Miami, Federer: "Sono un giocatore migliore di dieci anni fa"

Interviste

Miami, Federer: “Sono un giocatore migliore di dieci anni fa”

ATP Miami, ottavi di finale: [4] R. Federer b. [14] R. Bautista Agut 7-6, 7-6. L’intervista del dopo partita a Roger Federer

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Credo sia stato il match più lungo da Dubai. Gli altri sono stati tutti molto rapidi, come ti senti a livello fisico?
Sono felice di avere un giorno di riposo, ma mi sento bene nel complesso. È stato un altro tipo di partita, senza un grande servizio e quando manchi delle opportunità puoi sentirti un po’ frustrato. Devi mantenere una mentalità positiva e giocare i punti giusti. Roberto è stato bravo a rimanere offensivo quando poteva, difendendosi bene da un sacco di buoni colpi che ho fatto. Poi è stata dura, anche a causa del sole, ed era difficile seguire le linee. Alla fine sono molto felice di aver vinto in due set.

È possibile per un uomo di 35 anni essere fisicamente più forte, più veloce, insomma migliore rispetto a uno di 24?
Credo di sì, però non puoi pensare di poter partecipare a 25 eventi, come un 24enne. Credo che il corpo abbia bisogno di un po’ più di recupero complessivo. Solo un po’. Nel senso che dopo una partita dura e dispendiosa, il mattino seguente non sei proprio fresco come una rosa. È come quando si va in discoteca, stessa cosa, quando sei più vecchio…(Ride).

Stai giocando il miglior tennis della tua vita, in questo momento?
Credo di giocare diversamente da quando avevo 24 anni. La mia tecnica è cambiata. Per me è difficile rispondere di sì a questa domanda, perché negli anni in cui ho perso quattro partite o tre partite, quattro o cinque partite l’anno successivo, in quei due anni ne ho vinte tipo 150 e ne ho perse forse 8 o 9. È difficile sentirsi meglio di quel momento. Ma dal lato offensivo, nel complesso, penso di fare alcune cose sicuramente meglio di quanto abbia mai fatto. Il gioco si è evoluto e ho dovuto modificare e cambiare, ma nel complesso credo di essere un giocatore migliore di quanto non fossi dieci anni fa. E non sempre ciò si traduce in risultati, perché sono venuti fuori altri ragazzi che giocano estremamente bene, come Novak, Rafa, Murray, e altri.

Si parla tanto di cambiare la terra rossa in cemento in Sud America, a Rio e Buenos Aires. Rio sta cercando di diventare un Master grazie al Centro Olimpico. Cosa pensi a riguardo?
Tanti tornei hanno l’aspirazione di diventare più grandi ma non è così semplice. Le regole sono severe. Occorre essere pazienti e al momento giusto avere fortuna. Il cambiamento di superficie è sempre difficile, l’abbiamo visto con Stoccarda. Hanno colto una possibilità e penso che paghi. Altri invece hanno fatto un cambiamento di superficie e non ha funzionato così bene. Penso che sia importante avere una mentalità aperta, in movimento e rivolta in avanti. Molte cose stanno cambiando, vedremo cosa succederà dopo il 2018 e per i prossimi dieci anni. La politica dell’ATP è in fermento, sarà interessante vedere quali cambiamenti diventeranno effettivamente reali. Per essere onesti, non sono sicuro di quello che succede ora.

Qual è l’aspetto del gioco che oggi non ha funzionato come previsto?
Penso sia stato difficile trovare il ritmo perfetto. In alcune sessioni del giorno è dura. Ho già parlato del sole e di Roberto che ha fatto un bel lavoro per tenermi fuori equilibrio in una certa misura. Forse non ho potuto giocare altrettanto ispirato come ho fatto nelle partite precedenti. Speravo di giocare qualche dropshot in più, chip and charge e invece non sono riuscito a farlo. Comunque abbiamo avuto alcuni buoni punti, che ho apprezzato. Ho molto rispetto per Roberto a prescindere dalla performance di oggi. Lo vedo settimana dopo settimana, giorno dopo giorno dimostrare di essere un super professionista. Sono sempre il primo a rispettare i ragazzi che si impegnano così tanto e che lavorano duro.

Ci puoi parlare della tua prossima partita? Ti aspetta Berdych.
Si, vorrei che fosse come agli Australian Open, ma so che non sarà così. Non è che si può sempre entrare in campo e battere facilmente i primi 10 del circuito. Penso che sarà una partita difficile. Mi ha già battuto, non so, alle Olimpiadi, US Open, Wimbledon, in grandi momenti, quindi so che può farlo e anche qui, sui campi in cemento americano. Non vedo l’ora di affrontarlo, sarà una grande partita anche per lui che deve riconquistare il suo posto in classifica.

Traduzione di Maria Cristina Graziosi

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