ATP Monaco: Pella rovina la festa Next-Gen, finale con Zverev

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ATP Monaco: Pella rovina la festa Next-Gen, finale con Zverev

L’argentino rimonta Chung e vince un’altra maratona, Zverev approfitta di due cali di Bautista in un match dominato dai servizi

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Saranno Alexander Zverev e Guido Pella a sfidarsi per la vittoria del BMW Open di Monaco di Baviera ( nessun precedente tra i due ). La giovane promessa tedesca giocherà la sua quinta finale ATP, la seconda sul suolo natio, dopo quella dello scorso anno ad Halle. In quell’occasione fu sorpreso dal tennis aritmico di Florian Mayer, in stato di grazia. L’argentino invece tenterà l’assalto al primo alloro nel circuito maggiore, dopo la sconfitta dello scorso anno a Rio de Janeiro, per mano di Pablo Cuevas.

Nella prima semifinale si affrontano Roberto Bautista-Agut (18 ATP  e tds numero 2) e l’idolo di casa Alexander Zverev ( 20 ATP e tds numero 3 ). Nei due precedenti, lo spagnolo aveva sempre vinto nettamente, ma entrambi gli incontri si sono disputati quando il giovane tedesco era ancora alle prime prove nel tour maggiore ( nel 2013 ad Amburgo e nel 2015 a Rotterdam). La partita si incanala subito sui binari del servizio e i primi quattro giochi volano via senza troppi patemi. Zverev è letale alla battuta e con i colpi immediatamente successivi, mentre Bautista emerge quasi sempre vincitore nello scambio prolungato. Nel quinto gioco, il tedesco riesce a impostare lo scambio sulla diagonale del rovescio, a lui favorevole, impedendo all’iberico di girarsi sul dritto grazie a una grande profondità.  Arriva così la prima palla break del match, che viene sapientemente annullata dallo spagnolo al termine di un lungo palleggio. Da qui in poi si ritorna al canovaccio iniziale e i servizi vengono difesi con grande facilità. Sul 5-5 però, quando tutto sembra pronto per il tiebreak, Bautista spegne la luce: passante sbagliato, dritto a rete, smorzata “telefonata”, doppio fallo e Zverev si ritrova a servire per il set. Il braccio non trema e il set si chiude 7-5 in 45 minuti. 

Zverev, come dicono gli americani, è in the Zone e con tre rovesci devastanti si procura il secondo break consecutivo. Salito 2-0, il ragazzone di Amburgo decide di allentare la presa in risposta, permettendo a Bautista di tenere a zero la battuta. Il calo di tensione però si estende anche al game successivo e lo costringe a fronteggiare le prime palle break del match: sulla prima è graziato, la seconda e la terza vengono annullate con un servizio vincente e un dritto lungolinea mortifero. A questo punto Zverev avrebbe la palla del 3-1, ma commette doppio fallo e finisce col cedere la battuta. Lo spagnolo riprende fiducia, il tedesco invece è molto nervoso, ma si aggrappa al servizio e si tiene in scia. Si arriva senza sussulti all’undicesimo gioco e ancora una volta Bautista si incarta e regala il break all’avversario, che non si fa pregare e sigilla il match con due ace consecutivi. 7-5 7-5 in un’ora e trentacinque minuti. Per Zverev si tratta della seconda finale dell’anno, dopo quella vittoriosa a Montpellier contro Gasquet.

Dura appena un quarto d’ora la ripresa del quarto di finale tra Hyeon Chung (78 ATP) e Martin Klizan (53 ATP), interrotto ieri per sopraggiunta oscurità sul 3-2 del terzo set. Il coreano entra in campo molto centrato, mentre lo slovacco è con la testa fra le nuvole. Tutto questo si traduce in un parziale di 12 punti a 4 e tre giochi consecutivi che siglano il 6-2 finale. 

Poche ore di riposo e il giovane asiatico è richiamato in campo per la seconda semifinale che chiude il programma di giornata. Il suo avversario è l’argentino Guido Pella ( 158 ATP ), recentemente sconfitto nelle qualificazioni del torneo di Barcellona.

Chung inizia in maniera arrembante e con alcune pregevoli accelerazioni, sorprende l’argentino e sale 3-0. Pella, messo sotto pressione dai colpi anticipati del coreano, prova a forzare, finendo inevitabilmente per sbagliare. Il mancino di Bahia Blanca però non molla e cancella una dopo l’altra cinque palle break, tenendo finalmente il servizio. Le occasioni mancate probabilmente rimbombano nella testa di Chung che si ritrova invischiato in una spirale di errori non forzati e si fa raggiungere sul 3-3. Addirittura nel settimo gioco si ritrova sotto 0-40, ma recupera un po’ di serenità e si salva. Ora il coreano riesce di nuovo a colpire con fluidità e, nel decimo gioco, si procura due set point in risposta. Il secondo è quello buono: 6-4 in 44 minuti.

Se Chung fila via liscio nei suoi turni di servizio, Pella, forse un po’ scarico dopo la maratona di ieri contro Zeballos, fa molta più fatica per tenere la battuta. La grinta però non gli manca e senza farsi distrarre dai vincenti del coreano, continua a tallonarlo nel punteggio. Il break è nell’aria, ma incredibilmente, dopo essere stato a due punti dalla sconfitta sul 5-4, è l’argentino a ottenerlo nell’undicesimo gioco, grazie a una ritrovata profondità dei colpi. Questo inaspettato colpo di coda finale rimanda il verdetto al terzo set. 

Dopo un reciproco scambio di break, Chung riesce a portare a casa un interminabile gioco da 20 punti, nel quale salva con autorità e freddezza cinque palle break. Il livello della partita si è decisamente alzato e gli scambi lunghi si moltiplicano, per la gioia del pubblico. Sul 4-3 va in scena un altro game molto lungo, stavolta sul servizio di Pella, che lo porta a casa senza dover fronteggiare chance di break. L’argentino si esalta nella lotta e sfrutta il momento per azzannare il collo del giovane avversario. Gioca palle più lavorate e piazza la zampata decisiva per il 6-4 finale, dopo due ore e 39 minuti.

Risultati: 

Semifinali

[3] A. Zverev b. [2] R. Bautista Agut 7-5 7-5
[Q] G. Pella b. H. Chung  4-6 7-5 6-4

Quarti di finale

H. Chung b. M. Klizan 6-4 3-6 6-2

Lorenzo Colle

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