ATP Eastbourne: Djokovic, trofeo e assalto a Wimbledon

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ATP Eastbourne: Djokovic, trofeo e assalto a Wimbledon

Nole vince il torneo senza perdere un set. Preparazione ottimale in vista di Londra

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Wimbledon: tabellone maschile – tabellone femminile

[1/WC] N. Djokovic b. [2/WC] G. Monfils 6-3 6-4

È un Novak Djokovic “a due facce” quello che conquista l’edizione 2017 del torneo ATP di Eastbourne. Il novello barone Ashura della racchetta supera in due set la resistenza (piuttosto modesta in verità) di Gael Monfils e conquista il quarto trofeo su erba, il primo fuori dai prati di Church Road. In ottica Wimbledon questo successo non serve a dissipare completamente i dubbi sulla condizione e sulle reali possibilità di vittoria del serbo. Infatti a un primo set perfetto, giocato con la concentrazione dei bei tempi, fa fronte un secondo set nel quale l’ex numero uno del mondo è sembrato distratto e nervoso. In ogni caso, oggi può festeggiare l’alloro numero 68 ( su 98 finali) della sua incredibile carriera. Dall’altro lato Monfils non riesce a sfatare il tabù Djokovic e ritocca ancora il suo pessimo bilancio nelle finali disputate ( 20 sconfitte a fronte di sole 6 vittorie).

Dopo la finale femminile, conclusasi con il trionfo di Karolina Pliskova su Wozniaki, il pubblico accoglie calorosamente l’ingresso delle prime due teste di serie del tabellone maschile, Novak Djokovic e Gael Monfils. I due giocatori, entrambi omaggiati di una wild card, si affrontano per la prima in un torneo “minore” ( le altre 13 sfide si sono giocate in tornei dello Slam, Masters 1000, Olimpiadi o Coppa Davis, sempre con vittoria di Djokovic). Sicuramente rimane impresso nella mente degli appassionati, ma probabilmente anche dei due tennisti, l’ultimo confronto in ordine cronologico, ovvero la folle semifinale degli US Open 2016, vinta da Djokovic in quattro set.

La partita inizia subito in salita per Monfils, che nel game d’apertura mette in campo una sola prima ed è costretto a rischiare con la seconda per non farsi aggredire dall’avversario. Il parigino finisce col perdere il servizio con tanto di doppio fallo sulla palla break. Djokovic legittima il vantaggio con un game di battuta vinto a 15 e sale 2-0. Il serbo è molto centrato, mentre il francese sembra giocare con la consapevolezza di aver bisogno di colpi fuori dalla norma per conquistare il punto e per un giocatore già in forte debito di fiducia come lui, non è una buona cosa. Monfils ha spesso in mano il pallino del gioco, ma la solita allergia alla rete non gli consente di dar seguito alle sue accelerazioni e il più delle volte viene beffato dalla granitica difesa di Djokovic. L’attuale numero 4 del mondo torna a farsi vivo in risposta ( oggi efficace come ai bei tempi) e nel settimo gioco si procura due palle break consecutive, annullate da Monfils con l’ausilio della prima. C’è subito però una terza chance, anch’essa salvata al termine di un duro scambio dal francese, che riesce poi a tenere il servizio. In risposta però il parigino non riesce mai a pungere, mentre Djokovic è implacabile e spesso sorprende l’avversario mentre sta ancora recuperando la posizione dopo aver battuto. Proprio questo genere di risposte procureranno al serbo un secondo break nel nono gioco e di conseguenza anche il set.

Il secondo parziale si apre con uno scenario inedito: Djokovic infatti allenta un po’ la presa sul match e concede due palle break, che però Monfils non riesce a sfruttare. Il serbo sta scendendo visibilmente di rendimento a fronte di un minimo miglioramento del francese. Il risultato è un secondo set equilibrato, ma di scarsa qualità. Il tennista parigino ha un’altra chance di break nel quinto gioco, ma Djokovic è preciso con la prima e la cancella. La partita ora è un valzer all’interno del quale cui si alternano errori (molti ) e pregevoli accelerazioni (poche e quasi tutte fuoriescono dalla racchetta di Monfils). Un brutto Djokovic è tenuto a galla dalle evidente carenze tattiche di Monfils, incapace di approfittare delle occasioni che volta volta si presentano. Alla fine, come spesso accade, è il giocatore più esperto e abituato a vincere a trovare il bandolo della matassa e nel decimo gioco il 30enne serbo riesce a spezzare l’equilibrio con un paio di risposte delle sue e si procura un match point. Sul punto successivo, Monfils manda lungo un rovescio in back e consente a Djokovic di conquistare il trofeo numero 68 della sua carriera.

Lorenzo Colle

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