WTA Roma: Maria si ritira, ciao Wimbledon. Malissimo Vinci

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WTA Roma: Maria si ritira, ciao Wimbledon. Malissimo Vinci

Sharapova lascia il torneo, infortunio per lei. Ora può sperare solo nelle qualificazioni a Londra. Prestazione da dimenticare per Vinci: fa solo tre giochi contro Makarova. Molto bene Konta. Fuori Keys, Suarez Navarro e Mladenovic

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[16] M. Lucic-Baroni b. [WC] M. Sharapova 6-4 3-6 1-2 rit. (da Roma, Carlo Carnevale)

Oltre al danno, se davvero dovesse esserlo per lei, la beffa. Poche ore dopo l’annuncio della mancata wildcard a Parigi, Maria Sharapova abbandona il torneo di Roma vittima di un infortunio alla gamba sinistra. “She landed funny“, è atterrata male, diagnosticano colleghi esteri. Ne approfitta Marjana Lucic-Baroni, croata di 35 anni che non vuole smettere di stupire. L’incontro si era dimostrato divertente, giocato su ritmi rapidissimi come piace a Lucic: servizio angolato e dritto anticipato le sue soluzioni preferite, con cui annulla anche l’unica palla break concessa nel primo parziale. Sharapova lotta come suo solito, sebbene stordita dalle continue accelerazioni dell’avversaria, che la sorprende spesso in uscita dal servizio, sopratutto con il rovescio: gli spostamenti non sono dei migliori (sprazzi di quella “mucca sul ghiaccio” in cui si rivedeva anni fa), ma la sua consueta tigna le permette di arginare e in seguito sopraffare la violenza dei colpi di Lucic. Un avvio di secondo parziale vibrante, deciso, a decibel ancora più sostenuti le permette di strappare il break decisivo, quasi speculare alla prima frazione. Cala la sera, si vedono i primi giacchini nel pubblico mentre si accendono i riflettori: la folla è tutta per Masha, che però nel secondo gioco del set conclusivo, in vantaggio di un break, chiede MTO dopo un movimento falso. Il responso del consulto non sembra affatto positivo, la gita negli spogliatoi le fornisce una vistosissima fasciatura alla gamba sinistra: avrebbe addirittura quattro palle per il 3-0 pesante, ma le spreca rispondendo a tutto braccio, da ferma. È il segnale: basta così. Il pubblico saluta intristito, per quanto mai cupo come sarà Sharapova stasera: avrebbe avuto bisogno di una finale qui per entrare a Wimbledon in tabellone (le entry list escono il prossimo lunedì): adesso le rimane la possibilità di affrontare il torneo di qualificazione a Roehampton. Incredibile come una sola giornata possa aver cambiato le sorti, forse, di una intera stagione.

E. Makarova b. R. Vinci 6-2 6-1 (da Roma, Carlo Carnevale)

La giornata è bollente, ma sul tennis italiano continuano a campeggiare nuvoloni neri. Alle sconfitte dei cinque alfieri azzurri si aggiunge quella odierna di Roberta Vinci, all’esordio dopo il bye iniziale, contro la russa Ekaterina Makarova. Punteggio nettissimo, che non ammette repliche: “Quando sono qui spesso soffro la pressione”, aveva detto Roberta in conferenza prima del torneo, e probabilmente anche oggi la regola non è stata smentita. Makarova rimane una giocatrice completa, potente da fondo e a suo agio nel verticalizzare il gioco, apprezzabile nel gioco di volo: in coppia con la connazionale Vesnina ha vinto due Slam e l’oro Olimpico lo scorso anno, e la sua tenuta in risposta e a rete è da ritenersi frutto della specialità. Vinci prova ad avvelenare il suo solito back, peraltro profondo, ma la russa sembra non soffrirlo per nulla: i colpi a rimbalzo impattano puliti, i tempi degli appoggi sono sempre ottimi e non ci sono difficoltà nel dettare il gioco. Due palle break sono tutto quello che Roberta vede passarsi di fronte, entrambe nel quarto gioco del secondo set, quando già era sotto di un break: in entrambi i parziali Makarova aggredisce da subito volando 4-1, per poi amministrare con agio. L’azzurra si muove male, forse vittima del caldo torrido che si percepisce in campo; il Pietrangeli è colmo fino all’inverosimile, gli addetti ai lavori faticano a contenere il pubblico che insiste per rompere le file. L’intervento del coach Francesco Cinà, più volte richiesto, non sortisce effetto alcuno: Makarova chiude con il quinto break del pomeriggio, fiondandosi su una smorzata senza pretese di Vinci. Rimane in gara soltanto Fabio Fognini, che in serata sarà impegnato sul Centrale contro Murray.

[Q] D. Gavrilova b. [10] M. Keys 2-6 7-5 7-5 (Emmanuel Marian)

Dopo due ore e venticinque minuti di un match che non mostreremmo ai vostri allievi impegnati ad apprendere le idonee strategie da mettere in campo in una partita di tennis, Daria Gavrilova, proveniente dalle qualificazioni, ha contribuito a far saltare la testa di serie numero 10 Madison Keys. Scriviamo “contribuito” perché, è doveroso sottolinearlo, artefice primaria del proprio tracollo è stata Madison stessa, autrice di una serie di disastri tale da lasciar perplesso anche il suo più fervido detrattore. Keys, dotata di una cilindrata notevolmente superiore a quella in dote alla russa naturalizzata australiana, aveva vinto con agio il primo set grazie a due break conquistati nel sesto e nell’ottavo gioco e a un percorso netto con la prima di servizio, che le aveva regalato sette punti su sette. Ma quando Goffin e Verdasco, attesi a seguire sul Centrale, hanno certo iniziato ad accelerare il riscaldamento in vista di un match che si prevedeva ormai prossimo, la bombardiera di Rock Island ha smesso di centrare il campo, consentendo a Daria, sempre in difficoltà ma più calcolatrice, di avvantaggiarsi fino al 5-2 nel secondo parziale. La numero 33 del mondo a quel punto ha mostrato di essere stata contagiata dalla prodigalità dell’avversaria, e ha fallito due set point nel decimo game dopo aver scialacquato quasi tutto l’enorme vantaggio accumulato. A rimonta completata e a due giochi dal successo Keys ha però proposto un turno in battuta osceno poi perso a zero, consentendo a Gavrilova di prendersi il set di lì a poco. Lo psicodramma tipico dei match femminili più incerti ha così preso il centro della scena nella frazione decisiva, in cui il servizio, già fino a quel momento più una croce che una delizia, ha definitivamente smesso di essere un fattore: Keys è subito scappata sul 2-0, ma, per tre volte avanti di un break, ha sempre sperperato il bottino, finendo per trovarsi invischiata in un arrivo in volata interpretato manco a dirlo malissimo, cannoneggiando ciecamente e sbagliando tutto ciò che, in un campo da tennis, è consentito sbagliare. A Gavrilova non è restato che raccoglierne i cocci e ringraziare: nel secondo turno se la vedrà con Caroline Garcia.

J. Goerges b. [13] K. Mladenovic 7-6(6) 7-5 (Diego Serra)

Vince a sorpresa Julia Goerges, numero 45 WTA, contro Kristina Mladenovic, numero 14 del mondo. Un solo precedente tra le due tenniste con la vittoria della francese a Bercy nel 2013 in tre set. Primo set dominato dai servizi, si contano pochissimi punti di chi risponde, si arriva fino all’ottavo game quando Goerges perde il servizio alla terza palla break. Ma che non sia una gran giornata per Mladenovic appare chiaro nel game successivo, quando la francese non chiude il set con la battuta ma anzi regala un break all’avversaria. Si va quindi al tiebreak. Quattro minibreak a tre regalano il set alla tedesca, anche se Mladenovic ha la possibilità di chiudere sul servizio avversario, ma è brava Goerges con la prima palla. Stesso copione nel secondo set, due i game in cui le tenniste tengono il servizio a zero, Goerges oggi batte bene e tiene il ritmo della Mladenovic, che fatica a procurarsi palle buone sulla ribattuta del servizio della tedesca. Anzi si arriva fino al dodicesimo game, dove un paio di strafalcioni di dritto portano Mladenovic 15 a 40 e regalano alla sua avversaria due match point, con il secondo Goerges chiude e porta a casa il match. Brava oggi a sfruttare ogni passaggio a vuoto della più quotata (ma forse troppo stanca) avversaria, reduce dalla finale di Madrid. Goerges avrà Jankovic al prossimo turno. Vince in due set facili Catherine Bellis, qualificata 53 del mondo, su Misaki Doi, numero 62 WTA, che si dimostra ancora troppo leggera al servizio per la terra. Un break basta alla statunitense per vincere il primo set, poi nel secondo due break per parte. Cala anche Bellis con la prima palla in battuta, c’è battaglia su ogni punto e si arriva al tiebreak, che 5 minibreak a 4 consegnano a Bellis. Anastasija Sevastova vince in due set contro Irina Begu. Primo set dove i servizi valgono poco, si gioca molto ma si sbaglia altrettanto e 4 break a 3 danno la vittoria del set alla giocatrice lettone. Inizia singolarmente allo stesso modo il secondo set, cioè con uno scambio di servizi da parte delle due giocatrici, ma è Sevastova a procurasi nel nono game 4 palle break e a chiudere l’ultima con un bel dritto da fondo. Serve bene la giocatrice lettone e porta a casa il match.

[5] J. Konta b. Y. Putintseva 6-3 6-0 (Chiara Nardi)

Johanna Konta, testa di serie n. 5, supera per la seconda volta in carriera in altrettanti incontri la kazaka Yulia Putintseva per 6-3 6-0. Il primo set dura oltre un’ora, con tanti game molto lottati. Konta commette molti errori, ma nonostante ciò riesce ad aggiudicarselo giocando colpi potenti e molto profondi. La britannica è brava a strappare il servizio a Putintseva nel quinto gioco alla terza palla utile con ottime risposte e soluzioni di tocco. Konta rischia di perdere il break di vantaggio più volte, ma resiste e al quinto set point, con la kazaka al servizio, riesce a portare a casa il parziale grazie ad un passante che l’avversaria non riesce a contenere a rete. Nel secondo set Johanna limita il numero degli errori e serve meglio. Sebbene il punteggio sia molto netto, anche il secondo parziale è combattuto, con Putintseva che non vince i punti importanti e non sfrutta due palle break nel quinto game. La kazaka si arrende mentalmente nel sesto game, concedendo due match point a Konta, che sfrutta il primo con una bella accelerazione di dritto incrociato. Nel quinto game, sulla parità, c’è stata anche una piccola pausa per soccorrere un raccattapalle che aveva accusato un malore provocato dal caldo. Al prossimo turno la britannica incontrerà la vincente del match tra Lesia Tsurenko e Venus Williams.

Gli altri incontri (Diego Serra)

Vince in due set Svetlana Kuznetsova contro Katerina Siniakova, numero 37 del mondo. Primo set senza storia con break Svetlana nel primo, terzo e settimo game, con Siniakova che gioca troppo corto e senza mordente e riesce a tenere una volta sola la battuta. Secondo set molto più movimentato; Kuznetsova cala incredibilmente al servizio, tiene con difficoltà il primo game, poi crolla alla battuta, subisce tre break, come del resto la sua avversaria che però nel decimo game ha due set point con il servizio a disposizione, entrambi sprecati. Si va quindi al tiebreak che Svetlana fa suo per tre minibreak a uno. Lauren Davis elimina in tre set Carla Suarez Navarro, numero 23 WTA, la spagnola disastrosa nel primo e terzo set con ben sette break subito e un gioco incredibilmente farraginoso per i suoi standard sulla terra. Buono solo il secondo set dove brekka due volte la rivale, ma quasi mai riesce comunque a imporre un ritmo decisivo ai colpi. Avanti anche Timea Bacsinszky in due set sull’ungherese Timea Babos, numero 35 del mondo. Due break, nel quarto e sesto game nel primo set, nel primo e terzo game nel secondo decidono le sorti della partita. Con una Babos sempre però in difficoltà a difendere il turno di servizio.

Risultati:

[5] J. Konta b. Y. Putintseva 6-3 6-0
A. Sevastova b. I.C. Begu 6-4 6-4
[Q] A. Kontaveit b. [Q] A. Petkovic 6-3 6-4
[Q] D. Gavrilova b. [10] M. Keys 2-6 7-5 7-5
[Q] J. Ostapenko b. S. Rogers 6-3 6-4
[Q] C. Bellis b. M. Doi 6-4 7-6(6)
E. Makarova b. R. Vinci 6-2 6-1
[15] K. Bertens b. M. Niculescu 2-6 2-6 6-1
J. Goerges b. [13] K. Mladenovic 7-6(6) 7-5
L. Davis b. C. Suarez Navarro 6-2 5-7 6-3
[7] S. Kuznetsova b. K. Siniakova 6-1 7-6(3)
T. Bacsinszky b. T. Babos 6-2 6-2
[16] M. Lucic-Baroni b. [WC] M. Sharapova 6-4 3-6 1-2 rit.

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