Miami, Nadal: “La prima? Ero a casa, la ricordo come fosse ieri"

Interviste

Miami, Nadal: “La prima? Ero a casa, la ricordo come fosse ieri”

ATP Miami, terzo turno: [5] R. Nadal b. [26] P. Kohlschreiber 0-6 6-2 6-3. L’intervista del dopo partita a Rafael Nadal

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Volevo chiederti, Andy Murray ora è il n° 1 del mondo. Quali sono secondo te le qualità che gli hanno consentito questo traguardo, ed è qualcosa che ti ha sorpreso?
No, no, di sicuro non è una sorpresa. C’era andato molto vicino per un paio di anni. Ha tutte le qualità. Ha un buon talento sul rovescio, dritto, servizio, volley, un buon movimento, lui ha tutto. È stato capace di essere molto solido mentalmente soprattutto l’ultimo anno e durante tutto l’anno, in modo da meritare di essere dove si trova.

Oggi è stata la tua partita n. 1000. Com’è stato il tuo percorso, ti ricordi la prima partita?
Come quello di tutti. 1000 partite sono tante e stanno a significare che la mia è una lunga carriera. Questa è una cosa bella e importante, soprattutto perché per molti anni si è ripetuto che avrei avuto una carriera breve. La prima partita me la ricordo molto bene perché era a casa, a Maiorca. Era la mia prima vittoria in ATP. Una sensazione bellissima.

Grandi giocatori del passato che sono stati numeri 1, raggiunto quest’obiettivo, hanno poi detto che è anche il caso a farti essere lì. È bello essere numero 1, ovviamente, ma alla fine non è tutto. Tu cosa ne pensi, per te com’è stato?
Sì, è ovvio, la prima volta nel 2008 è stato molto importante per me perché ci avevo provato per quattro anni ma avevo davanti qualcuno che giocava in modo incredibile. Sono necessari tempo, molta fatica e una continua lotta mentale e fisica per essere lì. Era speciale anche nel 2010 ma, probabilmente, l’anno in cui mi sono sentito più orgoglioso di essere di nuovo al numero 1 è stato nel 2013.

Kohlschreiber ti ha battuto solo una volta, credo ad Halle pochi anni fa. Oggi ha cominciato alla grande…
Stava facendo tutto benissimo e quando qualcuno gioca così bene non puoi che perdere il set. La partita però è lunga, sono riuscito a reggere molto bene la pressione di questo pomeriggio, dopo un primo set davvero duro. Poi penso di aver giocato un ottimo secondo e terzo set.

Nicolas Mahut è il prossimo avversario. L’hai incontrato solo due volte, l’ultima nel 2011. Qualcosa su di lui?
Sta giocando alla grande. È un avversario molto pericoloso. Il suo servizio è enorme ed è in grado di giocare in modo aggressivo, di colpire la palla molto, molto presto e andare a rete spesso. Quindi devo essere veloce e molto solido con il mio servizio, perché so che probabilmente non avrò molte opzioni alla risposta, no? Ma penso che la vittoria di oggi sia stata importante per me. Domani è un altro giorno per allenarmi e spero di essere pronto.

Volevo chiederti, cosa ti è passato per la mente alla fine del primo set? Come hai cambiato strategia? Cos’è successo nella tua testa in quel momento?
Avevo bisogno di cambiare la dinamica della partita. I punti erano troppo veloci. Lui rispondeva in modo rapido e colpiva ogni palla più forte che poteva. Ho deciso allora di essere meno aggressivo e di allungare un po’ gli scambi, cambiando in parte la posizione in campo. Ho provato a giocare palle un po’ più alte rispetto al suo rovescio, in quel momento avevo bisogno di recuperare il feeling con la pallina. Ci sono riuscito e così ho iniziato a colpire di più con il mio dritto e poi credo di aver servito veramente bene nel secondo e nel terzo set.

Maria Cristina Graziosi

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