ATP Halle: Federer a 140 all'ora, finale con Sascha Zverev

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ATP Halle: Federer a 140 all’ora, finale con Sascha Zverev

140esima finale in carriera. Roger vince in due set, rischiando il terzo. Il giovane tedesco gli contenderà il titolo. L’anno scorso Zverev lo battè in semifinale

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da Halle, il nostro inviato Andrea Franchino

[1] R. Federer b. K. Khachanov 6-4 7-6(5)

In un pomeriggio nuvoloso e fresco entrano in campo i primi semifinalisti del torneo di Halle: Roger Federer (5 ATP e testa di serie n°1), otto volte vincitore del torneo e Karen Kachanov (38 ATP) alla sua prima semifinale in un ATP 500. Uno scontro tennistico – generazionale (quando Karen nasceva Roger giocava e vinceva tornei internazionali under…) e decidere chi raggiungerà l’ultimo atto di questo torneo. Alla fine la spunta Federer  (non senza qualche rischio e con 2 set point annullati nella seconda frazione) con il punteggio di 6-4 7-6(5) ed accede alla finale dove troverà il vincente dell’altra semifinale tra Alexander Zverev e Richard Gasquet.

Tetto chiuso al Gerry Weber Stadion e prima palla break per Roger, poi una seconda che lo svizzero non si lascia scappare inducendo all’errore il giovane russo. Nel gioco successivo la prima sorpresa: dopo la solita partenza devastante (un pò aiutata dagli errori di misura dell’avversario) qualcosa si inceppa e complice un nastro beffardo che gli blocca una stop volley, Federer restituisce il break sùbito. Kachanov continua con il suo gioco irruento fatto di accelerazioni violente di diritto che spesso però non stanno in campo, e così arriva il terzo break consecutivo. Roger tiene con sicurezza il suo turno di servizio portandosi 3-1; Kachanov spinge, ma il solito diritto a tutto braccio spesso abbondante gli impedisce di avvicinarsi nel punteggio. Si gioca sul servizio di Roger, che sul 5-4 concede prima una palla break, annullata con un ace all’incrocio, e poi si guadagna un primo set point che Kachanov annulla con un violento diritto in diagonale ad uscire: alla seconda occasione invece il diritto del russo va lungo e Federer incamera il primo set per 6-4.

Roger palesa nuovamente le difficoltà viste ieri con il rovescio (due suoi recuperi in back consecutivi che finiscono a metà rete fanno notizia), il secondo set arriva senza scossoni sul 3-3. Federer insiste nell’accettare lo scambio muscolare come se volesse mettersi alla prova, non usa quasi mai il back e cerca chiusure con il rovescio in top (che quando gli riescono sono salutate da ovazioni da stadio, naturalmente gremito come sempre ad ogni sua partita), e conquista l’ottavo gioco con una volèè di rovescio morbidamente appoggiata sulla quale il giovane Karen nulla può. Kachanov da par suo insiste nel cercare di sfondare con il diritto, ma nel nono gioco sul 15-30 Roger mette in funzione il back per spostare il suo avversario e costringerlo a venire a rete dove colpevolmente sbaglia una volèè abbastanza elementare di diritto e regala allo svizzero due palle break: l’ennesimo errore di diritto di Kachanov consente a Federer di andare a servire per il match. Tutti si aspettano la fine dell’incontro, invece Karen sfrutta un errore dello svizzero per guadagnarsi una palla break che viene trasformata grazie ad un lungolinea di diritto di Federer fuori di un soffio (anche il falco gli dà torto). Nel suo turno di servizio, complice un rimbalzo beffardo, Kachanov deve concedere a sua volta una palla break, ma riesce a recuperare ed andare al cambio campo in vantaggio per 6-5. Si arriva sorprendentemente al set point per Kachanov, che però manda ancora un diritto in rete: nuovo set point e nuova risposta di diritto lunga, sul punto successivo Federer si porta in vantaggio e chiude il gioco con una smorzata irraggiungibile, guadagnandosi il tie-break. Kachanov riesce a recuperare un mini break continuando a sparare tutto fino al 5-5 dove, dopo uno scambio intenso, non tiene in campo un lungolinea di rovescio che regala allo svizzero il match point, trasformato nello scambio successivo. Per Roger Federer è la 140esima finale ATP raggiunta (91-48), per il suo giovane avversario (che ricorda il primo Safin, al momento forse più per l’irruenza che per la classe, ma si può lavorare sia sull’una che sull’altra) uno stimolo a continuare nella continua ascesa verso l’Olimpo del tennis mondiale.

[4] A. Zverev b. R. Gasquet 4-6 6-4 6-3

Nel pomeriggio nuvoloso dell’estate tedesca va in scena la seconda semifinale del Gerry Weber Open di Halle dove si affrontano il tedesco Alexander Zverev (n°12 ATP), finalista della scorsa edizione, ed il francese Richard Gasquet (n°30 ATP) ex numero 7 del mondo e due volte semifinalista a Wimbledon per dare vita anche qui ad un incontro tra generazioni oltre che tra stili di gioco diversi (moderno e muscolare per il tedesco, classico e di tocco per il francese). Il risultato finale 4-6 6-4 6-3 premia il giovane tennista tedesco che ribadisce di essere pronto a frequentare in pianta stabile le posizioni altissime della classifica ATP ma che obbliga a fare i complimenti al trentenne giocatore francese che ha deliziato la platea con giocate sopraffine che ormai capita raramente di vedere sui campi, di qualsiasi colore essi siano.

Dalle prime battute potrebbe apparire che il gioco di Gasquet potrebbe essere un po’ troppo “leggero” paragonato a quello di Zverev ed infatti al terzo gioco arriva il primo break a favore del tedesco. Nel gioco successivo però Sascha smarrisce la tranquillità e restituisce immediatamente il favore: questo rinfranca il giocatore francese che, nonostante una palla break concessa, riesce a mantenere il proprio servizio. Richard, da giocatore esperto quale è, cerca di evitare di fare a sportellate e muove continuamente Zverev per portarlo a rete, dove appare spaesato, impreciso nel tocco e commette errori determinanti. in questo modo riesce a mantenere con tranquillità i suoi turni di servizio e aspettare l’occasione giusta. Che puntualmente arriva al decimo gioco quando Gasquet si guadagna un set point che trasforma con uno stupendo passante incrociato di rovescio in risposta ad un attacco avventato di Zverev.

Il giovane tennista tedesco appare scosso e nel primo gioco della seconda frazione palesa una serie di incertezze che cominciano a preoccupare i suoi tanti tifosi e che invece animano ancora di più il suo avversario che si porta a casa il primo gioco in tutta tranquillità. Nel gioco successivo Sascha concede ancora una palla break a Gasquet che poi annulla con un buon servizio, riuscendo a tenere il servizio aggiudicandosi i 2 punti successivi. Il rovescio di Richard fa sfracelli come nei giorni migliori, preciso e micidiale come uno stiletto, con il diritto arrivano delle smorzate d’alta scuola che mettono in difficoltà Zverev, che però quando riesce a spingere (specie in risposta sulla seconda “gracilina” del francese) porta a casa il punto: questo però non gli consente di sfruttare la prima palla break del set e strappare il servizio all’avversario nel 3° gioco. Alexander appare sempre più nervoso (scaglia la racchetta a terra dopo un errore ed il giudice di sedia lo guarda accigliato ma non lo richiama), malgrado questo riesce a tenere il servizio, ad avere l’occasione per strappare il servizio nel quinto gioco, che non si fa scappare (complice un errore di misura con il rovescio del giocatore transalpino), e poi conferma il break chiudendo il game successivo al servizio con due aces abbondantemente sopra i 200 orari. Gasquet continua a deliziare il pubblico con tocchi delicati e decisivi ma Zverev continua a marciare spedito nei suoi turni di servizi e chiude il set per 6-4.

All’inizio della terza partita pare che qualcosa cambi: rimane un discreto equilibrio in campo, con Gasquet che continua a fare male con le sue variazioni di ritmo e rotazioni e Zverev che appena può alza la velocità per mettere in difficoltà l’avversario, ma proprio il tennista tedesco pare voler cercare di aggiungere qualcosa al suo gioco cercando più spesso la rete per chiudere con delle pregevoli giocate di tocco. Nel sesto gioco si arriva al 30 pari e Zverev riesce ad evitare di concedere una palla break con uno stupendo lungolinea di diritto in corsa, chiudendo poi il game con un servizio vincente. Nel gioco successivo palla break concessa da Gasquet con un diritto steccato, recuperata con una smorzata e successivo pallonetto che Zverev non riesce a rimettere in campo con un tweener, altra occasione concessa con un errore di diritto in lunghezza e questa volta il tennista tedesco va subito a comandare lo scambio per portarsi a casa il break decisivo. Gasquet comincia a palesare la fatica di giocare ad un’intensità che non gli appartiene, infatti commette due doppi falli, il secondo dei quali manda Zverev a rispondere per chiudere il match. Il francese riesce a salvarsi, ma poi un altro doppio fallo da una seconda possibilità al giocatore tedesco che sul punto successivo si limita a non prendere rischi attendendo l’errore di Gasquet che puntualmente arriva e gli consegna la seconda finale consecutiva al torneo di Halle. Quindi domani si assisterà alla finale che tutti aspettavano, la rivincita della semifinale dello scorso anno contro Roger Federer, ma questa volta con una posta in gioco molto più alta!

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