Ostapenko: "Dritto? Io preferisco il rovescio!"

Interviste

Ostapenko: “Dritto? Io preferisco il rovescio!”

Roland Garros, semifinali: J. Ostapenko b. [30] T. Bacsinszky 7-6(4) 3-6 6-3 . L’intervista del dopo partita a Jelena Ostapenko

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È passata circa un’ora dalla fine della partita. Come ti senti? Hai realizzato quello che è successo?
Sì, sono molto felice ed è stato un match molto difficile. Una vera battaglia. Sì, sono molto felice di essere in finale specialmente il giorno del mio compleanno. Penso sia un bel regalo.

Quanto è stato importante il primo set, specialmente quando lei ha chiesto il medical timeout dopo il break? È stata un po’ un altalena, su e giù, una gran battaglia. Quanto è stato difficile concludere il set?
Sì, lei stava giocando alla grande nel primo set. Cambiava il ritmo, a volte giocava aggressiva, faceva palle corte. Io ho provato a rimanere aggressiva e fare il punto quando ho potuto. È stato molto importante vincere il primo set, anche se ho perso il secondo, ma nel terzo ho ritrovato di nuovo il mio gioco.

Il tuo dritto è un gran colpo. Ti viene sempre così naturale? È il tuo colpo preferito?
Il mio dritto? No, normalmente il rovescio è il mio colpo preferito. Ma ho lavorato molto sul dritto e penso vada abbastanza bene adesso (sorride).

Un dettaglio biografico. Le guide dicono che tuo padre era un calciatore professionista? È corretto? Dove giocava?
Sì, giocava a calcio in Ucraina. Onestamente non ricordo in quale squadra, penso qualcosa tipo… no, davvero non ricordo. Scusatemi! La città penso fosse un piccolo centro vicino Dnipro, Zaporizhia.

Prima semifinale (Slam, ndr), quanto è stata diverso oggi per te? C’era qualcosa che ti rendeva più tesa, in confronto agli incontri che giochi normalmente?
Ho avvertito un po’ di tensione, ma oggi neanche così tanta. Ho già giocato delle semifinali, ho solo provato a concentrarmi sul mio gioco e provare a dare il massimo.

Quando immaginavi di vincere un titolo dello Slam, e siamo sicuri che l’hai sognato prima di oggi, pensavi che sarebbe stato sulla terra o nel 2017? Ti sorprende o ti sembra normale?
Non si tratta proprio della terra, perché qui la superficie è totalmente differente rispetto agli altri tornei su terra. Penso semplicemente di stare giocando molto bene questa settimana.

Il tennis non è così sviluppato in Lettonia. Tu sei molto giovane. Come hai fatto a crescere? Sappiamo che hai ricevuto degli aiuti economici dal Fondo di Sviluppo del Grande Slam, ma come si fa a far funzionare tutto quando si viene da un paese così piccolo in cui il tennis non è molto popolare?
Sì, quando ero giovane l’ITF mi ha aiutato molto e l’ho davvero apprezzato. Proprio perché vengo da un paese così piccolo probabilmente avevo bisogno del loro supporto.

Congratulazioni e buon compleanno. Hai idea di come reagiranno nel tuo paese, come la gente celebrerà il tuo successo?
Come ho detto il tennis è popolare nel mio paese, perché è uno sport molto costoso. Sì, probabilmente riceverò un sacco di attenzioni quando tornerò a casa (sorride).

Quando hai iniziato a giocare a tennis avevi denaro a sufficienza? O meglio, la tua famiglia. E poi come fai a parlare inglese così bene? Dove l’hai imparato? E quando hai iniziato a dedicarti al tennis al 100%, giorno dopo giorno, ora dopo ora?
Ovviamente ci sono stati momenti difficili, ma ho ricevuto un grande supporto dalla mia famiglia e da altre persone. Dai 5 ai 12 anni ho fatto danza (ballroom dancing) insieme al tennis. Quando avevo circa 15 anni o giù di lì ho iniziato a concentrarmi maggiormente sul tennis. Ehm… adesso ho dimenticato la domanda. Scusami!

Alcuni giocatori sono molto seri quando giocano, hanno una sola espressione. Tu invece mostri le tue sensazioni. Quando sei felice, frustrata, arrabbiata, al settimo cielo. Parlaci di questo? Ti aiuta a rilassarti? O è qualcosa che vuoi cambiare? Da dove viene fuori questa tendenza a esternare tutte le tue emozioni?
A volte senti che è meglio lasciare che le tue emozioni vengano fuori, ma devi anche conoscere il limite perché altre volte devi rimanere calma. Per esempio urlare “Come on” o qualcosa del genere, mi sento meglio quando lo faccio. Mi aiuta a motivarmi.

Di solito quanto ti affidi al piano di gioco che hai scelto prima della partita, e quanto invece giochi di istinto? Timea (Bacsinszky, ndr) ha detto che esegui dei colpi che altre neanche provano, molto vicini alla rete, spesso negli angoli del campo. Come trovi l’equilibrio? Piano tattico o istinto?
Cerco di seguire il mio schema, ma a volte durante la partita devo fare dei cambiamenti perché vedo che la mia avversaria sta giocando in modo diverso. Non posso giocare sempre alla stessa maniera, l’avversaria leggerebbe il mio gioco.

Parlando della finale. Simona o Karolina? Cosa ne pensi?
Penso che entrambe siano delle grandi giocatrici. Io sono già in finale. Scenderò in campo e mi godrò l’incontro.

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