Océane Dodin e la squadra francese di Federation Cup - Pagina 3 di 4

Al femminile

Océane Dodin e la squadra francese di Federation Cup

Quarto e ultimo articolo della serie dedicata al tennis d’oltralpe: le prospettive della più giovane top 100 di Francia e quelle del team di Fed Cup

Pubblicato

il

 

La Francia di Fed Cup
Quando avevo deciso di scrivere una serie di articoli sul tennis francese, avevo pensato che come conclusione avrei potuto dedicare un breve approfondimento alla situazione della team di Fed Cup. In fondo si trattava pur sempre della squadra finalista del 2016, e mi pareva che potesse valere la pena provare a fare il quadro della situazione. Quello che però non potevo immaginare è che nel frattempo sarebbero scoppiati dissidi e polemiche, al punto tale da avere strascichi a livello federale, con probabili sanzioni all’orizzonte.

All’inizio sembrava semplicemente che, dopo la finale persa contro la Repubblica Ceca, Caroline Garcia si sarebbe presa una pausa per dedicarsi solo agli impegni di singolare nel circuito WTA, rinunciando anche al doppio con Mladenovic. Ma da allora è passata molta acqua sotto i ponti e le cose si sono parecchio complicate. E se non è certo la prima volta che tra tenniste (o tennisti) ci sono cattivi rapporti, quello che è molto meno frequente è che vengano alla luce del sole contrasti così accesi tra giocatrici della stessa nazione.

Si potrebbe però dire che le frizioni di oggi continuano una recente tradizione d’oltralpe. Marion Bartoli infatti non è praticamente mai riuscita a trovare un accordo con la federazione, rinunciando alla nazionale nei suoi migliori anni di carriera, e dovendo per questo fare a meno anche delle Olimpiadi. Da una parte la federazione voleva convocarla, ma lo voleva fare senza che il padre, suo coach, la accompagnasse. Dall’altra i Bartoli rispondevano picche: o tutti e due, o nessuno dei due.

Non solo: Bartoli ha avuto degli attriti anche con Virginie Razzano; attriti che hanno avuto il loro punto di crisi più evidente durante il torneo di Eastbourne 2009. Ricordo la scena: una di fronte all’altra in semifinale, Bartoli è costretta a ritirarsi per infortunio. Va direttamente a raccogliere le cose nel suo angolo e rimane seduta al suo posto. Razzano la attende a rete per darle la mano (come di solito accade a fine match). Però Marion resta seduta: allora Virgine si dirige verso di lei. Quando le arriva vicino, prima Bartoli si ritrae all’indietro, poi tiene la testa platealmente china. Nessuna stretta si mano.
Bartoli non aveva gradito le dichiarazioni di Razzano di ventiquattr’ore prima, in cui era stata descritta come una giocatrice che in campo era disposta a tutto, anche a comportamenti fastidiosi e poco corretti, pur di vincere i match.

Qualche anno dopo sarebbe stata Aravane Rezai ad avere conflitti con la federazione, a proposito della mancata assegnazione di una wild card per il torneo di Parigi indoor 2012, in concomitanza con la preparazione di un turno di Fed Cup.

Sembrava invece che nella nuova squadra, quella guidata dalla coppia Garcia/Mladenovic, le cose andassero per il meglio. Negli anni passati non solo avevano fatto tornare la Francia nel World Group della Fed Cup, ma insieme avevano anche vinto titoli di doppio nel circuito WTA e negli Slam (Roland Garros 2016).

Il primo scricchiolio è arrivato alle Olimpiadi di Rio 2016, per quella che pareva una questione banale, una stupida dimenticanza legata ai colori delle tenute di gioco. La regola olimpica infatti impone divise uguali; Kiki e Caroline non lo sapevano, non erano preparate e così per poter scendere in campo Garcia aveva dovuto arrangiarsi in extremis, indossando al contrario il vestito di ricambio di Mladenovic.
Erano una delle coppie favorite per la vittoria olimpica, teste di serie numero 2, e invece erano state eliminate immediatamente dalle giapponesi Hozumi/Doi. Addirittura avevano perso il primo set a zero (6-0, 6-4). Dopo l’inattesa sconfitta, Garcia e Mladenovic se l’erano presa con la federazione, addossando ai dirigenti presenti a Rio la responsabilità della dimenticanza e dello stress che ne era seguito. La federazione per tutta risposta le aveva sospese per alcuni mesi. E la sospensione era terminata, guarda caso, proprio alla vigila della finale di Fed Cup…

Sembrava tutto rientrato, ma qualcosa si deve essere probabilmente rotto in occasione della finale di Fed Cup a Strasburgo, persa (ancora con il doppio fatale) contro la Repubblica Ceca di Pliskova e Strycova. Dopo quel match Garcia aveva dichiarato che per il 2017 non avrebbe risposto alle convocazioni in nazionale.

a pagina 4: le ultime polemiche

Pagine: 1 2 3 4

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement