Accadde Oggi: Roddick annulla un match point... a suo favore. E perde la partita

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Accadde Oggi: Roddick annulla un match point… a suo favore. E perde la partita

Negli ottavi di Roma 2005 il giudice di linea chiama fuori la seconda di Verdasco sul match point. Per Roddick la palla è buona e il punto finisce all’avversario. Lo spagnolo vincerà la partita

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Vi riproponiamo oggi questo articolo pubblicato tre anni fa

Era il 5 maggio del 2005 e a Roma si giocava la sessantaduesima edizione degli Internazionali d’Italia. Non ancora diciannovenne e in rampa di lancio, Rafa Nadal era pronto a inaugurare la tirannia soggiogante on clay cui gli avversari, ancora oggi, sembrano essere docilmente sottoposti, e, qualche giorno dopo, al termine di un’epica finale vinta contro Guillermo Coria, il fenomeno di Manacor avrebbe conquistato il primo dei suoi sette allori al Foro Italico. Nel corso di quell’edizione, il 5 maggio appunto, durante un match di ottavi di finale, avvenne uno di quei fatti che trasportano il tennis al di là della sua mera dimensione sportiva, e contribuiscono a imprimerlo nella memoria degli appassionati per le questioni di stile e solidarietà umana purtroppo sempre meno frequenti ma un tempo fiore all’occhiello del nostro sport.

Si giocava il terzo turno del torneo, e in campo si affrontavano Andy Roddick e Fernando Verdasco. Roddick, ai tempi numero tre al mondo, stanti le assenze contemporanee di Roger Federer e Lleyton Hewitt si fregiava dei gradi che lo qualificavano prima testa di serie del torneo, mentre Nando Verdasco, cinquantaseiesimo nel ranking ATP pubblicato lunedì due maggio, era come oggi un macino insondabile, in grado di vincere e perdere indifferentemente contro chiunque, ma, a differenza di oggi, depositario di speranze anche molto ambiziose. Roddick gli era tuttavia superiore, anche piuttosto nettamente, persino sulla polvere di mattone. Infatti, dominato il tie break del primo set, il bombardiere di Omaha veleggiava sereno sul 5-3 nel secondo e, con Nando in crisi alla battuta per rimanere nel match, si trovava a maneggiare un comodo, triplo match point sullo 0-40.

Il madrileno falliva la prima di servizio, e successivamente anche la seconda, che il giudice di linea giudicava larga, perdendo di fatto la partita. Roddick intese però smentire la chiamata ritenendo che la palla avesse toccato la riga, inducendo l’arbitro ad assegnare il punto a Verdasco. Ne seguì un’assurda risalita, che condusse lo spagnolo al successo nel tie break della seconda frazione e poi all’incredibile vittoria per 6-4 al terzo. Una rimonta storica, originata da un gesto in via d’estinzione.

Penso di non aver fatto nulla di straordinario – dichiarò Roddick ai media adoranti – “l’arbitro avrebbe preso la stessa decisione se fosse sceso dalla sedia, io mi sono limitato a risparmiargli il viaggio“. Un’azione segnata da quella folle innocenza che per anni la conserverà adorabile agli occhi della storia, glorificata anche dal celeberrimo giornalista Frank Deford: “Andy ha imboccato la strada contraria alla direzione del mondo e si è affidato all’istinto, che gli ha consigliato di fare semplicemente ciò che riteneva giusto in quel momento“.

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