ATP Halle: Federer si sbarazza del campione in carica

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ATP Halle: Federer si sbarazza del campione in carica

Florian Mayer oppone dignitosa resistenza, ma vince Roger. A Khachanov il gran derby russo, Zverev schianta Bautista al terzo

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dal nostro inviato a Halle, Andrea Franchino

[1] R. Federer b. F. Mayer 6-3 6-4

8 titoli contro 1, un “ottacampione” contro un “monocampione. È finita come doveva finire, con quello più forte ad aggredire nel momento giusto e prendersi i punti senza sforzo eccessivo. Un incontro che si è spesso giocato sulla soffice direttrice del rovescio in back, più naturale quello di Roger rispetto a quello leggermente più meccanico e quasi “bimane” di Florian, che la mano sinistra la stacca proprio all’ultimo momento. Quando si trattava di colpire in top il rovescio di Federer non ha certo ricordato il colpo sorprendente di inizio stagione, mentre Mayer si è concesso l’usuale vezzo del saltello con il quale può indovinare qualsiasi traiettoria. Ma il confronto di cilindrata, specie sul dritto, non lasciava grandi speranze al tedesco.

Come sempre stadio gremito quando gioca King Roger, è impressionante come la sola presenza in campo del campione svizzero faccia salire la tensione ed il pathos… Oggi incontrava il defending champion Florian Mayer che, come detto ieri sera in conferenza stampa, teme particolarmente per la capacità di variare il gioco e di provare soluzioni diverse. L’esito dell’incontro non poteva essere diverso: 6-3 6-4 in poco più di un’ora, contro il Federer visto oggi (apparentemente più brillante rispetto a ieri) non ci sono molte possibilità su questa superficie. Roger inizia con un ace anche oggi, Mayer rischia tantissimo sulla risposta, quando riesce a giocarla, trova vincenti di rovescio e serve bene. Federer è aggressivo, l’attacco di diritto induce all’errore il tedesco e gli consente di fare il break. Mayer pare intimidito (ma chi non lo sarebbe?), pur cercando stupende smorzate per arrivare ai vantaggi nel gioco successivo. Sullo scambio prolungato l’esito non è quasi mai buono, e siamo 4-1. Florian riesce ad arrivaare sullo 0-30, ma Roger ritorna implacabile e con una doppietta (vincente di rovescio e ace), recupera il gap e si porta in fretta sul 5-2: tre set point in risposta non sfruttati con il rovescio, poi finalmente 2 ace chiudono l’ottavo gioco e prolungano il set. Si respira l’intenzione di Federer di premere sull’acceleratore: ace, due servizi vincenti e un altro ace per mettere in cassaforte il primo set sul 6-3.

Federer continua a comandare l’incontro, Mayer prova ad impensierirlo grazie al suo stupendo rovescio incrociato eseguito in salto, ma nel quarto gioco arriva l’allungo: palla break su doppio fallo di Mayer, che al punto successivo manda in corridoio con il rovescio e lo svizzero è avanti nel punteggio 3-1. Roger conferma il breakprima del punto forse più bello del match: una serie di rovesci in back a fil di rete di precisione millimetrica che alla fine portano Mayer a rischiare con successo la soluzione del vincente di diritto lungolinea, per chiudere il settimo gioco a favore del tedesco, che non vuole mollare. Federer va a servire per chiudere la partita ed arrivare per l’ennesima volta in semifinale: un errore di diritto del tedesco gli garantisce tre match point, trasofmrati in scioltezza con un diritto a sventaglio che lascia impotente Mayer. Adesso semifinale con il Next Gen Karen Kachanov, vedremo se l’asticella continuerà a salire…

Scambi gradevoli, bel tennis e vittoria da ragioniere per Federer che si è preso i break quando servivano e non ha infierito troppo quando il suo avversario ha tentato strenuamente di non lasciare che il passivo diventasse peggiore. In semifinale Federer affronterà Karen Khachanov che è uscito vincitore dal derby russo con Rublev. Incontro che senza troppa fatica si erge al rango di più interessante del giorno, mentre Haase regala un paio di perle, vince un set e poi si concede a Gasquet.

K. Khachanov b. [WC] A. Rublev 7-6(8) 4-6 6-3

Quarti di finale ad Halle per due esponenti della Next Gen su cui molti sono pronti a scommettere, Karen Khachanov (38 ATP) e Andrej Rublev (106 ATP ed entrato nel tabellone grazie ad una Wild Card concessa dagli organizzatori): dopo un match a tratti interessante, la vittoria arride a Khachanov, che festeggia la sua prima semifinale raggiunta in un ATP 500.

Primo set con andamento apparentemente scontato, ovvero nei primi 3 giochi altrettante palle break per Khachanov non sfruttate, si prosegue in buon equilibrio fino al settimo gioco, dove Khachanov è lesto a sfruttare la quarta occasione per strappare il servizio all’avversario, e mettere un’ipoteca sulla conquista della prima frazione. Quando però va a servire sul 5-4 concede una prima palla break a Rublev che non si fa pregare e si riporta in parità. A questo punto si potrebbe pensare che l’inerzia della partita si sposti, invece Rublev perde a sua volta il servizio, imitato dall’avversario che non sfrutta la palla set avuta e manda la partita al tie break. Nel gioco decisivo i primi set point sono per Khachanov (due consecutivi) poi ne arriva uno per Rublev ed altri due per Karen che al secondo chiude la frazione.  Nel secondo set Rublev dimostra che vuole combattere malgrado la differenza di ranking, strappando subito il servizio all’avversario (che dei 2 pare quello più provato dal finale thrilling della prima partita) e tenendo con sicurezza il proprio turno, portandosi quindi sul 2-0. Nei giochi successivi Khachanov sembra aver smarrito la determinazione che gli aveva consentito di incamerare il primo set, tanto che Rublev arriva al 5-1 prima di chiudere 6-4 la seconda frazione. All’inizio del terzo i primi giochi vanno via senza sorprese, poi break e controbreak nel terzo e quarto gioco. Dei 2 giocatori il più stanco appare Rublev, che manda prima un facile diritto in corridoio per concedere all’avversario la palla break che serve a mandare Khachanov a servire per il match. Karen non si concede distrazioni e continua a martellare con diritto e rovescio tenendo sotto pressione Rublev, inducendolo all’errore: sfrutta dunque il primo match point per guadagnarsi la semifinale del torneo contro un certo Roger Federer in una sfida generazionale.

R. Gasquet b. R. Haase 6-1 3-6 6-1

Quarto di finale tra due trentenni, Richard Gasquet (30 ATP) e Robin Haase (42 ATP), che si giocano la possibilità di accedere alle semifinali del prestigioso torneo tedesco. La vittoria finale di Gasquet (6-1 3-6 6-1) deve essere intesa come il frutto di una partita come sempre caratterizzata dalle pause tipiche del gioco del transalpino che in alcuni momenti appare dominante ed in altri appare sperduto e in difficoltà.

Nel primo set, break in favore di Gasquet nel secondo gioco che gli spiana la strada verso la conquista agevole del parziale. Un diritto sbagliato di Haase concede al francese il break del 4-0, due altre rispostacce di fila e si va sul 5-0. Turno di servizio tranquillo per Haase che evita così il bagel, poi Gasquet va a servire per il set e lo conquista con 4 punti consecutivi (ottima smorzata di rovescio). In questo primo set è risultata evidente la differenza tecnica tra i 2 giocatori, ha prevalso il tennista con maggiore agio nel gioco di tocco, fattore che sull’erba fa spesso la differenza. Secondo set con i primi giochi all’insegna dell’equilibrio ma nel quarto game qualcosa si inceppa nel tennista francese; non solo non sfrutta l’occasione di pareggiare ma alla fine cede il servizio dopo aver annullato due palle break. Haase prende fiducia e comincia a essere meno falloso, i vincenti aumentano e in poco tempo ci si trova 5-1 con il tennista olandese che andrà a servire per il set. Qui si risveglia Gasquet che ricomincia a fare la differenza, ma la rimonta dura soltanto due game e si spegne ufficialmente su un rovescio incrociato che muore in rete.  Il terzo parziale mima per andamento il primo con l’unica differenza che il game della bandiera olandese arriva un po’ prima. Gasquet gioca nuovamente con tutta rilassatezza. Un quasi impietoso pugnetto di Gasquet nel quinto gioco, che si chiude con due errori in lunghezza di Haase, fotografa le intenzioni del francese di chiudere la pratica il prima possibile. Il break definitivo arriva quando ormai l’olandese è sballottato da un angolo all’altro del campo, e le finezze messe in campo nel secondo parziale sono ormai solo un ricordo. Un servizio vincente di Gasquet significa match point e uno scambio prolungato che si chiude con un gratuito di rovescio di Haase è la chiusura del sipario. Semifinale conquistata per Gasquet, dove troverà il vincente del match tra Sascha Zverev e Bautista Agut.

[4] A. Zverev b. [7] R. Bautista Agut 6-7(6) 7-6(1) 6-1

L’ultimo quarto di finale della giornata al Gerry Weber Open vede di fronte l’idolo di casa Alexander Zverev (12 ATP), il Next Gen più quotato dagli esperti per raggiungere il top seeding del tennis mondiale, e Roberto Bautista Agut (19 ATP) uno dei tennisti spagnoli più eclettici che vuole dare una delusione agli appassionati tedeschi: dopo una partita tutta muscolare Sascha Zverev regala una gioia ai tifosi vincendo (6)6-7 7-6(1) 6-1 e guadagnando la semifinale.

Primo set in equilibrio totale, nessuna palla break concessa, domina il servizio e gli scambi prolungati da fondo campo chiusi da accelerazioni che lambiscono le righe, si va ai vantaggi solo nel settimo gioco, negli altri il giocatore al servizio comanda e l’altro cerca soluzioni improponibili. Anche il tie break si svolge all’insegna dell’equilibrio, primo set point per Zverev sul 6-5, annullato dal giocatore spagnolo che continua a spingere inducendo l’avversario al errore e guadagnando a sua volta la possibilità di conquistare il primo set, impresa che gli riesce grazie ad un errore di Sascha che ammutolisce lo stadio.

Nel secondo set stessa situazione fino al settimo gioco, quando arriva la prima palla break dell’incontro per Zverev, che viene però annullata con una pregevole smorzata da Roberto Bautista Agut, Sul 5 pari gran punto di Sascha Zverev, che punisce un Bautista Agut colpevole di non aver chiuso ben 2 volèè di rovescio (timidamente appoggiate) con un missile lungolinea che lo lascia di sasso, i successivi scambi si concludono con errori non forzati dello spagnolo e si arriva sul 6-5. Turno di servizio che lo spagnolo si aggiudica dopo un back di rovescio in rete di Zverev per giungere al secondo tie break della partita. Primo punto Zverev con rovescio lungolinea in corridoio, che conquista anche il secondo grazie ad un errore dello spagnolo che manda in rete un diritto a sventaglio, errore ripetuto nello scambio successivo e 3-0 Zverev, che infila due aces consecutivi per portarsi a 2 punti dal set, Roberto Bautista Agut conquista il sesto punto ma sul successivo scambio deve cedere e dare 5 possibilità a Zverev di prendersi il set, il tennista di casa non perde tempo e sulla risposta tremolante dello spagnolo chiude il tie break e riequilibra l’incontro.

Al terzo gioco del terzo set Zverev va avanti 0-30, poi manda in rete uno schiaffo al volo che gli avrebbe fatto guadagnare 3 palle break, nel punto successivo costringe lo spagnolo a fare il tergicristallo prima di chiudere con lo smash e conquistarne solo 2, quello che conta è che malgrado non riesca a trasformare la prima per un attacco che definire temerario è dir poco, riesce a conquistare la seconda per la capitolazione dell’avversario che dopo uno scambio a tutto braccio va lungo con il diritto. Esplode lo stadio e Sascha si lascia andare ad una giusta esultanza per aver fatto breccia nel muro spagnolo. Ritorna comunque concentratissimo nel gioco successivo dove serve e scambia con attenzione per confermare il break faticosamente conquistato. Bautista è esausto e cede di schianto 6-1 perdendo altre due volta la battuta. Zverev dovrà superare l’ostacolo Gasquet per giungere alla seconda finale consecutiva sull’erba di casa.

Risultati:

K. Khachanov b. [WC] A. Rublev 7-6(8) 4-6 6-3
R. Gasquet b. R. Haase 6-1 3-6 6-1
[1] R. Federer b. F. Mayer 6-3 6-4
[4] A. Zverev vs [7] R. Bautista 6-7(6) 7-6(1) 6-1

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