Yannick Noah e Novak Djokovic sono probabilmente agli antipodi per modo di porsi con la stampa. Il francese ha spesso dato la sensazione, oltre che di voler esprimere ogni parere senza curarsi troppo delle conseguenze, di cercare la dichiarazione ad effetto o quantomeno fuori dalle righe.

Nonostante la qualificazione per la semifinale di Coppa Davis non è un momento troppo tranquillo in casa Blues, perché i malumori serpeggiano e la stretta ai regolamenti del nuovo presidente FFT Giudicelli non sembra aver – per ora – sortito gli effetti sperati. Ma al momento le competizioni a squadra sono in vacanza per qualche mese, quindi Noah ha avuto modo di concentrarsi su un argomento di conversazione differente. Interpellato a proposito dei comportamenti di Nole ha fornito la sua versione, al solito mettendo da parte le banalità. “Tutti quanti cerchiamo il sostegno e il riconoscimento della gente, è normale, fa parte dello sport. Cercare di richiamare l’attenzione. Djokovic? Nel suo caso sembra quasi falso, a volte vuole attirare così tanto l’attenzione da esagerare. Anche se sono sicuro al 100% che si tratta di un bravissimo ragazzo“.

Tiro prontamente corretto, ma la dichiarazione resta. Noah peraltro non è l’unico ad avanzare perplessità sulle esternazioni spesso teatrali dell’ex n.1 del mondo. Corre addirittura voce che l’abitudine di prodursi in imitazioni dei suoi colleghi, suo marchio di fabbrica sin da inizio carriera, sia stata frenata da qualche malumore nato proprio dai diretti interessati. Differente è invece il discorso del rapporto con il pubblico. Nell’epoca in cui Federer quasi senza volerlo è riuscito a stabilire una simbiosi incredibile con la propria frangia di tifosi, e Rafa Nadal proprio in qualità di suo primo vero rivale si è guadagnato una consistente fetta di ammiratori, per Novak Djokovic la “battaglia” per la conquista del tifo è sempre apparsa come un cruccio non secondario. E per risorgere dalle difficoltà probabilmente rischia di diventare ancora più importante.