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Cosa piace e cosa non piace degli Internazionali (Parte 1)

Ripresentiamo un articolo della scorsa stagione, in cui il direttore elencava vizi e virtù del torneo di Roma. E quest’anno?

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risolto il problema dell’insonorizzazione della sala conferenze. Quando risuona la musica a tutta randa dal centrale o dalle zone di “relax” notturno, riuscire ad udire quel che dicono i tennisti è un’impresa.

POSITIVO – L’area davanti a quella che una volta era l’entrata principale sul Lungotevere è stata ripulita (anche, in parte, dai bagarini che ci sono ma si vedono meno…) ed è molto più elegante. Il ritiro dei biglietti mi è parso più ordinato, meglio organizzato, dopo le caotiche esperienze degli anni passati. Idem per la Welcome Area – l’inglese domina anche quando non sarebbe necessario, avrete letto in questi giorni della… “FIT lounge” dove si voleva celebrare, si fa per dire, Panatta a 40 anni dai suoi exploit – dove ogni sponsor ha le sue hostess e i suoi spazi, cosìcché l’invitato di turno si sente maggiormente gratificato.

NEGATIVO – L’abbonato che ha speso anche un paio di migliaia di euro viene fatto “prigioniero” una volta che ha varcato il primo “posto di blocco”. Per ore e ore. Se esce, per tornare in ufficio o a casa per un paio d’ore o più, non può più rientrare. Possibile non trovare un sistema per consentirlo? Basterebbe, se non ci si fida di braccialetti a prova d’apertura, di timbri sulle mani come nelle discoteche, che agli abbonati si rilasciasse o un pass (se l’abbonato fosse sempre lui il fruitore di tutti i biglietti) o si richiedesse un documento a chi volesse rientrare ed avesse il proprio nome stampato sul biglietto.

POSITIVO – Sui tabelloni segnapunti dei vari campi si vedono “live” a scorrere tutti i risultati in corso. Ottimo. Si può sempre far meglio, aggiungendo – come ho visto sui tabelloni dell’Australian Open (e non solo) le statistiche del match cui si sta assistendo. Aces, doppi falli, dritti e rovesci vincenti etcetera. Allo US Open a fine set compare un compendio statistico.

NEGATIVO – Il magnifico stadio Pietrangeli, campo che tutti ci invidiano e che lascia stupefatti i colleghi alla loro prima visita romana, diventa regolarmente un letamaio sui gradoni di marmo per a) sufficiente mancanza di cestini; b) perché gli addetti alle pulizie si limitano a farle alle spalle degli spettatori, in alto, ma non hanno ordini di affacciarsi almeno alla fine di ogni match sui gradoni dove gli spettatori – ahinoi incivili – lasciano di tutto, giornali aperti e spiegazzati, cartacce, sacchetti di plastica, cibarie; c) perché mancano “vigilini” aut similia che possano almeno “riprendere” – nell’impossibilità di sanzionare – chi è maleducato e lascia il proprio posto con troppe tracce invereconde del suo passaggio. Un minimo servizio d’ordine potrebbe migliorare le cose, responsabilizzando tutti. Qualche cartello che invitasse alla buona educazione forse aiuterebbe un minimo, anche se non sarebbe risolutivo.

POSITIVO – Va detto, anche qui grazie a ripetute segnalazioni da questo sito, che quest’anno la CONI SERVIZI ha cercato di migliorare l’aspetto pulizia almeno nei viali di camminamento. Non siamo ancora al livello del Roland Garros, ma ci stiamo avvicinando.

POSITIVO – Quest’anno finalmente in sala stampa non mancano le bottigliette d’acqua minerale. Ci sono in tutti i tornei più importanti del mondo, ma a Roma in passato o uno le conquistava al mattino presto oppure…nisba.

NEGATIVO – Per la fama….

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