WTA Roma: ritiro Muguruza, Svitolina in finale con Halep

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WTA Roma: ritiro Muguruza, Svitolina in finale con Halep

ROMA – Garbine si ferma dopo venti minuti, l’infortunio è maturato durante l’allenamento pre semifinale. Halep parte scarica, poi domina Bertens

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[8] E. Svitolina b. [3] G. Muguruza 4-1 rit. (da Roma, il nostro inviato Stefano Tarantino)

Seconda semifinale del torneo femminile, si sfidano Garbine Muguruza ed Elina Svitolina, in palio la finale contro Simona Halep. Cielo ora completamente sereno, spalti semi vuoti.

La Svitolina vince il sorteggio e decide di servire, l’ucraina inizia alla grande e tiene la battuta a zero. Le due tenniste scambiano molto da fondo campo, la Muguruza fa più gara di contenimento e con calma prova ad aprirsi gli angoli. La Svitolina invece quando può prova ad accelerare, alternando buone accelerazioni a errori gratuiti. La tennista ucraina però è più efficace al servizio mentre la sua avversaria sbaglia troppo e non riesce mai a fare male da fondo campo. Così nel quarto game arrivano ben 5 gratuiti della Muguruza che alla quarta palla break concessa  capitola cede il servizio. Nel game successivo vi sono molti errori da una parte e dall’altra, la Svitolina però ha qualcosa in più e dopo aver annullato due palle del controbreak allunga sul 4-1. Mentre annotiamo qualche appunto il giudice di sedia Mariana Alves annuncia tra lo stupore generale il ritiro della Muguruza. La spagnola si era presentata in campo con una vistosa fasciatura alla gamba destra, ma nulla lasciava presagire il suo ritiro anche se ciò spiega la sua tattica alquanto attendista vista in campo.

In conferenza stampa la Muguruza ha precisato la natura dell’infortunio dichiarando che lo stesso si è manifestato durante un palleggio con lo sparring partner prima di entrare in campo. Nella fattispecie un movimento violento del collo le ha causato un irrigidimento della cervicale che non le consentiva di servire in campo in maniera normale. “Era una semifinale di un torneo importante, ho provato a fare quello che potevo, ma alla fine non riuscivo a giocare bene, quindi era giusto ritirarsi.”

Per la tennista ucraina è la quarta finale in stagione dopo le vittorie a Taipei (battuta la Peng in finale), Dubai (sconfitta la Wozniacki) e ad Istanbul (battuta la Mertens). Nessuna tennista in questa stagione ha vinto tanti match quanti la Svitolina (30). Con la Halep c’è un solo precedente, giocato nel 2013 al 1° turno di Sofia è vinto nettamente dalla rumena per 6-1 6-1.

Ricordiamo che la Svitolina è stata campionessa juniores del Roland Garros nel 2010 è che proprio a Parigi ha raggiunto il suo miglior risultato nello Slam con i quarti di finale nel 2015.

Precedente Halep-Svitolina  1-0

2013 Sofia, hard, R1, Halep 6-1 6-1

[6] S. Halep b. [15] K. Bertens 7-5 6-1 (da Roma, il nostro inviato Carlo Carnevale)

Sono un po’ stanca, è normale quando si gioano molte partite in poco tempo“: aveva commentato così Simona Halep, dopo la sua vittoria in quarti di finale contro la sorprendente Annette Kontaveit. La rumena conferma la sua impressione in semifinale, giocando un primo set fiacco e poco brillante, prima di riprendersi e dilagare nel secondo. Un’ora e diciotto di qualità non altissima per superare l’olandese Kiki Bertens, comunque valorosa nel tenere testa ad un’avversaria di tonnellaggio ben maggiore: allenata da Raimon Sluiter (recordman come peggior classificato in una finale ATP, a ‘s-Hertogenbosch nel 2009, da numero 866), Bertens si era già fatta notare lo scorso anno a Parigidove raggiunse la semifinale nonostante una gamba infortunata. Perse contro Serena Williams, ma si affacciò al tennis delle big, e questo risultato a Roma ne conferma la buona qualità. Halep rompe l’incantesimo che la vedeva sempre sconfitta al penultimo atto qui a Roma, curiosamente sempre in anni dispari: nel 2013 contro Serena, nel 2015 contro Suarez Navarro.

Halep comanda il gioco da fondo come prevede il copione, seppur costretta a restituire un break di vantaggio in due occasioni, prima di trovare l’allungo decisivo nell’undicesimo gioco: la chiave è la maggior aggressività di Simona, che mostra una cattiveria da campionessa nel cercare la rete più spesso per essere padrona degli scambi. Bertens arranca spesso, pur sciorinando passanti di gran livello, specialmente con il rovescio: il secondo set è naturale conseguenza della volata finale del primo, con Halep che insiste a martellare dal lato sinistro e approfitta dello scoramento dell’avversaria. 4-0 in un attimo, poi amministrazione. “Sono in un ottimo momento, a Madrid c’erano condizioni diverse ma qui sto facendo bene“. Per Simona una stagione rossa di primissimo livello sin qui: una sola sconfitta a Stoccarda (contro Siegemund, che avrebbe poi vinto il torneo) e due finali, di cui una ancora da giocare. Contro una tra Muguruza e Svitolina, per andare a caccia del sedicesimo titolo in carriera, il secondo della stagione. Sarebbe uno scontro inedito con l’ucraina, mentre con Muguruza il bilancio è in negativo, 1-2.

Risultati:

[6] S. Halep b. [15] K. Bertens 7-5 6-1
[8] E. Svitolina b. [3] G. Muguruza 4-1 rit.

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