La guida a Wimbledon maschile - Pagina 3 di 4

Wimbledon

La guida a Wimbledon maschile

Potrebbe essere l’ottava volta di Federer, la quarta di Djokovic o la terza per uno degli altri due Fab Four. Oppure l’All-England Club ci regalerà un nuovo campione?

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Le altre teste di serie (17-32)

Nel gruppone dei giocatori accreditati delle teste di serie meno nobili, i nomi che potrebbero creare autentici sconquassi nel tabellone sono in effetti pochi. Due su tutti, Nick Kyrgios e Juan Martin del Potro.
L’australiano, con qualche riserva da sciogliere riguardo alla condizione fisica, è la più classica delle mine vaganti: come ha già abbondantemente dimostrato con i fatti anche a Wimbledon, ha nel braccio il tennis per battere chiunque, ma chiunque davvero, a maggior ragione su una superficie come l’erba, che esalta le sue carastteristiche di esplosività unite a un talento manuale straordinario. Oltre al servizio più efficace visto dai tempi di Sampras e Roddick, non c’è soluzione balistica o finezza di tocco che gli siano precluse, l’unico problema è che non si sa mai con quale attitudine e voglia Nick si presenterà in campo.
L’argentino non ama particolarmente l’erba, ma anche lui ci gioca benissimo, quasi suo malgrado. Servizi, dritti e via, il tennis di Juan Martin è semplice e tremendamente efficace. Sui prati, il rovescio già evoluto e modificato negli impatti coperti, che “Delpo” negli ultimi due anni ha dovuto imparare a giocare spessissimo in slice per preservare il polso sinistro, potrebbe rivelarsi un classico caso di “non tutti i mali vengono per nuocere”. Perchè lo slice che ha perfezionato è diventato ottimo, e quando lo piazza bene sul veloce per poi aggirare la palla ed esplodere la bomba di dritto, si realizza uno schema difficilissimo da contrastare.

Dietro a loro, un occhio di riguardo considerata la superficie lo meritano i “big server”, i grandi bombardieri che basano il loro tennis su servizi devastanti, ovvero Ivo Karlovic, John Isner e Sam Querrey. Difficile pensare a uno di loro come outsider fino alle fasi finali, ma se azzeccano la giornata come percentuali di prime palle in campo possono rappresentare un pericolo serio anche per i migliori.

Altri due che sull’erba se la cavano alla grande sono Feliciano Lopez, campione del Queens, e Richard Gasquet, che ha perso a Halle solo da un ottimo Sascha Zverev. Anche per loro, sarebbe lecito aspettarsi un approdo alla seconda settimana, complicato immaginare molto di più, però come nel caso di un Muller vederli giocare su questa superficie è sempre un bello spettacolo.
Infine, il giovane russo Karen Khachanov sta mostrando belle cose, ma come si suol dire deve ancora mangiare un po’ di minestra, mentre Roberto Bautista Agut, Pablo Carreno Busta, Fernando Verdasco e gli americani Jack Sock e Steve Johnson potranno fare buona figura, ma sarà dura che arrivino molto più avanti del seeding a loro attribuito. Per concludere la panoramica delle teste di serie, una menzione speciale per Misha Zverev, il fratellone di Alexander: potrebbe perdere al primo turno, o fare un torneo memorabile, chissà. Ma se ne avrete la possibilità, non perdetevelo, perchè su erba quando si esalta attaccando la rete su ogni palla è fenomenale.

Gli italiani

Saranno 5 i nostri rappresentanti nel tabellone principale, in ordine di classifica Fabio Fognini, Paolo Lorenzi, Andreas Seppi, Thomas Fabbiano e Marco Cecchinato. Da Fabio Fognini, come sempre, ci si può aspettare di tutto, a Wimbledon non ha mai vinto più di due partite di seguito, ma va detto che ha spesso incontrato avversari decisamente ostici. Su erba il gioco del ligure funziona piuttosto bene, aperture contenute e gran velocità di braccio, sarebbe bello che magari con un po’ di fortuna nel sorteggio il nostro numero uno potesse almeno migliorare il suo record a Londra.
Paolo Lorenzi ha meno “armi da prati”, però il gran servizio e il buon gioco di volo, unito alla proverbiale grinta nel difendere e contrattaccare potranno aiutarlo. E comunque, per il mitico Paolino si tifa a prescindere, qualità umane simili non si trovano spesso.
Andreas Seppi è probabilmente il nostro miglior erbivoro, bello il suo tennis filante, essenziale e di poca rotazione, un quarto turno a Wimbledon 2013, un titolo su verde nel 2011 a Eastburne: come per tutti gli altri, dipenderà dal sorteggio, ma se avrà una possibilità di andare avanti sono sicuro che Andreas se la giocherà fino in fondo.
Thomas Fabbiano è nella fase migliore della carriera, ha appena fatto finale a Nottingham battendo gente di livello come Shapovalov, Stakhovsky e Groth, sul veloce un po’ come nel caso di Fognini ha un tennis ben equilibrato, sempre baricentro basso, ottima velocità di piedi. Difetta in potenza, ma può dare fastidio a parecchi avversari.
Marco Cecchinato esordisce a Wimbledon, tutto quel che verrà sarà buono, anche lui si è molto migliorato sul veloce, lascia però qualche perplessità la scelta di giocare sulla terra fino alla vigilia invece che provare un evento su erba.
Dal tabellone delle qualificazioni, ancora dentro al momento in cui scrivo Simone Bolelli, Andrea Arnaboldi, Riccardo Bellotti e Stefano Travaglia, onestamente le maggiori speranze, anche considerando le diverse buone prove a Wimbledon in passato, le riponiamo nel buon vecchio Simone da Budrio, che sull’erba può giocare davvero molto bene, sperando anche e soprattutto che i guai fisici siano definitivamente alle spalle.

Outsider e cose da non perdersi

In conclusione, qualche piccolo “consiglio per gli acquisti”. In tabellone principale, non perdetevi Denis Shapovalov e Tommy Haas, per motivi opposti (uno all’esordio, l’altro all’addio), ma accomunati da un tennis di bellezza rara di questi tempi. Da vedere, come sempre, l’erbivoro Nicolas Mahut e il serve&volley del suo compagno di doppio Pierre-Hugues Herbert, le finezze e le variazioni di Florian Mayer, e se proprio siete curiosi, un’occhiata a Bernard Tomic (anche solo per capire se ha voglia di giocare quel giorno) vale la pena darla. Ovviamente, se dovesse superare le qualificazioni anche quest’anno, ci perdoneranno gli altri 127 campioni che saranno al via da lunedì prossimo, ma il tifo più appassionato e senza riserve sarà dedicato al leggendario Marcus “Cartman” Willis, senza se e senza ma.

a pagina 4: le quote prima del torneo

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