ma mai vincitore. È questo l’unico dei grandi tornei che manca al maiorchino, parecchio ridimensionato dalla netta sconfitta di Indian Wells contro Federer. Nella scorsa edizione del torneo Rafa si era ritirato all’esordio sotto 3-0 contro Dzumhur e cerca riscatto in questo 2017: esordirà contro uno tra C. Harrison e Sela. Quantomeno la sfida con Federer potrebbe arrivare solo in finale. La testa di serie n.3 Milos Raonic tornerà invece in campo dopo il forfait di Indian Wells

Comunque difficile uscire dalla logica dei Fab 4, sebbene quest’anno saranno assenti sia Djokovic che Murray. Ben 57 degli ultimi 62 Masters 1000 sono finiti nelle loro mani: i cinque “eroi” in grado di mettere il muso in questa impressionante statistica sono stati Soderling (Bercy 2010), Ferrer (Bercy 2012), Wawrinka (Montecarlo 2014), Tsonga (Toronto 2014) e Cilic (Cincinnati 2016). Di questi l’unico con concrete velleità di ripetersi sembra proprio Wawrinka. Comunque buona la presenza di ex finalisti di Miami in tabellone: oltre a Federer anche Nishikori, Ferrer, Nadal e Berdych. A guidare gli “aficionados” del torneo sono Ferrer e Verdasco, presenti in Florida per la 15esima volta consecutiva. Seguono il rientrante Juan Monaco a 14 e il quartetto Querrey-Simon-Berdych-Karlovic a 12 (povero Gilles in mezzo a quei tre!). Feliciano Lopez ha disputato 15 delle ultime 16 edizioni saltando quella del 2013.

Il dato forse più interessante del torneo riguarda la presenza dei NextGen. Ben undici in tabellone, cinque direttamente da entry list (Zverev, Khachanov, Coric, Chung e Fritz), tre wild card (Ruud, Mmoh e Rublev) e tre dalle qualificazioni (Escobedo, Donaldson e Tiafoe). Ruud – battendo Lu – potrebbe sfidare Zverev (che beneficia del bye) al secondo turno e assicurare così la presenza almeno di un NextGen al terzo turno. Impegni non proibitivi anche per gli altri ragazzi: Khachanov potrà far valere il suo fisico contro il piccolo Schwartzman, Tiafoe (in orbita Federer) sfida Kravchuk, Rublev trova il mai banale Florian Mayer, Fritz contro Pavlasek e Mmoh sfida Mahut. Meno semplici gli impegni sull’asse USA-GBR di Escobedo (Evans) e Donaldson (Edmund). Anche Chung non parte certo favorito contro Dzumhur. Di contrasto, in tabellone c’è anche Tommy Haas, che sfiderà Vesely al primo turno. Ben 18 anni di differenza rispetto al limite (1996) per concorrere nella Race to Milan. E solo pochi giorni fa era lì a premiare Federer a Indian Wells…

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