WTA Madrid: Halep concede il bis alla Caja

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WTA Madrid: Halep concede il bis alla Caja

MADRID – La rumena conferma il titolo conquistato lo scorso alla Caja Magica al termine di un match combattutissimo. La francese lotta ma cede dopo 2h44

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dal nostro inviato a Madrid

[3] S. Halep b. [14] K. Mladenovic 7-5 6-7(5) 6-2

La nona edizione del torneo femminile del Mutua Madrid Open si è conclusa, e per la seconda volta nella sua storia, la campionessa uscente è stata in grado di difendere il titolo. Come fece Serena Williams nel 2012-13, anche Simona Halep ha conquistato il trofeo per due volte consecutive (su tre finali, a riprova del suo grande feeling con questi campi) e da lunedì salirà alla posizione numero 4 del mondo. Mladenovic invece, grazie alla sua prima finale in un Premier Mandatory, raggiunge la posizione numero 14 e la Francia torna ad avere una rappresentante nella top 15 dopo Mario Bartoli nel dicembre 2013, e inoltre Kiki si porta al quarto posto nella race to Singapore. Tra le due si registrano quattro precedenti, di cui uno quest’anno a Indian Wells, e la francese era avanti 3-1 ma non si erano mai incontrate sulla terra. In Florida il match fu condizionato dal caldo, e con la rumena nervosa e rientrante da un infortunio, il risultato fu una netta sconfitta per lei. Oggi, giocando alle 19:00 in una Madrid nuvolosa e freddina, le cose sono andate diversamente e di spettacolo ce n’è stato in abbondanza.

Mladenovic senza paura spinge con il dritto e si guadagna una palla break nel primo game. Halep è visibilmente contratta e anche se all’inizio si salva, commette poi un doppio fallo e ne concede un’altra. I colpi da fondo della rumena sono corti e Mladenovic passa in vantaggio col dritto. Dopo un inizio molto falloso Halep riesce a rompere il ghiaccio e trova un po’ di continuità a partire dal quarto game dove, spingendo sempre sul rovescio della francese, recupera il break. La testa di serie numero 14 per liberarsi dalla morsa dell’avversaria ricorre spesso al drop shot con risultati non felicissimi, mentre è il diritto che continua a portarle i maggiori frutti. Sul 3 pari Kiki, grazie a un paio di vincenti, va di nuovo a palla break e Simona fa precedere la chiamata del suo coach da un dolorosissimo doppio fallo. Comunque ormai Halep ha raggiunto i suoi ritmi e iniziando a spingere seriamente col dritto si riporta sul 5-5. Mladenovic si ostina a usare la smorzata, col back come col chop e la rumena fatica negli spostamenti in avanti; solo il servizio le assicura il tie-break, anche se poi non ce ne sarà neanche bisogno perché ad un tratto tutto il repertorio della francese le viene a mancare: dritto a sventaglio largo, doppio fallo, smorzata a metà rete e in 63 minuti di fatica sprecata perde il parziale 7-5.

Quest’andamento equilibrato e carico di tensione prosegue anche nel secondo set, con la testa di serie numero 3 che passa avanti di un break ma non riesce a trovare la giusta regolarità per sfruttare il momento di sbandamento che sta passando la sua avversaria, e si fa subito recuperare. La chiacchierata di Mladenovic con la madre-coach sortisce qualche effetto sul gioco della francese e dopo un paio di turni di battuta tenuti agevolmente, inizia anche a rendersi pericolosa in risposta portandosi due volte ai vantaggi, col suo dritto profondissimo. In questi giorni Halep ha parlato svariate volte del suo problema nel gestire il nervosismo e nel dodicesimo game ne abbiamo avuto un altro esempio: prima ha scagliato la racchetta a terra e mentre questa era in aria le ha dato un calcio mandandola contro la caviglia di un ball-boy che le correva accanto. L’incidente le sarebbe potuto costare caro ma il tutto si è risolto solamente con un warning. Tuttavia sembra che dopo questo fatto il pubblico abbia iniziato a supportare maggiormente la francese, e nel tie-break la cosa si è fatta sentire, con quest’ultima che è andata avanti 3-0. Halep si lamenta per una seconda di servizio dubbia di Kiki e questo non aiuta a ri-ingraziarsi il pubblico. Il livello di tennis è elevatissimo, con Simona che spinge col rovescio e Mladenovic sfoggia le sue inaspettate abilità difensive, e i set point se li guadagna con un chop vincente, applaudito persino dalla sua avversaria. Un’accelerazione di diritto conclude il secondo set col punteggio di 7 punti a 5, e dopo 2 ore e 4 minuti si va al parziale decisivo. La vigorosa esultanza di Kristina sembra averle portato via un po’ di energie ed infatti, commettendo troppi errori da fondo, concede tante occasioni. La rumena torna ad attuare la tattica del primo set, dove cercava spesso il rovescio dell’avversaria, e questa non riesce più a saper improvvisare.

Chi si aspettava un set lottato resta deluso: Halep ha dato prova di grandissima solidità mentale e con due break chiude 6-2, in due ore e 44 minuti. La celebrazione è contenuta, forse per via della stanchezza, ma il risultato parla da sé.

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