ATP Montecarlo: Nole battaglia, Nadal porta a scuola Zverev [AUDIO]

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ATP Montecarlo: Nole battaglia, Nadal porta a scuola Zverev [AUDIO]

MONTECARLO – Carreno battuto soltanto al terzo. Nadal mette alle spalle la brutta prestazione con Edmund. Solo due giochi al giovane tedesco

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[2] N. Djokovic b. [13] P. Carreno Busta 6-2 4-6 6-4 (da Montecarlo, Laura Guidobaldi)

Prova di forza da parte di Novak Djokovic che, in un match complicato e scandito da tanti alti e bassi, ha la meglio su uno dei tennisti più in forma del momento, il n. 19 del mondo Pablo Carreno Busta. Il serbo è stato spesso in difficoltà, pressato da un solidissimo Carreno e vittima di tanti errori e imprecisioni. Ma l’esperienza, il savoir faire e la freddezza dell’ex n. 1 del mondo nei momenti che contano davvero, hanno avuto la meglio sulla tensione e l’inesperienza del tennista spagnolo. Il campione di Belgrado chiude il match 6-2 4-6 6-4. Ai quarti di finale, dall’altra parte della rete ci sarà David Goffin.

È una sorta di prova del nove per Djokovic l’incontro contro Pablo Carreno Busta. Il serbo si è appena ripreso da un infortunio e sta cercando di dire la sua in un inizio di stagione alquanto opaco per lui. Lo spagnolo invece sta vivendo, finora, il miglior momento della carriera. Salito al n. 19 del mondo, nel 2017 ha già disputato una finale a Rio, e la semifinale a Buenos Aires, San Paolo e Indian Wells. In continua crescita tennistica, Pablo è un brutto cliente ormai anche per i top 10. E difatti, fin dall’inizio del set, tiene testa al n. 2 del mondo. Fino a un certo punto però. Ecco infatti che il serbo mette il piede sull’acceleratore, strappando il servizio a Carreno sul 3-2 per assicurarsi un ampio vantaggio sul 5-2. Chiudere il set 6-2 è poi questione di un attimo.

Carreno dà l’impressione di poter impensierire l’avversario. Ma, rapidamente, Novak prende il sopravvento, dominandolo anche all’inizio del secondo parziale. Come nella prima manche, il tennista di Belgrado si procura un break di vantaggio salendo in un lampo 2-0. Ma, attenzione, perché il tennista di Gijon ha ora la possibilità di rallentare la corsa dell’avversario con due palle break. La prima fallisce ma la seconda gli consegna l’1-2. Pablo avanza ancora sul 3-2 ma ora è Djokovic ad avere due palle per effettuare il controbreak. Il pareggio non s’ha da fare e Carreno Busta allunga le distanze sul 4-2. Infastidito dal sole in faccia e poco incisivo, Djokovic si lascia imbrigliare nella rete dell’avversario. Pablo non si ferma più e vola sul 5-2. Aggressivo e solido da fondo campo, approfitta delle distrazioni e imprecisioni del serbo che, a tratti, sembra arrugginito. A due punti dal set però lo spagnolo si distrae e Novak gli strappa il servizio per poi avvicinarsi sul 4-5. È quasi sera, ora al Country Club fa freddo e la tensione è altissima sul Court Rainier III. Djokovic è costretto a difendere ben tre setpoint spagnoli. Un rovescio lungolinea vincente annulla il primo e una smorzata velenosa neutralizza il secondo; il terzo però è quello buono e, con il 6-4 per Carreno si decide tutto al terzo.

Un perfetto equilibrio ne scandisce i primi giochi. Djokovic fallisce due palle break per poi sorprendere Carreno al servizio e salire così 4-2. Ma ci sono ancora tante occasioni mancate per Djoker mentre Carreno continua a muoversi benissimo e a farlo spostare da un angolo all’altro del campo. Ed ecco che non si fa attendere la reazione dello spagnolo che raggiunge il serbo sul 4-4. Grande occasione persa per Pablo però che, sul 4-4 15-40 e servizio Djokovic, commette una serie di ingenuità, pressato dal serbo che domina gli scambi. Nole si salva e sale così 5-4. Carreno lotta ancora, indefesso e spendendo ogni energia ma, alla fine, il match è del serbo che, dopo 2 ore e 26 minuti, si assicura i quarti di finale con lo score di 6-2 4-6 6-4.

Grande merito però a Pablo Carreno Busta che si dimostra, ancora una volta, giocatore estremamente ostico anche per i più forti. Ai quarti Novak attende David Goffin, “giustiziere” dell’austriaco Dominic Thiem.

[4] R. Nadal b. A. Zverev 6-1 6-1  (da Montecarlo, Carlo Carnevale)

Sarà stata forse la notizia della sconfitta di Murray e Wawrinka, ma Rafael Nadal sembra improvvisamente tirato a lucido. Contro il futuro campione Sascha Zverev, 20 anni oggi, il maiorchino dimostra la confidenza di un tempo con la amata terra rossa monegasca, lentissima e dai rimbalzi importanti, rimandando alla prossima sessione il tedeschino. Sembrano lontanissimi i problemi di lunghezza mostrati contro Edmund ieri. Pochi minuti oltre l’ora per mettere nel cassetto quella che sembrava la pratica più dura da sistemare; una vetrina di colpi profondi e sgambate possenti, senza mai soffrire i pur poderosi colpi da fondo di Zverev. Il rovescio di Sascha schiocca fortissimo dalle corde, ma i vincenti dei primi game restano tutto quello che c’è da annotare: dal terzo gioco è un fioccare di rincorse e smorzate spagnole, Nadal è sempre a proprio agio nello scambio prolungato e finalmente penetrante con il dritto. “È il colpo di cui sono meno soddisfatto”, aveva detto in conferenza dopo la vittoria sofferta contro Edmund; ci ha evidentemente lavorato in mattinata durante la sessione di allenamento, mettendo poi in campo una verve e una lucidità tattica di altissimo livello.

Zverev evita il bagel nel secondo set con un ace, ironicamente salutato dal pubblico con una ovazione, e dovrà fare i compiti a casa per quel che riguarda il comportamento: pessimo l’atteggiamento, scorato il body language come se non avesse voglia di stare a combattere. In precedenza il tripudio era stato di fischi, quando il pennellone biondo aveva spaccato a metà una racchetta facendo leva sul proprio ginocchio, dopo l’ennessimo dritto scentrato in corridoio. Nadal si trova adesso un quarto di finale quanto mai favorevole (il vincente tra Schwartzman e Struff. All’orizzonte la semifinale con Djokovic, che non è sembrato al meglio contro Simon e sarà impegnato dall’ostico Carreno Busta. Il decimo trionfo a Montecarlo, così, è possibile.

[10] D. Goffin b. [6] D. Thiem 7-6 (4) 4-6 6-3 (Corrado Boscolo)

Ottavo di finale numero tre sul campo dei Principi del Montecarlo Rolex Masters. Goffin contro Thiem, Golia contro Davide, due che ormai frequentano i piani alti della classifica mondiale. Thiem cerca il salto di qualità per agganciare l’olimpo, Goffin vive un ottimo momento di forma in questa primavera, vedasi Davis Cup contro l’Italia. 5-3 i precedenti per il belga, ma sul mattone tritato è avanti il ragazzone austriaco (2-1). Partono a spron battuto i due giocatori, ed è Goffin ad ottenere la prime occasioni di break, con la terza che risulta quella buona, grazie ad una grande risposta. Contro-break immediato di Thiem. L’austriaco comincia a far legna e a macinare gioco, ottenendo un altro break: tre giochi consecutivi per l’allievo di Bresnik che passa a condurre. Thiem che sembra più in palla del piccolo fiammingo, che però compie la rimonta portandosi ai vantaggi nel nono gioco e ottenendo il break: tutto da rifare per l’austriaco . Due giochi interlocutori al servizio portano il set al tie-break. Il belga parte forte scappando 6-2: Thiem annulla due set point, ma al terzo non può nulla. Primo set Goffin. Set che ricalca le caratteristiche di ritmo e corsa dei due tennisti, con Thiem che qualcosa recrimina. Secondo set che vede partire forte il numero 9 del mondo, che firma subito il break e si porta 2-0. L’austriaco annulla due palle break nel game successivo di servizio, confermando il vantaggio. Thiem si salva ancora da 0-30 nell’ottavo gioco e si garantisce di servire per il set, facendolo suo per 6-4. Partita che si deciderà al set decisivo. Goffin calato nel secondo parziale, Thiem più propositivo rispetto al primo set. Partita decisiva con il belga che parte meglio, ma nessuno dei due riesce a rompere l’equilibrio fino al 4-3: qui è Goffin che stacca il biglietto giusto, fa il break a 0 e si invola verso i quarti al primo match point utile. Partita vibrante e tirata, con due sicuri protagonisti della stagione sulla terra. Goffin affronterà il vincente tra Nole Djokovic e Carreno Busta.

D. Schwartzman b. [Q.] J. L. Struff 6-3 6-0 (Matteo Orlandi)

Sfida della grande occasione in chiusura di programma sul Campo dei Principi: Jan Lennard Struff e Diego Schwartzman si affrontano in un duello inedito che mette in palio per entrambi i primi quarti di finale in carriera in un Masters 1000. Dopo un avvio un po’ contratto con qualche inusuale errore di troppo da fondo, Schwartzman inizia a scavare il solco nel terzo game del primo set, dove sigla il primo break del match, mostrando da subito una mobilità sul rosso inarrivabile per l’avversario odierno. Dopo aver annullato tre delicate palle break sul 3-2, il nativo di Buenos Aires innalza il proprio livello di gioco punto dopo punto, portando a casa il primo set per 6-3 grazie al secondo break. Ben poco da dire sul secondo set. Nonostante i 25 centimetri di differenza tra i due, è il brevilineo argentino a fare il gigante: Schwartzman offre il suo miglior tennis, fatto di corsa, resistenza e qualità, infliggendo un pesante bagel al giustiziere di Dimitrov, totalmente incapace di creare problemi al tennis regolare e continuo dell’avversario e vittima nei game finali di errori chilometrici davvero banali, frutti della triste consapevolezza di aver gettato alle ortiche un’oppurtunità che non capita tutti i giorni. Dopo la bella vittoria su Bautista Agut, altra grande soddisfazione per El Peque che ritocca il suo best ranking (lunedì sarà numero 34) e domani proverà a fare l’impresa sul Ranieri III contro il super Nadal visto oggi contro Zverev.

Risultati:

[15] A. Ramos-Vinolas b. [1] A. Murray 2-6 6-2 7-5
[5] M. Cilic b. [9] T. Berdych 6-2 7-6(0)
[16] P. Cuevas b. [3] S. Wawrinka 6-4 6-4
[11] L. Pouille b. [Q] A. Mannarino 3-0 rit.
[4] R. Nadal b. A. Zverev 6-1 6-1
[10] D. Goffin b. [6] D. Thiem 7-6(4) 4-6 6-3
[2] N. Djokovic b. [13] P. Carreno Busta 6-2 4-6 6-4
D. Schwartzman b. [Q] J.L. Struff 6-3 6-0

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