Sharapova-Kvitova: rientri a confronto. Petra favorita a Wimbledon?

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Sharapova-Kvitova: rientri a confronto. Petra favorita a Wimbledon?

Mentre un infortunio ha bruscamente interrotto il ritorno di Masha, la ceca ha fatto il botto a Birmingham. E a Londra il suo destino potrebbe passare per la sfida con Konta

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Wimbledon: tabellone maschile – tabellone femminile

Il trionfo di Petra Kvitova a Birmingham rappresenta senz’altro una splendida pagina di tennis e non solo. L’antefatto è ormai cosa arcinota tra gli appassionati: l’aggressione subita il 20 dicembre da un rapinatore introdottosi in casa sua, le lesioni riportate nella colluttazione proprio ai tendini di quella mano sinistra che ha fatto le sue fortune in campo, i timori per il prosieguo della carriera. Per questo vederla tornare a giocare dopo appena cinque mesi e al secondo torneo alzare subito la coppa di un Premier è un risultato di per sé straordinario, che non può che fare piacere a tutti gli appassionati di tennis.

Mettendo però da parte l’aspetto romantico della storia, il ritorno sul circuito di Petra non può che stimolare paragoni con l’altro comeback eccellente che ha interessato la WTA in tempi recenti. Il rientro di Kvitova e quello di Maria Sharapova: è possibile azzardare un confronto?

Innanzitutto c’è da considerare la situazione di partenza di entrambe. Sharapova il 26 aprile, giorno del debutto a Stoccarda, non giocava una partita ufficiale da un anno e tre mesi. Tuttavia la russa aveva avuto modo di preparare con tutta calma la ripresa dell’attività agonistica senza dover fare i conti con i postumi di un infortunio. L’assenza di Kvitova dal circuito si è prolungata come detto per soli cinque mesi ma certamente le sue condizioni fisiche non potevano essere ancora ottimali il 28 maggio, giorno del suo match giocato al primo turno del Roland Garros.

Il primo torneo di Maria è stato eccellente: approdo in semifinale senza perdere nemmeno un set battendo ottime giocatrici come Vinci, Makarova e Kontaveit. La successiva sconfitta nel match contro Kiki Mladenovic può averle lasciato un po’ di amaro in bocca per le occasioni sprecate (e anche probabilmente a causa delle precedenti accuse della francese nei suoi confronti) ma l’essere riuscita a fare partita pari con una delle giocatrici più in forma del circuito dopo un’assenza così lunga era di certo un ottimo segnale. Le sensazioni positive possono essersi un po’ affievolite a Madrid dove, dopo aver dovuto rimontare un set a Miriana Lucic-Baroni, la russa è uscita di nuovo sconfitta da un match-maratona, questa volta contro l’ex top ten Eugenie Bouchard, riemersa dall’anonimato nel corso dell’Open madrileno e prontamente rientrataci subito dopo. Ingiudicabile il torneo di Roma dove, dopo un’agevole vittoria contro Christina McHale, Masha è stata costretta al ritiro quando era avanti di un break nel terzo set, nuovamente contro Lucic-Baroni. Lo strappo muscolare alla coscia le causerà un brusco stop che la costringerà a saltare l’intera stagione sull’erba, con rientro previsto a Stanford a fine luglio.

Capitolo Kvitova: Petra si è sorprendentemente presentata ai nastri di partenza del Roland Garros cogliendo all’esordio una vittoria emozionante e carica di significati su Julia Boserup per poi uscire battuta 7-6 7-6 dall’estrosa ma per niente terraiola Bethanie Mattek-Sands. Per sua stessa ammissione non nutriva particolari velleità agli Open di Francia e il passaggio di un turno era già tanto di guadagnato. Tre settimane dopo, la cavalcata trionfale in quel di Birmigham: giocatrici importanti battute (Mladenovic, Safarova, Barty) ma soprattutto un livello di gioco apparso a tratti esaltante. Impressionante come dal 2-2 40-0 in favore di Barty nel set decisivo della finale abbia spaccato una partita fino a quel momento equilibrata con un parziale di 17 punti a 1.

Qual è il responso dunque? Indubbiamente l’aver portato a casa un trofeo Premier ha fatto spostare l’ago della bilancia leggermente dalla parte di Petra, ma l’impressione è che Maria tra Stoccarda e Madrid abbia raccolto meno di quello che il livello di tennis espresso avrebbe meritato.

E adesso cosa aspettarsi da Kvitova a Wimbledon? Può essere considerata una delle favorite? Secondo i bookmakers assolutamente sì. Di certo si dà parecchio credito alle possibilità di Petra anche per scarsità di alternative. Con Serena e Sharapova fuori, Kerber, Muguruza e Radwanska da tempo in crisi e tante top che su erba non hanno mai convinto (Halep su tutte), individuare qualcuna da affiancare a Karolina Pliskova nel novero delle maggiori indiziate alla vittoria è impresa non semplice. E in una situazione simile è naturale accreditare ottime chances alle uniche due partecipanti al torneo ad avere già alzato il trofeo in passato, ovvero Venus Williams e, appunto, Petra Kvitova. Il feeling della ceca con lo Slam inglese è speciale e i manti erbosi sembrano fatti apposta per esaltarne le qualità e mascherarne i difetti. Inoltre le cinque partite in sei giorni affrontate e vinte a Birmingham sono un ottimo segnale sulla salute della sua mano sinistra.

Ma diamo un’occhiata a cosa il sorteggio ha riservato alla bicampionessa dei Championships: nel suo spot di tabellone non paiono aggirarsi outsiders particolarmente minacciose e in un eventuale terzo turno con Garcia partirebbe con i favori del pronostico. Il match chiave potrebbe essere il possibile ottavo contro Johanna Konta, giocatrice che nutre senza dubbio grandi speranze per lo Slam di casa. La vincente della sfida potrebbe a quel punto essere considerata la favorita della parte bassa del tabellone. E se a spuntarla fosse Petra le possibilità di rendere la sua favola una storia da film trionfando per la terza volta a Church Road sarebbero davvero concrete. Se ci riuscisse non sarebbe eresia azzardare un paragone con il comeback forse più clamoroso di sempre nel tennis femminile: quello che portò Kim Clijsters a trionfare a Flushing Meadows nel 2009 e a festeggiare la vittoria con la figlioletta sul campo.

Giacomo Capra

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