RG: Kyrgios non ama sporcarsi le scarpe, Lokoli accusa Klizan

Interviste

RG: Kyrgios non ama sporcarsi le scarpe, Lokoli accusa Klizan

PARIGI – Le migliori dichiarazioni rilasciate alla stampa nella terza giornata dello Slam parigino

Pubblicato

il

 

Quando hai parlato col giudice di sedia per vedere dov’era il segno del servizio di Kohlschreiber, sulla palla-break fallita sul 4 pari del secondo set, eri nervoso perché non ti rispondeva (domanda di Ubitennis)?
Kyrgios: “Credi che fossi nervoso? Non lo ero affatto” (dopo che nei due punti successivi si susseguivano i fucking bulls**t…, ndA). L’australiano ha parlato anche della sua nuova collaborazione con Grosjean. “È il tipo di persona che si preoccupa del fatto che io stia bene, prima dei miei risultati sul campo. Sa che ho bisogno dei miei spazi e sa come trattarmi: al momento sta andando molto bene. Non è un tipo che parla molto, mi dice soprattutto cose positive“. Poi, siccome è Nick Kyrgios, non si è potuto esimere dal regalare altro spettacolo a proposito del suo feeling con la terra battuta: “Non mi piace correre, così quando lo scambio si allunga tendo a giocare un colpo rischioso. Della terra, poi, non mi piace come mi sporca le scarpe. Quando sono a casa non mi alleno molto sulla terra perché mi sporca anche la macchina“. Nulla da eccepire, Nick.

Hai rimpianti? Forse hai perso perché avevi contro un mancino?
Zverev: “No, ho perso una partita, ma sono il n.5 della Race, non è la fine del mondo. Ho perso perché ho affrontato un mancino? Ma come? Mi alleno sempre con mio fratello Mischa che è mancino!”.

L’esperienza gioca un ruolo importante nelle partite?
Verdasco: “Mah, non saprei: se perdo si dice che pago la vecchiaia, se vinco che sono esperto…”.

Hai avuto difficoltà a giocare contro una giocatrice che gioca il dritto a due mani? Hanno pesato le aspettative dei tuoi tifosi ora che sei una top ten?
Johanna Konta (dopo la sconfitta con la Hsieh): “Di sicuro è una giocatrice non ortodossa… Se dovessi avvicinarmi a ogni match e a ogni torneo basandomi sulle aspettative esterne, avrei un’esistenza molto difficile!”.

Meno “tennistiche” alcune dichiarazioni di Alizé Cornet, che contro Timea Babos è riuscita ad evitare quello che sembrava pronto a diventare un classico psicodramma alla francese su campo francese con tennista francese. Il suo ragazzo – Michael Kuzaj – è uno sportivo, ha giocato a tennis in gioventù e oggi dirige un’azienda che produce campi di paddle, e non disdegna a quanto pare di incrociare la racchetta con la sua fidanzata. Alizè anche: “Mi piace giocare a tennis con lui. Ho avuto molti fidanzati (questo me lo rimangio!) Ho avuto un ragazzo che faceva il tennista (Hugo Nys, doppista n. 106 del ranking – ndr) ma non era molto divertente giocare con lui, avevamo un approccio molto differente”. Il tennis unisce, il tennis divide.

Almagro: “Contro del Potro devo evitare il suo dritto, poi vediamo che succede…”.

Kokkinakis: “È stata la peggiore preparazione fisica che abbia mai potuto fare per uno Slam. Non concordo con le frasi contro i matrimoni gay della Court Smith, ma non spetta a me decidere se toglierle l’intitolazione dell’Arena a Melbourne, non saprei”. Qualche battuta anche sulle sensazioni del suo ritorno in campo. “Alla fine del terzo set non mi sentivo male, avevo anche la sensazione di poter allungare gli scambi. Anche all’inizio del terzo set, però questo andrà verificato domani, vedere come sto realmente“.

Nishikori (a due domande di Ubitennis): “Qual è il mio obiettivo? Vincere il Roland Garros. Per quale obiettivo dovrei competere?” . Se raggiungessi la semifinale saresti deluso? “Se la perdo sì!”. Bentornato, monsier de La Palice.

La chiusura se la merita certamente Laurent Lokoli, che dopo aver perso un match alquanto rocambolesco contro il “sempre mite” Martin Klizan ha rifiutato di stringergli la mano a fine incontro. E si è così giustificato in conferenza: “Molto semplice. Io ho la mia personalità. Ho un principio secondo cui quando sei su un campo da tennis devi essere rispettoso. Quello che lui ha fatto non è stato rispettoso. Andiamo, lui è n. 48 del mondo, io 280 e avevo una wild card“. Un po’ criptico il francese, che lamenta in particolare un “falso” infortunio accampato dallo slovacco durante l’incontro. “Prima mi stavo chiedendo se si stesse per ritirare, perché lui aveva smesso di correre, capite? Questo secondo me non è rispettoso. Se hai qualcosa, chiami il medico e magari potrà fare qualcosa per te. Ma non devi fare così. Io non lo farei mai perché rispetto il mio avversario“.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement