Amarcord Madrid: un match leggendario, un organizzatore unico e... - Pagina 3 di 3

Racconti

Amarcord Madrid: un match leggendario, un organizzatore unico e…

Al Mutua Madrid Open abbiamo visto di tutto. Un Nadal-Djokovic infinito, una terra di colore blu per volere di Ion Tiriac, un Kei Nishikori tragico eroe romantico. Cosa accadrà quest’anno?

Pubblicato

il

 

COME FINISCE QUEST’ANNO?

Arrivando al presente, risulta possibile trovare qualcuno in grado di arrestare l’imperiosa marcia di Nadal sul rosso, dopo lo scampato pericolo contro un eccellente Fognini? Difficile. Vero, Rafa contro Fabio ha giocato senza convincere, ben al di sotto delle sue possibilità, ma conta poco. Conta che ha passato il turno e anche se Nick Kyrgios è un’osso duro con un servizio devastante molte volte lo spagnolo ci ha abituato a grandi prestazioni il giorno dopo un match incerto. Venendo ai big, anche se sarebbe sbagliato considerare Murray un finto n.1, magari con la testa a una discreta figura e niente più a Parigi per poi riaffermarsi a Wimbledon, non sembra lo scozzese di questo periodo un avversario in grado d’impensierire Rafa sulla terra per più di un set. Vero che il campione di Dunblane a Madrid viene da due vittorie sul maiorchino nelle ultime due edizioni (in finale nel 2015 e in semifinale l’anno scorso), ma si trattava di un altro Nadal, ben più spento di quello attuale, e anche di un altro Murray, quasi come se i ruoli si fossero invertiti e si siano ristabilite le vecchie gerarchie, almeno sul rosso.

E Djokovic? L’azzeramento del suo staff e la dichiarata calma con la quale vuole cercarsi un nuovo coach sembrano suggerire un atteggiamento molto sereno del serbo, che alla Caja Magica sta quasi manifestando l’atteggiamento per cui “riparto da capo, non è questo il torneo da vincere: lo gioco senza nulla da perdere”. Chiaro che non è così, perché un’eventuale uscita, se non ai primi turni, già ai quarti contro Nishikori non sarebbe certo il miglior viatico per il suo morale (e soprattutto per la classifica, visto che difende il titolo), ma dovesse arrivare in un’ipotetica semifinale con Nadal non sarebbe un match affatto scontato, proprio perché a quel punto Nole giocherebbe con il braccio sciolto e la mente finalmente sgombra, visto che nessuno si aspetta la sconfitta del lanciatissimo re della terra.

Tra gli altri al via, l’unico che potrebbe avere in teoria qualche chance è Dominic Thiem – in quella che sarebbe la replica della recente finale di Barcellona – ma proprio l’esito a senso unico della finale catalana continua a far pensare che nell’immediato la classe degli Anni Novanta debba ancora fare un ultimo passettino per arrivare al livello dei mostri sacri.

Insomma, come nel 2009 sembra che neanche le cannonate sparate per quattro ore possano impedire a Rafa di sollevare il suo quinto trofeo in terra madrilena, ma le sorprese sono sempre dietro l’angolo e vale la pena gustarsi anche ora la fase finale di un torneo che per un motivo o per l’altro è sempre stato teatro di grande spettacolo.

Pagine: 1 2 3

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement