Roma, italiani: Errani completa il lunedì nero. A casa le 5 wild card

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Roma, italiani: Errani completa il lunedì nero. A casa le 5 wild card

ROMA – Gianluca Mager vince un set, poi i crampi. Stefano Napolitano e Deborah Chiesa lottano ma non basta, Almagro stende Seppi. Errani perde in serata e completa il disastro

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[Q] A. Bedene b. [WC] G. Mager 6-7(3) 6-4 3-0 rit. (da Roma, Francesca Marino)

Sul campo 2 c’è grande fermento per l’esordio di un altro giovane azzurro, Gianluca Mager, dopo la sconfitta di ieri subita da Matteo Berrettini per mano di Fabio Fognini. Mager, tennista ligure, approda al main draw di Roma grazie alla vittoria del torneo di prequalificazione contro il connazionale Berrettini, che ha ricevuto una Wild Card per entrare per la prima volta nel tabellone principale. Mager ha giocato nella capitale anche nel 2015: aveva disputato le qualificazioni, superando Kavcic, ma perdendo contro il turco Ilhan. Dopo un periodo di lontananza dal tennis, Gianluca è stato preso in carico da Diego Nargiso, il quale è riuscito a ridare linfa vitale al 22enne, che attualmente occupa la 363esima posizione del ranking mondiale. Dall’altra parte del campo c’è Aljaz Bedene, sloveno naturalizzato britannico. Il 27enne, attuale numero 55 del mondo, arriva agli Internazionali di Roma dopo la personale vicenda negativa con la Coppa Davis: Bedene, dopo aver preso la cittadinanza inglese, aveva fatto richiesta per partecipare alla competizione vestendo la maglia britannica. Permesso negato dall’ITF, in quanto il regolamento non consente di giocare per due o più squadre nel corso della carriera. Bedene infatti avendo disputato alcuni match per la Slovenia, suo paese natale, prima di diventare cittadino inglese, non potrà più essere convocato tra le fila né dell’una né dell’altra squadra. Nonostante i 27 gradi, il campo numero 2 si trasforma in un piccolo centrale: gli spalti vengono gremiti da ragazzi provenienti dai circoli tennis di tutta Italia, che non si risparmiano nel fare il tifo per il beniamino di casa.

Il primo set comincia subito con alcune sorprese: entrambi i giocatori perdono il loro turno di battuta, Mager nel terzo gioco e Bedene nel successivo. Pur avendo portato il game ai vantaggi nel quinto gioco con la palla per il break , l’italiano non riesce a strappare il servizio a Bedene, che resta attaccato alla partita, non giocando al meglio delle proprie potenzialità. Tecnicamente non sembrano esserci 308 posizioni tra i tennisti in campo: il britannico regala diversi punti a Mager, mandando molti dritti a rete e non essendo particolarmente incisivo con il servizio. Mager, invece, spinge ogni palla e si prende il rischio di giocare diverse palle corte.Tuttavia ci vuole ben altro per mettere fuori gioco il numero 55 del mondo, che approfitta di un passaggio a vuoto di Gianluca, strappandogli il servizio nell’undicesimo gioco alla seconda palla break. 6-5 e servizio per il giocatore dalle origini slovene. Così come accaduto nel terzo gioco, Bedene non riesce a mantenere il distacco dall’avversario e si lascia rubare il servizio ai vantaggi. Si va al tiebreak. Rincuorato dal game precedente, Mager comincia il tiebreak nel migliore dei modi: tiene il proprio servizio ed effettua il mini break subito dopo. 2-0 per l’italiano, che però mette fuori un paio di dritti, causa del break a sfavore. Mager si ritrova in meno che non si dica sul 2 pari. Si ricomincia, ma questa volta Gianluca non commette l’errore precedente: incitato dal pubblico che gli suggerisce anche quando una palla è out, comincia a tirare ogni colpo sulle righe e in maniera spietata lascia Bedene a soli 3 punti. Si aggiudica il tiebreak e porta a casa il primo set.

Nel secondo parziale di gioco Bedene subisce il break in apertura, mentre Mager mantiene il servizio, portandosi sul 2-0. Il tennista di Sanremo mantiene il break di vantaggio, prende fiducia a tal punto da giocare uno smash a rimbalzo da fondo campo, 4-2. Si arriva al 4-3 e servizio per Gianluca, che manda fuori due dritti, ma riesce a recuperare il gap di svantaggio grazie a un rovescio fuori dell’avversario e a una bella giocata a rete conclusasi con uno smash vincente. Qui un punto di svolta: l’arbitro chiama a Mager un fallo di piede, Gianluca s’innervosisce e Bedene non si lascia sfuggire questa ghiotta occasione: alla prima palla break inizia a remare da fondo campo, costringendo Mager a forzare la palla e a buttare un dritto oltre la linea di fondo, consentendo al britannico di recuperare il break di svantaggio: 4-4. Bedene riesce poi a tenere il proprio turno di battuta e passa in vantaggio 5-4. All’inizio del decimo game Mager, con la testa ancora al fallo di piede precedente, si sdraia a terra dolorante, a causa di un crampo alla gamba. Oltre all’arbitro si avvicina anche Bedene per aiutare l’avversario a rialzarsi, ma Gianluca non riesce a stare in posizione eretta, così arriva il fisioterapista e la partita viene momentaneamente interrotta. Mager rientra in campo quasi zoppicante tra gli applausi del pubblico e nonostante gli incoraggiamenti dei sostenitori, l’azzurro perde il servizio, cedendo il set all’avversario per 6-4. Il pubblico, scoraggiato per l’andamento dell’incontro, comincia ad abbandonare gli spalti non trattenendosi dall’esprimere commenti di delusione; nel frattempo Gianluca lascia momentaneamente il terreno di gioco. L’italiano rientra in campo ma continua a zoppicare e a toccarsi la gamba sinistra. Mager prova a giocare, ma sul 3-0 a sfavore è costretto a ritirarsi.

Finisce così l’esperienza al Foro Italico di Gianluca Mager, che in conferenza stampa non ha celato il suo sconforto: “C’è tanto rammarico per come è andato a finire il match. Ero molto teso prima della partita, questa notte ho fatto fatica a prendere sonno. Sentivo tirare il polpaccio e il quadricipite… Al cambio campo ho messo male il piede e non sono riuscito più a muovermi”. Vedere perdere Mager in questo modo ha lasciato tutti gli spettatori senza parole: “Alla fine della partita ero in lacrime”, ha dichiarato il tennista di Sanremo, che prosegue dicendo, “mi è dispiaciuto per le persone che mi hanno sostenuto, per non aver vinto e per non avere la possibilità di giocare sul campo centrale contro Novak Djokovic… sarebbe stato un sogno!”. Il rammarico del 22enne e di chi lo stava sostenendo dagli spalti sotto il sole nasce dal fatto che Mager ha dimostrando di poter portare a casa il match. Tuttavia, il sanremese esce comunque a testa alta da questa prima esperienza agli Internazionali di Roma, avendo giocato alla pari con il numero 55 del mondo. Da domani Gianluca ricomincerà ad allenarsi con un piglio diverso: “Sono carico per salire nel ranking e vorrei riuscire a giocare questi tornei senza aiuti. Da domani mi allenerò e giocherò Challenger per prendere punti. Non vedo l’ora!”.

V. Troicki b. [WC] S. Napolitano 7-6(1) 6-2 (da Roma, Carlo Carnevale)

Come per Mager un’oretta prima, anche il cammino del 22enne Stefano Napolitano termina con un “Peccato” che gli rimbomberà in mente. Il giovane azzurro, vincitore delle prequalificazioni e quindi omaggiato con una wild card, esce sconfitto contro l’esperto Viktor Troicki, pur giocando un primo set di livello. Il serbo si affida alla sua esperienza e con discreta classe annulla due set point nel dodicesimo gioco del primo parziale, sfoderando due prime di servizio imprendibili per trascinarsi al tie-break; l’intera frazione era stata un braccio di ferro nel complesso pregevole da vedere, con Stefano ad impostare il gioco su servizio e dritto, e Troicki a gestire il poderoso palleggio da fondo quando possibile. Entrambi deficitari con il rovescio, fallosi e poco incisivi fatta eccezione per un paio di passanti lungolinea con cui Viktor trafigge l’italiano. Napolitano si scioglie nel tie-break del primo set, steccando uno smash non impossibile prima di sbagliare in rete un dritto elementare: 0-4 durissimo da digerire, da lì la strada di Troicki si trasforma in tranquillo rettilineo fino al 3-0 con cui inizia il secondo set.

Non basta dunque il calore del Pietrangeli infuocato dal sole pomeridiano che ospita un fresco venticello troppo raramente: una nuvolona nera si avvicina pericolosamente, si sente addirittura un tuono salutato dal preoccupato mormorìo del pubblico. Troicki si becca i fischi dei presenti per una timida contestazione, lui che ha abituato a ben altre scenate proprio qui a Roma (ricordate il siparietto contro Gulbis nel 2013?); non si segnala nulla di significativo fino al game set and match, mentre Andrea Arnaboldi, eliminato in qualificazioni, osserva rammaricato a bordo campo. L’esordio assoluto a livello ATP di Napolitano lascia comunque qualche barlume di pensieri positivi, specialmente guardando alle buone basi su cui poggiano servizio e dritto. “Mi do una sufficienza oggi. Partite del genere non fanno altro che darmi stimoli per migliorare” dirà in conferenza stampa esprimendosi con grande proprietà di linguaggio. “Mi sono diplomato al linguistico, e mi piace molto leggere. La mia vita non è solo tennis“. Adesso ci si aggrappa alla speranza Fognini, come spesso accade, incrociando le dita per Seppi impegnato adesso.

L. Tsurenko b. [WC] D. Chiesa 7-5 6-2 (da Roma, Francesca Marino)

Dopo Matteo Berrettini e Gianluca Mager fa il suo esordio agli Internazionali di Roma anche un altro rappresentante del tricolore, ma questa volta in ambito femminile: Deborah Chiesa. La tennista di Trento (numero 470 WTA) attualmente si allena ad Anzio con Karin Knapp ed è approdata al tabellone principale di Roma dopo aver vinto le prequalificazioni contro la connazionale Federica Sarra, in una partita durata tre ore e conclusasi 7-5 5-7 7-5. Deborah, nota al pubblico anche per essere la fidanzata di Gianluigi Quinzi, nonostante abbia perso al primo turno, oltre a un premio di 15.000 euro, porterà con sé un’esperienza formante per una giovane tennista come lei. La giocatrice classe 96 si è contesa il secondo turno ai BNL con la più esperta Lesia Tsurenko, 27enne ucraina, numero 41 del ranking e vincitrice di tre tornei International.

Dopo la delusione per il finale di partita di Gianluca Mager, il pubblico non ha perso le speranze di veder trionfare un portabandiera azzurro e così fin da subito è particolarmente caloroso con la giovane Deborah. Le temperature si sono abbassate un po’ e gli spettatori tolgono gli ombrelli per ripararsi dal sole. Il primo set comincia con un break in apertura a favore della beniamina di casa che mantiene questo vantaggio fino al 5-1, dopo aver breakkato l’avversaria anche nel quinto gioco. Gli spettatori sono in visibilio, si sentono commenti entusiasti tra gli spalti: “E’ fatta! Ormai ci siamo, manca solo un game!” Invece, da quel game in poi Chiesa non farà più un gioco fino alla fine del set: Tsurenko si risveglia dal letargo in cui era stata fino al sesto gioco e comincia a macinare punti, concedendo all’italiana solo tre set point sul 5-4, magistralmente annullati grazie alla sua esperienza. A questo punto l’azzurra perde ogni speranza e non riesce a tornare in partita, perdendo il game successivo a zero punti e quello finale a 15 a causa di un errore gratuito dell’ucraina, che chiude il set 7-5 alla prima palla break. Il secondo parziale di gioco è un monologo della Tsurenko, che non lascia chances all’italiana. Infatti Deborah subisce il break sul 3-1 e poi nell’ottavo e ultimo gioco. La numero 41 del ranking chiude il match con il punteggio di 6-2, al secondo match point, dopo aver portato il game ai vantaggi. Al secondo turno Lesia Tsurenko se la vedrà con la vincente tra Shvedova e Venus Williams.

Le giovani promesse del tennis per ora hanno deluso le aspettative e anche Deborah Chiesa ha lasciato l’amaro in bocca ai sui sostenitori, avendo perso una partita che sembrava iniziata in discesa per l’azzurra. La 20enne ha ancora un’altra chance, dal momento che partecipa anche al torneo di doppio in coppia con Stefania Rubini. Le azzurre scenderanno in campo al primo turno contro due avversarie piuttosto esperte, Jelena Jankovic e Andrea Petkovic.

[Q] N. Almagro b. [WC] A. Seppi 7-6(6) 6-3 (da Roma, Stefano Tarantino)

Dopo Maria Sharapova è il turno di Andreas Seppi sul centrale. Il tennista altoatesino, attualmente nr. 76 del ranking Atp, presente in tabellone grazie ad una wild card, affronta Nicolas Almagro, giustiziere nelle qualificazioni prima del nostro Sonego e poi di Alexander Dolgopolov. E’ la quarta sfida tra i due, Seppi conduce 2-1 ma Almagro ha vinto l’unico precedente sulla terra, giocato al Roland Garros nel 2013. Pubblico più numeroso rispetto a quello presente per il match Sharapova.

Primi due giochi regolari poi Almagro approfitta di un piccolo passaggio a vuoto di Seppi e strappa la battuta a zero. L’azzurro però rimedia subito, 2 pari e si ricomincia daccapo. Seppi ora pare più propositivo, sul 4-3 ha una palla break fondamentale per allungare ma non la sfrutta. Il gioco successivo è lunghissimo, si giocano 16 punti. Almagro spinge come ai bei tempi, si procura tre palle break consecutive sullo 0-40 ma Seppi con calma glaciale le annulla. Andreas ne salva altre due successivamente, manca una palla del 5-4 poi salva una sesta palla break. L’azzurro indovina una palla corta da urlo e stavolta concretizza il vantaggio portando a casa la battuta. Finalmente assistiamo ad un buon tennis, scambi solidi da fondo campo e pregevoli gesti tecnici. Seppi insiste molto sul rovescio di Almagro per aprirsi il campo e poi spostarsi sul diritto e chiudere in lungolinea, ma lo spagnolo è attento e cerca sempre di giocargli sul rovescio. Nel frattempo qualche nuvola nera si addensa sul Centrale e porta con se un fastidioso vento trasversale. Seppi arriva a due punti dal set due volte sul servizio di Almagro (15-30 e 30-30), poi però sul 5 pari deve salvare altre 4 palle break fondamentali, trovando sempre la mossa giusta nei momenti topici. Ed è con una palla corta (sulla quale il recupero di Almagro finisce fuori) che Seppi alla fine sale sul 6-5. Lo spagnolo si complica un po’ la vita nel game successivo (da 40-15 a 40 pari) ma alla fine si arriva al tie-break. Andreas l’inizia nel migliore dei modi con uno splendido diritto vincente all’incrocio delle righe. Almagro con un gratuito concede un minibreak, Seppi allunga 4-1 poi 5-2 e servizio. Sembra fatta, ma qui si palesa il vecchio difetto di Andreas, il fermarsi sul più bello. Un nastro sfortunato ed un gratuito riportano Almagro in partita, lo spagnolo non si fa pregare, si procura un primo set point sul 6-5 e poi un secondo sul 7-6 (brutto gratuito di Seppi) che stavolta gioca sul suo servizio. Lo spagnolo viene a rete, il passante incrociato di Seppi finisce in corridoio. Dopo un’ora e 16 minuti Almagro vince così il primo set.

Dopo tutte le energie profuse i due tennisti iniziano al piccolo trotto il secondo set. Nessun sussulto fino al 2-1 Almagro, poi lo spagnolo preme il piede sull’acceleratore e strappa il servizio confermando senza problemi il break. La resa di Seppi arriva nel sesto game, quando dal 40-15 perde nuovamente la battuta mandando Almagro a servire per il match. Andreas finalmente libera il braccio incurante ormai del risultato che appare compromesso, Almagro forse la ritiene già finita e perde il servizio. Seppi risale sino al 3-5 ma Almagro alla seconda occasione non fallisce l’appuntamento con la vittoria. Finisce 7-6 (6) 6-3 e continua la giornata nera degli azzurri. Per Andreas, in particolare, il periodo sembra di quelli da dimenticare in fretta. “È un po’ che perdo set combattuti, è un momento non facile, sono spesso in ritardo. Da questo torneo non mi aspettavo granché, in questo periodo sto giocando anche peggio di oggi e non ho molta voglia. Tornerà, sperò“. Un grosso in bocca al lupo ad Andreas e speriamo che almeno Errani salvi i colori azzurri.

A. Cornet b. [WC] S. Errani 6-3 6-4 (da Roma, Carlo Carnevale)

La Caporetto italiana si conclude con il buio, quando alle 21.30 Sara Errani esce sconfitta dalla NextGen Arena contro Alizè Cornet. Un incontro teso, non bello, giocato sui nervi come spesso accade quando di scena c’è la francese (e con Sara c’è anche un precedente): servizi insufficienti e scambi lunghi, smorzate e rincorsa, pugnetti e ruggiti anche quando la palla viene accomodata dal nostro. Il pubblico è ovviamente tutto per l’emiliana, ma non basta: Sarita è lontana dalla forma migliore, la lucidità e la tigna di sempre sembrano scialbe idee. Cornet ricorre spesso alla palla corta, spinge sul lungolinea e in più di un’occasione lascia ferma l’azzurra in contropiede; Errani cerca di tenere con traiettorie arcuate e cariche d’effetto, senza disdegnare accelerazioni specialmente con il rovescio. La partita scorre mediocre, senza spunti di bel tennis: Errani si vede travolta in avvio da un pesantissimo 0-4, cui rimedia solo parzialmente affidandosi a colpi ficcanti e discese a rete, senza però riuscire a ricucire lo scambio iniziale. Non basta l’intervento del coach di Sara, che troppe volte lascia vedere un body Language scorato e quasi rassegnato: amaro il sorriso con cui commenta la fortuna dell’avversaria, che si avvale di un nastro amico per annullarle una delle cinque palle break sul 4-3. È l’ultimo sussulto per l’italiana, che salva un match point con il servizio nel game successivo, prima di arrendersi dopo quasi due ore di agone.

Tutti sconfitti dunque gli italiani oggi: resta da affidarsi a Fognini, che chiuderà il programma del Centrale domani contro il numero uno del mondo Murray, e Roberta Vinci, che farà il suo esordio contro la russa Makarova.

Risultati:

[Q] A. Bedene b. [WC] G. Mager 6-7(3) 6-4 3-0 rit.
[Q] N. Almagro b. [WC] A. Seppi 7-6(6) 6-3
V. Troicki b. [WC] S. Napolitano 7-6(1) 6-2
L. Tsurenko b. [WC] D. Chiesa 7-5 6-2
A. Cornet b. [WC] S. Errani 6-3 6-4

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