ATP Queen's: tutti giù per terra! Fuori Wawrinka, Murray e Raonic

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ATP Queen’s: tutti giù per terra! Fuori Wawrinka, Murray e Raonic

Tre big in campo, tre tonfi: il comeback di Kokkinakis miete la sua prima vittima, Feliciano elimina Stan. Murray delude il pubblico di casa

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dall’inviato a Londra

Tre set d’apertura persi, senza servizi strappati, al tie-break. Tre sconfitte in due set. Tre teste di serie, le prime, tutte a casa. Il martedì degli Aegon Championships è diventato il disastro di chi ha il biglietto per il mercoledì: con Milos Raonic, Stan Wawrinka e soprattutto Andy Murray se ne è andato anche il discorso su Halle che ha Federer, sì, ma il Queen’s ha a very strong draw. Già, così strong che il campione in carica, il finalista dell’edizione precedente e uno svizzero con dei titoli Slam sono stati eliminati subito, puniti da tennisti dal ranking assai inferiore ma con almeno un match su erba giocato, l’upgrade fondamentale che ai giganti mancava. “Grass is about playing and playing” dice Feliciano Lopez, quello che ha eliminato Wawrinka, “the first two matches are very difficult”. Visto che nessuno dei tre intende chiedere wild card per Eastbourne, Andy, Milos e Stan dovranno attendere Wimbledon per giocare il secondo.

Da McEnroe a Mark Knowles, da una finale quasi vinta a una eliminazione al primo turno, la stagione su erba di Milos Raonic fa subito un passo indietro gigante rispetto allo scorso anno, quando l’aiuto combinato del “SuperBrat” e di Riccardo Piatti aveva permesso al numero uno del Canada di classificarsi immediatamente dietro al campione sia al Queen’s, sia soprattutto a Wimbledon. Doppio tie-break e borsone che si richiude, ma l’altra metà della grossa notizia è che il vincitore è Thanasi Kokkinakis, sportivamente back from the grave. Il compagno di merende di Nick Kyrgios – chi li vede da vicino giura che sia quest’ultimo a seguire l’altro come un cagnolino – si è rifatto in un solo match di  tanta della frustrazione accumulata negli ultimi 16 mesi, passati più col dottore che con il coach: quindicesima vittoria a livello ATP, giusto per dare il senso di quanto poco abbia potuto giocare finora, e prima contro un top 10.

Anche nell’incontro di primo turno agli Aegon Championships, in un certo senso, c’è stata una lotta per non soccombere: Kokkinakis ha annullato otto palle break nel primo set, una nel secondo, ha raggiunto soltanto una volta il 30 in risposta: l’inerzia è sempre stata tutta dalla parte di Raonic, per le intere due ore piene di incontro. Ma giunti al tie-break, in entrambe le occasioni la voglia di riscatto dell’australiano è eruttata come un vulcano. Quando non è potuto ricorrere al servizio di pur ottimo livello, Kokkinakis ha giocato scambi aggressivi, senza però mai strappare inutilmente. Il match point, giunto dopo aver annullato tre palle consecutive del set pari, ne è stata la conferma: al momento giusto è uscito un rovescio demolitore dal centro del campo, sul quale il numero 6 del tour neppure ha accennato il passo. “Sono stato troppo passivo” si è rimproverato Raonic in conferenza stampa, “avrei dovuto iniziare ad essere aggressivo prima della fine del secondo set. Sarei dovuto riuscire a tirarlo fuori dalla sua bolla”.

Tutt’altra bolla è quella che soffoca Stan Wawrinka, eliminato da un mancino per il secondo anno consecutivo. Nel 2016 fu la giornata di grazia di Fernando Verdasco a punire la sua apatia, oggi è stata la voglia di riscatto di Feliciano Lopez, arrivato da finalista perdente della Mercedes Cup di Stoccarda. Wawrinka non ha giocato “male” nel vero senso della parola, tutt’altro: l’incontro è stato godibile nella sua interezza e l’esigente pubblico londinese vi ha apposto con gioia il sigillo di quality tennis. Il problema è che lo svizzero, nella sua versione vestita di bianco Wimbledon, continua a non dare l’impressione di credere davvero che l’erba possa essere per lui terreno di conquista: la grinta necessaria a giungere sorridente alla stretta di mano, in questo periodo dell’anno, gli viene periodicamente meno. “Vincere Wimbledon è qualcosa di troppo lontano per me per pensarci davvero”, aveva detto Wawrinka un paio di giorni fa all’incontro con i media, privo come oggi della convinzione di poter vincere qualsiasi incontro. Proprio quella che ha costituito le fondamenta delle sue vittorie Slam. Deve averlo capito anche il nastro, che ha fatto rimbalzare la pallina dell’unico break e match point dal suo lato di campo, dopo una risposta in back di Feliciano.

L’ultimo ad uscire, quello che chiude la porta, è stato il padrone di casa. Andy Murray aveva promesso di devolvere il suo montepremi alle vittime dell’incendio della Grenfell Tower, i cui ruderi anneriti si trovano ad appena tre chilometri dal Queen’s Club: visto come è andata, dovrà aggiungerci qualcosa di tasca sua. Il lucky loser Jordan Thompson, subentrato ad Aljaz Bedene, pone fine in una volta sola a tre strisce positive del numero 1 al mondo, che veniva da 10 vittorie consecutive nel torneo, 14 sull’erba e 17 nella città di Londra. L’australiano numero 90 al mondo, finalista al Challenger di Surbiton la scorsa settimana, ha ottenuto numerosi punti facili con il servizio e ha mostrato una capacità di movimento di gran lunga superiore a quella del favorito. Dal canto suo Murray ha sbagliato tanto, con un dritto scombinato ma anche con colpi che solitamente gioca a occhi chiusi: lob, palle corte, passanti hanno tutti fatto la fortuna di Thompson ben più spesso della sua.

A incontro concluso, per la prima volta in due giorni, l’annuncio di una conferenza stampa crea una coda sulle scale che portano allo spazio designato. È quella di Andy, ovviamente. Le facce dei cronisti britannici sono deluse, infastidite, scrutano il loro campione perdente preoccupati come un professore può esserlo di uno scolaro un po’ patetico. “Non cambia nulla per Wimbledon, penso ancora di poter fare bene lì” dice lui, e dei tre grandi sconfitti della giornata sembra l’unico a crederci quando lo dice. Tempo due settimane e dovrà trovare il modo di far credere la stessa cosa al resto del mondo, che non sembra altrettanto propenso.

Risultati:

[Q] J. Benneteau b. [WC] J. Ward 6-2 6-2
[WC] T. Kokkinakis vs [3] M. Raonic 7-6(5) 7-6(8)
[Q] S. Kozlov b. S. Johnson 3-6 6-1 6-1
F. Lopez b. [2] S. Wawrinka 7-6(4) 7-5
[Q] J. Chardy b. [LL] L. Broady 6-4 6-4
V. Troicki vs J. Tipsarevic 5-7 7-6(5) 7-6(6)
[LL] J. Thompson b. [1] A. Murray 7-6(4) 6-2
S. Querrey b. [WC] C. Norrie 6-1 6-4
[4] M. Cilic b. J. Isner 7-5 6-3
G. Muller b. N. Basilashvili 6-4 6-7(17) 6-4
D. Medvedev b. N. Mahut 6-7(3) 6-4 6-4

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