ATP Roma, Fognini: "Una delle mie tre vittorie più belle"

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ATP Roma, Fognini: “Una delle mie tre vittorie più belle”

ROMA – Dopo la vittoria su Murray: “Le altre a Napoli e New York. Finalmente Roma ha visto il vero Fognini”

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L’altro giorno hai detto che non hai mai dimenticato i fischi del 2014 contro Rosol. Forse il calore del pubblico di oggi ti ha risarcito di quell’episodio.
Finalmente. Io ci ho messo del mio dai, in entrambi i casi. Sono contento perché finalmente ho fatto conoscere a Roma il vero Fognini e questa è la notizia più bella.

Dopo 10 anni un italiano batte il numero uno del mondo, era toccato a Volandri contro Federer. Poi la dedica finale. Stai vivendo un sogno.
Un sogno che è quasi realtà, perché mancano tre giorni alla data di scadenza. La dedica è speciale, adesso speriamo mi lasci giocare tranquillo! Lo sapete, da un momento all’altro può finirei il mio torneo. Voglio godermi questa vittoria e dedicarla a loro. Ho un giorno per recuperare. Se deve succedere speriamo succeda domani e non stanotte, così potrei eventualmente tornare. Sto giocando bene, dopo due settimane non positive e con brutti pensieri ho trovato quattro vittorie positive. Sono su una buona strada.

La chiave può essere stato l’inizio. Sembrava un match di box dove uno dei due inizia picchiando forte e l’altro non recupera.
Sapevo che potevo fargli male. Alle Olimpiadi avevo giocato e poi ho perso, avevo la palla del 4-1 nel terzo. Con lui ho sempre giocato bene. Oggi sono stato continuo, anche sul 5-1 sapevo non era finita. Ho giocato bene, ho cercato di comandare sempre e ci sono riuscito.

Nella tua hit parade di vittorie, questa è al numero uno.
Nella top 3, sicuramente. Le altre, sempre con lui a Napoli, eravamo sotto di un match in Davis, entrai apposta contro di lui. L’altra con Rafa a New York, quella sia a me che a lui rimarrà impressa a lungo. Oggi è diversa, sono riuscito a giocare davanti al pubblico italiano, con cui non ho mai avuto un buon feeling. Ho dimostrato chi sono veramente, tutti sanno che gioco bene a tennis, e che per motivi extratennistici non ho ottenuto quanto avrei potuto nella mia carriera. Lo so anche io, conosco i miei limiti. Fin dall’inizio avrei firmato per essere numero 13 del mondo, a 600 punti dalla top 10. Con i se e i ma non si va da nessuna parte, io conosco i miei limiti e cerco sempre di migliorarmi. Ho sempre avuto una carenza mentale, vivendo i match con agonismo e esternando molto. Sono io al cento per cento.

Mica ti stai ritirando?
Non mi sto certo ritirando! Pare che invecchiando si migliori. Ora che divento padre avrò un plus a livello emotivo, giocherò non solo per me stesso ma per qualcosa di speciale. L’esperienza porterà buoni risultati.

Immagino tu fossi teso prima della partita. C’è stato un momento in cui hai sentito la tensione andare via?
Quando ho vinto! Fisicamente sto molto bene, rispetto allo scorso anno in cui mancai preparazione per la lesione agli addominali. Ero sovrappeso, mentre adesso sono in formissima, ho lavorato tanto sul fisico, corsa e spostamenti. Quando fisico, tennis e mente ci sono, i risultati arrivano.

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