Davis, rivoluzione a metà in attesa della ratifica

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Davis, rivoluzione a metà in attesa della ratifica

La ITF comunica alcuni radicali cambiamenti al formato della competizione proposti dal Board, che coinvolgeranno anche la Fed Cup. Singolari al meglio dei 3 set, rimane a sorpresa il weekend lungo

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Di svecchiare la povera Coppa Davis se ne parlava da mesi, a volte addirittura discutendone animatamente. Cosa fare per riportare al suo antico splendore una competizione ormai sparpagliata per i buchi del calendario ATP e disertata dai tennisti più quotati? Le ipotesi erano state tante, ma a lungo era sembrata mancare la comunione di intenti sufficiente a trasformarne anche soltanto una in realtà. Alla fine, in pieno Roland Garros, le modifiche al formato della maggiore competizione tennistica per nazioni sono arrivate: un comunicato ufficiale della International Tennis Federation ha annunciato che il Board of Directors ha approvato una serie di riforme, le quali verranno discusse nel meeting generale di Ho Chi Mihn City, in Vietnam, questo agosto. Quello sarà l’ultimo step, dopo il quale le nuove regole diventeranno ufficiali già dall’edizione 2018.

Il più importante dei cambiamenti è senza dubbio quello che riguarda i match di singolare, che passeranno dal meglio dei cinque set al meglio dei tre. Numerosi tennisti di punta avevano lamentato lo sforzo fisico richiesto da tali incontri, non ripagato da punti in classifica e ricco montepremi come invece accade nei tornei dello Slam (anch’essi appartenenti alla ITF) ed è evidente che la decisione sia stata presa per accontentare loro più che il pubblico, schieratosi invece in massa a favore di incontri lunghi e combattuti. Un’altra novità largamente annunciata è quella del campo neutro, in una città e un impianto stabiliti con anticipo (la ITF ha fatto anche sapere di aver già ricevuto numerose candidature e di starle vagliando in queste settimane). Tuttavia la questione del campo neutro riguarderà soltanto la finale, il vero e proprio tie decisivo tra le ultime due nazioni: niente final four quindi, per la gioia dei tanti innamorati del fattore-pubblico di casa. La sede prestabilita, nuova di anno in anno, ospiterà anche la finale della Fed Cup, la competizione femminile “sorella” della Coppa Davis, dando vita a un inedito combined per nazioni.

A sorprendere maggiormente però è una… non modifica. Diversamente da quanto immaginato e auspicato da alcuni, i tie di Coppa Davis rimarranno sviluppati su tre giorni, dal venerdì alla domenica, invece di accorciare al solo weekend. La decisione di non modificare questo aspetto della competizione è evidentemente collegata in modo diretto alla scelta di lasciare intatti anche gli incontri di doppio, che continueranno a venire disputati in tre set su cinque nella seconda – e potenzialmente decisiva – giornata. Jim Courier, commentando la notizia su Tennis Channel, si è mostrato critico nei confronti di questa “rivoluzione a metà”, ma si è anche augurato che possa trattarsi di un primo passo per un futuro rinnovamento più radicale: Se questo è l’unico cambiamento che fanno, non è un gran cambiamento. Spero invece che sia soltanto una prima mossa, per portare la competizione nel presente, e farla diventare poi un evento con l’importanza di uno Slam, che potrebbe durare 2 settimane, con Davis e Fed giocate nello stesso Paese. Credo che sia una mossa politica, per smuovere la competizione dallo status quo, e creare il clima politico per un cambiamento più radicale.”

Nella lista delle novità figurano infine anche la possibilità per la nazione campionessa in carica (sia di Fed Cup che di Coppa Davis) di giocare in casa il primo tie dell’anno, una riduzione delle spese di organizzazione per le nazioni ospitanti e una modifica non meglio specificata alla regola dei dead rubber, i match amichevoli disputati a risultato acquisito contro i quali si era scagliato l’ex campione di doppio australiano Todd Woodbridge. Lo scopo dichiarato è quello di ridurne il numero, tuttavia per il momento non è stato chiarito se il taglio agli incontri superflui coinvolgerebbe anche un eventuale tie deciso già dal secondo giorno, e quindi l’intera terza giornata di gare, o come è più probabile soltanto l’eventuale ultimo singolare sul punteggio di 4-1. In attesa di informazioni più precise, la certezza è che la Coppa Davis non sarà più come l’abbiamo vista finora. Almeno per i prossimi anni, però, saremo ancora almeno in grado di riconoscerla.

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