Margaret Court ci ricasca, altri commenti contro i matrimoni gay

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Margaret Court ci ricasca, altri commenti contro i matrimoni gay

Con una lettera aperta l’ex tennista australiana sottolinea la sua intenzione di boicottare la compagnia aerea Quantas, rea di aver offerto il proprio supporto ai matrimoni tra coppie dello stesso sesso

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Margaret Court non sembra minimamente preoccupata che il suo record di 24 Slam possa essere battuto, anzi al momento sembra che le sue priorità esulino completamente dallo sport e siano più centrate sulla politica. Come più volte ha voluto sottolineare, lei sin da piccola è stata cresciuta seguendo gli insegnamenti cattolici e questo ha avuto una profonda influenza sulla sua visione del mondo, anche una volta raggiunta l’età adulta. Ora che ha 74 anni, e da tempo ormai si è avvicinata al Pentecostalismo, fa il possibile per sostenere i suoi ideali e diffondere le sue parole, anche se spesso può sembrare fuori dal coro. Già nel 2002 intraprese una campagna contro una proposta di legge, poi portata a termine dal Government of Western Australia, che garantiva alle coppie dello stesso sesso di avere diritti uguali a quelli delle altre coppie, e nel 2011 la tre volte campionessa di Wimbledon aveva parlato pubblicamente opponendosi alle intenzioni del governo di legalizzare il matrimonio tra coppie omosessuali.

Questa volta a far scaturire in lei la voglia di rilasciare dichiarazioni è stata Qantas, la compagnia aerea di bandiera australiana, nonché la terza più antica del mondo, che per voce del suo CEO, Alan Joyce, aveva espresso il suo supporto nei confronti dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. L’ex tennista ha espresso il suo risentimento in una lettera aperta pubblicata da un quotidiano australiano, dove sottolinea anche la sua intenzione di boicottare i voli di Qantas. “Come voi saprete, io ho rappresentato l’Australia molte volte e sono orgogliosa di non aver mai perso un match di tennis giocando per il mio paese. Sono delusa del fatto che Qantas è diventata una sostenitrice dei matrimoni dello stesso sesso. Io credo nel matrimonio come unione tra un uomo e una donna, come scritto nella Bibbia. Il vostro comunicato non mi lascia altra scelta che, per quanto possibile, optare per altre compagnie durante i miei viaggi. Com’è stato bello promuovere la coda di canguro (simbolo della compagnia, ndr) durante tutti questi anni, ma adesso non sarà più possibile. Io amo tutte le persone e sarà un piacere conversare con la gente in qualunque momento, ma non sarà in una sala d’attesa della Qantas. Che Dio vi benedica”.

Ovviamente questa presa di posizione così forte e anacronistica ha lasciato molte persone sorprese e non sono mancate le polemiche soprattutto tra i suoi compatrioti. In una successiva apparizione televisiva ha ribadito di nuovo il concetto, esprimendolo in maniera ancora più concisa e diretta: “Io non ho niente contro le persone gay, ma semplicemente non toccate il matrimonio”.

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