Roma, Zverev: "Non sono sorpreso dei miei risultati"

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Roma, Zverev: “Non sono sorpreso dei miei risultati”

ROMA – Dopo la vittoria in semifinale su Isner: “So quanto ho lavorato e quanto mi impegno. Domani sarà durissima in ogni caso”

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Stavi molto indietro, sei riuscito a rispondere.
Sì, ho cercato di variare molto. Ho cercato di stare avanti, poi indietro per non fargli trovare ritmo al servizio: se lo trova fa male ed è difficilissimo da breakkare, quindi ho cercato varie cose diverse. Volevo rispondere il più possibile e giocarmi il punto. Ha servito al 78% e ho fatto tre break, direi che ha funzionato.

Sei in finale. Ti davi il 25% di possibilità ieri, adesso saranno al 50%. Devi essere soddisfatto di come sta andando la stagione.
Sì, ho giocato molto bene un paio di tornei, credo. Ne ho vinti già due, il che aiuta.  Sono alla mia prima finale di un Masters 1000, è magnifico sopratutto sul rosso. Qui il gioco è più fisico, fatto di punti difficili, lunghi, anche se con John credo si giochino gli scambi più brevi possibili su terra rossa. Sono contento di come sto giocando, ma voglio ancora migliorare.

Sembri molto sicuro di te, dici di non essere sorpreso dei risultati. 
Come ho già detto, so cosa ho fatto. So quanto ho lavorato, che tipo di off season ho fatto. Certo sono contento dei miei risultati e di come stanno arrivando. Sono sorpreso? Non è la parola giusta.

Può capitare che tu ti innervosisca su palcoscenici importanti, semifinali o finali di tornei importanti?
Se lavori bene, non c’è nulla di cui essere nervosi. Ti sei preparato al meglio, al massimo. Se perdi, perdi. Hai fatto il tuo meglio, io la vedo così. Se vinci, benissimo. Se qualcuno è migliore di te, gioca meglio di te, e tu non hai fato nulla di stupido la sera prima o non hai saltato allenamenti, come non faccio io, stai facendo il tuo meglio. E questo pagherà sempre.

Cosa pensi dei possibili avversari di domani, Thiem e Djokovic?
Dominic sta giocando in maniera incredibile sul rosso questa stagione. Ha vinto Rio, fatto finale a Madrid la settimana scorsa. È un avversario difficilissimo. Lo scorso anno abbiamo giocato in tre settimane consecutive e ho sempre perso partite combattute. Tre set a Monaco e Nizza, e in quattro a Parigi. E Novak è uno dei più forti di sempre, non sarà mai facile affrontarlo. Specialmente in finale, quando ha già ritmo. Ha giocato benissimo contro del Potro ieri e oggi. Non sarà facile in ogni caso.

Sei quarto nella Race ATP. Il tuo prossimo obiettivo sono le Finals invece delle NextGen?
Posso giocarle entrambe. Ovviamente guardo alla Race per Londra molto di più rispetto a quella per Milano, perché, insomma, ho 1.800 punti. Se non sono abbastanza, sarò contento di giocare a Milano. Vedremo dopo quella che sarà un’altra durissima metà di stagione, gli avversari saranno difficili da affrontare. Se ce la faccio, bene, altrimenti lavorerò ancora in off season.

Cosa pensi delle novità che verranno introdotte a Milano?
Ho risposto a questa domanda due giorni fa. Credo sia positivo provare cose nuove, che pubblicizzino i giovani. Se credo che potrà mai essere implementato nel tour? No, semplicemente. I cambiamenti alle regole e alla lunghezza dei set non verranno introdotti. Il No-Ad nemmeno, il no let uguale. Forse lo shot clock tra un punto e l’altro sì. Le regole più importanti non cambieranno.

Sei di origine russa ma sei nato in Germania. Pensi che in Germania tu abbia molto seguito di media e pubblico? o sei visto più come un giocatore internazionale? Quando Becker, Stick vincevano c’erano un sacco di giornalisti, ma adesso per te non ce ne sono ancora. Verranno?
Io non ho ancora vinto uno Slam, non sono Boris Becker o Michael Stich. Come già ho detto, sono al 100% tedesco. I miei genitori sono arrivati in Germania nel ’91, ancora non ero nato. Sono cresciuto in Germania, andato a scuola in Germania, ho amici tedeschi. Sono quanto più tedesco possibile. Credo che il pubblico in Germania mi segua, e spero che i media facciano lo stesso.

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