Circolo della Stampa Sporting Torino, molto più che un Club

Circoli in vista

Circolo della Stampa Sporting Torino, molto più che un Club

1800 soci, 32 squadre, 23 campi da tennis, uno da Padel e un Campo-Stadio che ha ospitato 6 edizioni di Coppa Davis. Una vera e propria associazione che ha il cuore sportivo in Corso Agnelli e l’anima culturale nell’antico Palazzo Ceriana Mayneri

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Il Circolo della Stampa Sporting di Torino è molto più che un semplice Club sportivo. Certo è la passione per il tennis “che muove il sole e le altre stelle” nel cielo sabaudo, ma fin dalla fondazione i presidenti che si sono alternati alla sua guida hanno sempre voluto allargare le attività del circolo toccando ambiti culturali e letterari. Oggi la prestigiosa carica è rivestita, così come da tradizione, da un ex giornalista (del quotidiano La Stampa, ndr), Alessandro Rosa. In una piacevole chiacchierata l’addetta stampa del circolo, Barbara Masi, ci racconta, a nome del suo presidente e del Direttore del club, Ernesto Chioatero, la storia particolare e avvincente di un circolo unico nel panorama italiano, frequentato dalle famiglie più illustri del capoluogo piemontese.

Come nasce il Circolo della Stampa Sporting di Torino?
La storia del nostro Club è molto complessa. Lo Sporting nasce infatti come associazione sportiva dilettantistica e nel 1942 prende forma la sede principale in Corso Agnelli numero 45. Siamo a ridosso della Seconda Guerra Mondiale e il circolo può vantare non solamente un Campo-Stadio da 4000 posti a sedere ma anche una piscina unica nel suo genere di 40 metri per 50, dotata di trampolino olimpionico per i tuffi. È solamente però nel 1957 che ha origine il Circolo della Stampa Sporting così come lo conosciamo oggi. In quell’anno infatti lo Sporting si fonda con il Circolo dei giornalisti piemontesi, acquisendo così anche lo storico Palazzo Ceriana Mayneri eretto nel 1884 in Corso Stati Uniti. Nasce quindi una vera e propria associazione che ha il cuore sportivo in Corso Agnelli e l’anima culturale tra le antiche mura del Palazzo.

La piscina del Circolo della Stampa Sporting Torino

Non solo tennis quindi per il vostro Circolo?
Esattamente. Questo è po’ il nostro vanto. Anche se il tennis resta il cuore pulsante dell’attività, fin dal 1957 organizziamo a Palazzo Ceriana Mayneri conferenze, presentazioni di libri, incontri culturali aperti alla città. Il fatto che nel nostro organigramma e tra i soci siano presenti molti giornalisti aiuta a tenere vivo il fervore culturale che ci contraddistingue da sempre. Proprio a maggio parteciperemo attivamente al Salone del Libro di Torino.

Palazzo Ceriana Mayneri – Circolo della Stampa Sporting Torino

Quanti soci potete contare a oggi?
Contiamo 1800 soci e siamo secondi solamente al Tennis Club Parioli per numero di tesserati. Mettiamo loro a disposizione ben 23 campi, di cui 12 coperti. Fiore all’occhiello, dal punto di vista architettonico, resta il cosiddetto Campo-Stadio che negli anni ha ospitato ben sei edizioni di Coppa Davis. Siamo inoltre stati i primi in Piemonte a dotare il nostro club di un campo di Padel (nuova disciplina, simile al tennis, caratterizzata da racchette piccole e a piatto pieno, ndr). Moltissimi centri sportivi piemontesi hanno poi seguito il nostro esempio.

Il campo stadio in occasione della Coppa Davis ospitata nel 1953

Siete diventati quindi il punto di riferimento per il tennis Torinese e non solo?
Senza dubbio e senza falsa modesta siamo il circolo d’élite della regione. Abbiamo una lunga tradizione tennistica e grazie al nostro impegno sociale e culturale siamo arrivati ad annoverare tra i nostri soci i membri delle famiglie piemontesi più in vista, oltre a importanti professionisti torinesi e a personaggi del mondo dello spettacolo.

A proposito di tradizione tennistica, ci parli della vostra attività a livello agonistico.
L’attività agonistica è ovviamente molto importante per noi. Possiamo infatti contare su ben 32 squadre che coprono i campionati dall’under 10 alla serie A1 femminile, con la quale nel 2016 abbiamo raggiunto il traguardo del terzo posto. Alla base di tale organizzazione abbiamo creato un’ampia scuola tennis che si avvale della collaborazione di 14 maestri e 3 preparatori atletici. Per insegnare al meglio questo sport collaboriamo da anni con Riccardo Piatti, seguendo i suoi metodi di insegnamento e organizzando, con la sua scuola, stage per i nostri ragazzi oltre a corsi di aggiornamento per i maestri. Abbiamo oltre 300 allievi che disputano i campionati giovanili suddivisi in 16 squadre. Siamo molto orgogliosi del fatto che ben quattro ragazzi provenienti dal nostro circolo siano ora seguiti dal Centro Nazionale di Tirrenia. Abbiamo infatti visto nascere tennisticamente l’Under 12 Filippo Callerio, l’Under 14 Lorenzo Ferri tra i ragazzi, e l’Under 14 Chiara Fornasier e l’Under 16 Andrea Elisa Camerino tra le ragazze.

È complicato in un paese innamorato da sempre del calcio convincere i bambini ad avvicinarsi al tennis?
Siamo consapevoli che spesso in Italia il tennis non sia la scelta più immediata per un giovanissimo, ma anche da questo punto di vista ci consideriamo fortunati. Siamo infatti nel cuore di Torino da così tanti anni che il flusso di ragazzi che si iscrive alla nostra scuola tennis è sempre costante, ed è anche grazie alla loro freschezza e passione che la nostra tradizione è in continua crescita.

Dopo uno splendido 2016 quali sono i progetti della Serie A1 Femminile nel 2017?
Nel 2016 abbiamo tesserato una ragazza di Salluzzo, Camilla Rosatello, che è entrata nella squadra di Federation Cup e che resterà con noi anche quest’anno. Inoltre entrerà a far parte della rosa anche una campionessa del calibro di Karin Knapp. Potendo contare su queste due giocatrici di spicco, oltre alle giovani provenienti dal nostro vivaio, ci affacciamo carichi di aspettative al 2017. Il nostro torneo di casa, il BNL Open 2017, è stato tra l’altro vinto da un’atleta del nostro team, la ventenne Michele Alexandra Zmau.

Il 2017 è un anno molto particolare per il vostro circolo…
Sì, decisamente. Festeggiamo infatti 60 anni dalla nascita del Club in quanto, come dicevo, la fusione tra Sporting e il Circolo della Stampa è avvenuta proprio nel 1957. Abbiamo quindi intenzione di celebrale tale avvenimento con una grande festa in stile Sabaudo, ma per i dettagli vi aggiorneremo più avanti… (sorride).

Quali sono invece i progetti per il futuro?
Senza alcun dubbio mantenere vivi l’entusiasmo e la tradizione che ci hanno sempre contraddistinto. Dal punto di vista pratico sono in programma lavori per il restauro della piscina e del Campo-Stadio, impianti che risalgono all’epoca fascista. Proprio perché elementi di interesse storico-culturale è un’operazione delicata che richiede permessi e attenzione massima nei progetti e nei conseguenti lavori. Il nostro sogno è fare in modo che il Campo-Stadio possa ospitare nuovamente un’edizione di Coppa Davis, per donare un evento così importante a nostri soci e a tutta la città di Torino.

Circolo della Stampa Sporting Torino

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