Mourier l'ha combinata grossa. Ha rovinato una semifinale [VIDEO]

Editoriali del Direttore

Mourier l’ha combinata grossa. Ha rovinato una semifinale [VIDEO]

MONTECARLO – Ma Nadal non ha tutti i torti. Goffin doveva reagire diversamente

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da Montecarlo, il Direttore

Speriamo che le due brutte semifinali, la prima per colpa dei due semifinalisti Ramos Vinolas e Pouille, la seconda per colpa dell’arbitro Cedric Mourier, non preludano a una brutta finale. Ma non mi sento proprio di escluderla, anzi. Ramos Vinolas è sicuramente già più che soddisfatto per aver centrato la sua prima finale in un Masters 1000, cogliendo scalpi di gran prestigio, il n.1 del mondo Murray, un altro top-ten  Cilic, poi un probabile futuro top-ten come Pouille. Se ci mettiamo poi che Ramos Vinolas ha perso due volte su due a Barcellona 2013 e 2014 (6-3,6-0 e 7-6,6-4), e che nessun giocatore al mondo può sentirsi in fiducia quando deve affrontare Rafa Nadal sulla terra rossa,  in un torneo vinto già 9 volte dal maiorchino, e soprattutto quando uno è spagnolo è difficile non partire con l’handicap, con un complesso di inferiorità. Vero che Ramos Vinolas non è più quello del 2013 e del 2014, quello che perdeva anche 9 volte di fila dal nostro Fognini. Dacché lo scorso anno ha centrato i quarti di finale al Roland Garros Ramos Vinolas è un altro giocatore, è migliorato in tutto, e domani, anche perdendo, salirebbe comunque a n.19. Però non posso dimenticare che le ultime due finali tutte spagnole furono prive di ogni appeal. In particolare quella tutta mancina del 2010 fu proprio una pena: Nadal dominò Verdasco 6-0,6-1. Nel 2011 appena un po’ meglio, anche se noiosina: David Ferrer si battè come poteva, fu anche in vantaggio all’inizio se non ricordo male, ma alla fine perse com’era previsto, 6-4,7-5.

Dicevo di Mourier: ma come si fa a fare un overrule su una palla fuori di 10 cm e non capire che Nadal aveva capito perfettamente che il suo dritto era fuori tant’è che si era fatto dare le palle dai raccattapalle per andare a servire sul 2-4. Che tutto il pubblico aveva visto chiaramente che il suo overrule non aveva senso. Che già l’atteggiamento di Goffin, ragazzo corretto e per bene se ce n’è uno, avrebbe dovuto metterlo sull’avviso. Oltre tutto gli è pure scappato detto che non era sicuro del suo giudizio, con ciò innervosendo ancora più la sua vittima belga. Perché non chiedere almeno al giudice di linea che gli indicasse il segno anziché pretendere di indicarne un altro? Una sequela di errori che meriterebbe… un lungo periodo di riposo, come a volte accade per gli arbitri fuori forma. Detto questo, e accennato al fatto che Nadal non aveva colpa e non meritava i fischi che lo hanno accompagnato per tutto il resto del match perché – come ha ricordato lui stesso prima “Io ho dato tante volte i punti ai miei avversari su palle cadute nella mia metà campo, ma su una palla a 20 metri nella quale l’arbitro smentisce un giudice di linea non potevo farlo perché non potevo essere sicuro al cento cento” e come ha detto lo stesso Goffin “Rafa è uno dei giocatori più corretti del circuito, l’errore non è suo, ma dell’arbitro” – onestamente Goffin non avrebbe dovuto perdere la trebisonda a quel modo. In fondo il punteggio, dopo aver perso quel game iniziato sul 40-0 e durato poi ben 17 minuti e 9 secondi con ben 9 occasioni per il 4-2 non sfruttate dal belga, era appena un 3-3 nel primo set.

Insomma, e lo ha sottolineato senza voler infierire Nadal, un match è fatto di tanti punti. Uno a metà primo set non dovrebbe poter decidere, comunque finisca, tutta una partita. La spiegazione data da Goffin rivela la sua inesperienza a questi livelli, in un torneo che per lui resta straordinario perché cominciato battendo Darcis, sempre un match delicato quello fra compatrioti; poi Almagro che sulla terra rossa è pur sempre un brutto pesce, quindi Thiem che non ha bisogno di ulteriori presentazioni. Quindi Djokovic che non aveva mai battuto in 5 precedenti duelli e che, non va dimenticato, è il campione in carica dell’ultimo Roland Garros nonché il vincitore di due edizioni del torneo del Principato. Però un professionista della racchetta deve imparare a reagire diversamente. Ha perso il match per un punto e a questi livelli non dovrebbe succedere. Interessante l’osservazione di Rafa Nadal a proposito dell’Occhio di Falco che, applicato nel tennis dalla Hopman Cup del 2006, quindi da dieci anni, non viene utilizzato sulla terra rossa dove ci si fida più del segno che resta sull’argilla. “La mia opinione è che sulla terra rossa l’Occhio di Falco… sarebbe nei guai”. Più chiaro di così! Non è una macchina perfetta. Non sempre una proiezione rispecchia la verità assoluta. E tante contestazioni riguarda alla macchina brevettata dal signor Hawkins (da qui Hawk…falco) oggi si spiegano più facilmente. Nadal ha detto solo cose buone di Goffin, Goffin di Nadal, tutti hanno capito che il signor Mourier l’ha combinata grossa, ma adesso c’è solo da sperare che la finale sia discreta, anche se nessuno se l’aspetta bellissima… altro che per i record cui potrebbe dare vita se a vincerla sarà, come ampiamente prevedibile, Rafa Nadal.

Sarebbero 50 tornei sulla terra rossa, uno più di Guillermo Vilas che si fermò a 49, e sarebbe la famosa “Decima” (in undici finali) che tutti chiamano così dacchè il Real Madrid ha vinto la Decima Coppa dei Campioni due anni fa. Temo fortemente, alla fine, che un torneo interessante per i tanti episodi e le tante sorprese, possa avere una conclusione assai poco interessante, ma spero di sbagliarmi e quindi spero proprio che Ramos Vinolas riesca a darci un match. Faccio sempre il tifo per quello.

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