Fed Cup, semifinali: equilibrio a Minsk e in Florida

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Fed Cup, semifinali: equilibrio a Minsk e in Florida

La nr.1 locale supera a Minsk al termine di una durissima battaglia Viktorija Golubic e porta la Bielorussia avanti. La svizzera pareggia i conti battendo Sabalenka. In Florida gli USA partono alla grande con Vandeweghe che supera in due set Vondrousova

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FED CUP, Semifinali
BIELORUSSIA-SVIZZERA  1-1 (Michele Trabace)

A. Sasnovich b. v. Golubic 6-3 5-7 7-5

Inizia la semifinale di Fed Cup tra Bielorussia e Svizzera alla Chizhovka Arena di Minsk con la sfida tra Aliaksandra Sasnovich, numero 1 bielorussa in assenza di Azarenka e numero 96 al mondo, opposta a Viktorija Golubic, numero 54 WTA. Tra le contendenti ci sono due precedenti con una vittoria a testa, ma l’ultimo incrocio è di qualche giorno fa nel torneo di Biel con la vittoria di Sasnovich.

Nel primo game la giocatrice svizzera sorprende l’avversaria strappandole in apertura il servizio, nel game successivo ha 3 palle per confermare il break, ma non le trasforma commettendo due doppi falli consecutivi che riportano la sfida sull’1 pari; da questo momento il set cambia totalmente con Golubic capace di commettere 20 errori non forzati nel parziale e Sasnovich che, dopo aver ottenuto un break nel quarto gioco, non rischia più niente al servizio chiudendo 6-3 al primo set point con un dritto al volo in avanzamento. La seconda partita è un susseguirsi di allunghi e rimonte: Golubic sale 4 a 0, sembra in controllo ma subisce la rimonta fino al 4 a 3. Nell’ottavo gioco con Sasnovich al servizio la svizzera riesce a portarsi sul 5 a 3, ma si fa agganciare fino al 5 pari e nell’undicesimo game concede una velenosa palla break che riesce ad annullare mantenendo il proprio turno di servizio. Ora è la bielorussa a dover difendere la battuta ma si inceppa nuovamente commettendo errori gravi (addirittura 33 in totale nel set) che consegnano alla Svizzera il secondo parziale per 7-5, rimandando il primo verdetto alla terza e decisiva partita.

La ragazza nativa di Minsk parte bene vincendo subito il primo gioco al servizio, ma perde la fiducia e difatti si ritrova poco dopo in svantaggio andando sotto 3 a 1. Che sia la spallata decisiva? Per nulla. Sasnovich risale fino al 3 pari, si susseguono 4 giochi disputati e vinti con tanto timore per la tennista al servizio (Golubic a due punti dalla vittoria nel decimo gioco) arrivando cosi all’undicesimo game. Sul 15-40 servizio Svizzera è un nastro beffardo a consegnare l’allungo decisivo alla Bielorussia. Va alla battuta Sasnovich per dare il primo punto alla sua nazione e si ritrova 0-30 ma, dopo 2 ore e 48 minuti di strenua lotta, risale e chiude 7-5 al primo match point una prestazione condita da 66 errori non forzati e 36 vincenti contro i 51 errori e 22 vincenti di Golubic. Quello che più conta però è che la Bielorussia conquista il primo punto di questa semifinale.

T. Bacsinszky b. A. Sabalenka 6-4 7-5

Il secondo match in programma vede scontrarsi Timea Bacsinszky, numero 1 elvetica chiamata a pareggiare subito i conti, contro Aryna Sabalenka, classe 1998 e numero 125 del mondo.

La partenza è fulminante per la giovane giocatrice di casa che si porta rapidamente avanti 3 a 1. Bacsinszky entra finalmente in partita ed inizia a giocare il suo tennis mettendo in crisi l’avversaria, 4 giochi di fila le valgono il vantaggio con la conseguenza della vittoria del primo set per 6-4 grazie a 8 errori non forzati rispetto ai 23 di Sabalenka. Il secondo parziale ha un inizio molto simile al primo con Sabalenka in vantaggio 3 a 1 e la numero 22 pronta al recupero che la porta sul 3 pari. La bielorussa prova a cambiare la partita portandosi avanti nuovamente di un break e servendo per il set, ma ancora è Bacsinszky ad alzare il livello vincendo i successivi 4 giochi che le valgono il set per 7-5 e il primo punto per la sua squadra dopo 1 ora e 42 minuti di contesa. La svizzera ha limitato gli errori non forzati (21 contro i 50 dell’avversaria), giocando un tennis aggressivo solo a sprazzi ma va anche ricordato che per lei il match odierno sia solo il decimo disputato in singolare durante il 2017 per problemi fisici. Dopo il primo giorno di semifinale di Fed Cup a Minsk Bielorussia e Svizzera chiudono quindi sull’1-1

USA-R.CECA 1-1 (Matteo Polimanti)

C. Vandeweghe b. M. Vondrousova 6-1 6-4

Sono Coco Vandeweghe e Marketa Vondrousova ad aprire la sfida di semifinale del World Group di Fed Cup tra Stati Uniti e Repubblica Ceca, di scena in Florida, sulla terra verde del Saddlebrook resort.

L’americana, numero 24 del mondo, dopo l’expolit della semifinale in Australia, ad eccezion fatta delle due vittorie in Fed nella sfida di quarti di finale contro la Germania, non è più riuscita a superare un turno nei tornei successivi allo Happy Slam. Vondrousova invece, mancina classe 1999, ex numero 1 del mondo a livello junior, è esplosa la scorsa settimana nel torneo di Biel, aggiudicandosi il trofeo dopo una cavalcata trionfale, partendo dalle qualificazioni e senza mai perdere un set nel main draw. Il primo set di Vandeweghe rasenta la perfezione: l’americana dimostra di trovarsi bene in questa competizione, non sentendo minimamente la pressione di rappresentare il suo Paese. Coco non concede palle break alla sua avversaria, le strappa la battuta nel quarto e nel sesto game, e chiude in 27 minuti il primo set con il punteggio di 6-1.

L’esito del match sembra dipendere esclusivamente dalla vena della venticinquenne newyorkese, assolutamente ingiocabile quando riesce a mettere i piedi in campo e comandare con il suo drittone pesante. Vondrousova però, al suo esordio in Fed Cup, dimostra di avere carattere e nel secondo set riesce ad allungare la gittata dei suoi colpi, obbligando la sua avversaria a muoversi lateralmente e non colpire più da ferma come nel parziale precedente. La statunitense, non esattamente una delle giocatrici più tranquille del circuito, perde la pazienza dopo essere stata brekkata sul 3-2 a suo favore e scaglia la racchetta a terra, ricevendo il warning dal giudice di sedia. L’episodio però non scalfisce la psiche di Vandeweghe, che strappa nuovamente la battuta a Vondrousova, torna a servire come nel primo set, ed archivia con una prima vincente il match, con il punteggio di 6-1 6-4 dopo 1 ora e 25 minuti. Il primo punto della sfida va come da pronostico, agli Stati Uniti, a caccia di una finale che manca dal 2010, quando furono sconfitti dall’Italia.

K. Siniakova b. S. Rogers 6-3 6-3

Shelby Rogers e Katerina Siniakova scendono in campo per il secondo singolare, in un match molto importante per le sorti dell’intera sfida, dopo il primo punto conquistato da Vandeweghe. L’unico precedente tra le due giocatrici si è disputato sulla terra rossa del Foro Italico e se lo aggiudicò in due set la ventenne ceca. Rogers al torneo di Charleston, anche esso su terra verde, ha dimostrato di trovarsi bene su questo tipo di campi, inoltre il miglior risultato della carriera della statunitense è stato proprio sulla terra, con il quarto di finale ottenuto al Roland Garros dello scorso anno.

La ceca, numero 38 delle classifiche WTA, parte meglio dai blocchi, sfruttando le incertezze della sua avversaria, che al suo esordio come singolarista in Fed Cup, patisce l’importanza dell’evento ed inizia impaurita e bloccata. Dal 4-0 Siniakova, arriva la reazione di Rogers: tuttavia il gap accumulato è troppo pesante e la ceca dopo aver annullato 2 palle break sul 5-3, chiude il primo set per 6-3 in 40 minuti. Le fasi iniziali del secondo set seguono l’andamento della parte finale del parziale precedente, con un sostanziale equilibrio: tuttavia Siniakova nei momenti topici dimostra di avere qualcosa in più della sua avversaria e sul 2-2 ottiene il break. Rogers non riesce a procurarsi nessuna chance sul servizio della ceca e sotto 3-5, commette sul match point, un doppio fallo che consegna a Siniakova l’incontro. Con un periodico 6-3 la ventenne ceca conquista un punto fondamentale per la sua nazionale. Dopo la prima giornata USA e Repubblica Ceca sono sull’1-1, si riprenderà domani alle 17, ora italiana, con il match tra Siniakova e Vandeweghe, apparse oggi in forma smagliante. 

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