Più Jankovic per tutti

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ROMA – Dopo la vittoria al primo turno, la serba si lascia andare in una divertentissima conferenza stampa. Ad avercene di personalità così

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da Roma, il nostro inviato

Che gran personaggio Jelena Jankovic. Sorridente, smaliziata, aperta. Un buon umore naturale, carismatico, che coinvolge i pochi giornalisti presenti per la sua conferenza stampa. Subito dopo il suo successo al primo turno contro Alison Riske (“Una mia grande amica, oltre che grande giocatrice“) la serba si è concessa in una conferenza stampa piacevole e scanzonata, come troppo raramente si vedono nel circuito.

Lei che ha vinto Roma già due volte in carriera: “E sarebbero potute esser tre: nel 2010 battei entrambe le Williams in quarti di finale e semifinale, ma persi contro Martinez Sanchez”. A chi le ricorda che è passato qualche anno risponde esplodendo, “Molti anni, in realtà! Adoro Roma, è uno dei miei tornei preferiti, forse il mio preferito in assoluto. Tornare qui mi emoziona molto, c’è una grande tradizione e camminare per il Foro Italico è una sensazione unica. Anche percorrere il tunnel fino al campo è particolare, vedere le mie foto sulle pareti mi fa molto effetto“. Ma tiene a precisare che Roma può anche essere deleteria: “Adesso che sono un po’ in là con gli anni mi piace cucinare da sola. Prima uscivo sempre, avrò frequentato tutti i ristoranti della città: ho mangiato talmente tanto risotto, pasta, tiramisù, che i vestiti hanno smesso di entrarmi. Pensavo fosse l’effetto della lavatrice che li restringeva, poi ho capito che dovevo darmi una calmata. Ma il cibo qui è spettacolare“.

A proposito del tempo che passa, una volta era famosa per la spaccata che faceva quando si allungava per recuperare. È ancora capace? “Le mie caratteristiche erano anche i capelli lunghi e il trucco in viso, ma mi sa che le ho perse tutte. Ho provato a fare una spaccata oggi, e mi ci è volto un po’ per tornare in piedi, mi chiedevo se fossi ancora tutta intera. Sto invecchiando, non sono più flessibile come una volta“. Finalista agli US Open 2008, anno in cui è arrivata al numero uno del mondo (e di nuovo l’anno successivo), ripensa poi agli anni passati on tour: “Difficile dire cosa sia cambiato. Parlando di tennis, mi muovevo molto meglio prima, ero più veloce e più agile. Adesso i punti durano meno, le giocatrici sono tutte molto più aggressive. Certo ci sono eccezioni, come Vinci, che ha uno stile più elegante e di tocco, ma è una rarità. Adesso solo colpi potenti, e questo è un cambiamento importante, il fisico è diventato più importante“. Per quanto riguarda invece la vita nel circuito? “C’è poco da dire. Frequento gli stessi posti e gli stessi tornei da quindici anni, sempre le stesse persone. Come quest’uomo qui ad esempio” mentre indica Ubaldo Scanagatta, “oggi è stata una sorpresa vederlo, mi sono detta “Caspita, è ancora in giro? Bello vederti!“. “Sei una delle mie preferite” risponde il direttore.

L’ultima riflessione e sulla sua condizione e sul suo futuro: “Onestamente non ho passato un gran momento, ho avuto problemi nell’ultimo periodo e non ho ottenuto buoni risultati. Lo scorso anno ho avuto problemi alla spalla e alla caviglia, sono stata ferma parecchio e mi serviva molto tempo per tornare in forma e competere. Quest’anno non sono stata costante. Spero cambierà, ho giocato bene oggi contro Alison: il mio rovescio funzionava, è importante sentirlo“. Obiettivi? “Essere felice, penso di poter giocare ancora bene e battere le top players. Devo avere fiducia e crederci“. Avercene, di personalità così.

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