Errani: "Due set molti diversi tatticamente"

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Errani: “Due set molti diversi tatticamente”

WIMBLEDON – Errani dopo la sconfitta contro Pironkova: “Quest’anno l’erba asciutta mi ha dato più sicurezza e meno problemi”

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dal nostro inviato a Londra AGF

Sara Errani ha concluso la sua avventura a Wimbledon da meno di un’ora. Ha perso 6-1 6-4 da Tsvetana Pironkova, ma sembra meno rabbuiata che in occasione di altre sconfitte a Wimbledon. Non ci sono altri giornalisti ad attenderla, salvo l’addetto stampa della FIT Angelo Mancuso e l’intervistatrice di Supertennis Francesca Paoletti che dovrà registrare il suo servizio successivamente. Dunque le domande saranno tutte di Ubitennis, una “esclusiva” determinata dall’orario: a fine giornata per tutti è il momento degli articoli di chiusura.

Nessun giocatore è contento dopo una sconfitta, ma, come dicevo, Sara mi sembra tutto sommato serena. Sicuramente è molto lucida e precisa nel rispondere. Come a dire che in campo ha avuto le idee chiare su come sono andate le cose.

Come è andato il match?
Nel primo set ho cercato di giocare aggressiva, ma le cose non sono andate bene. Le soluzioni provate in allenamento non funzionavano a sufficienza. Allora nel secondo set ho drasticamente cambiato tattica: ho utilizzato palle lavorate sul suo dritto per cercare di rallentare il ritmo e provare a farla sbagliare di più. Il dritto è il suo colpo meno stabile e ho puntato su quella debolezza.
Naturalmente è stata un scelta di sacrificio, perché insistendo sullo stesso lato di campo lei spesso colpiva da ferma mentre io dovevo correre; però in questo modo la partita è stata molto più equilibrata. Tanto è vero che ho avuto anche l’occasione di riaprire del tutto il set sul 5-4 15-40 (servizio Pironkova).

E sicuramente nel secondo set la qualità di gioco del match è salita.
Sì, le cose sono migliorate sotto tutti gli aspetti.

Un paio di stagioni fa, dopo la sconfitta contro Aleksandra Krunic a Wimbledon 2015 avevi detto di avere problemi di postura sull’erba. Problemi che ti impedivano di spostarti e colpire come il solito. In sostanza di attuare il tuo tennis normale. Come è andata quest’anno?
In quella occasione il clima era umido e piovoso e io mi sentivo incerta, con la paura di scivolare e cadere su una superficie rischiosa come l’erba. Questo comprometteva la mia mobilità e di conseguenza tutto il mio gioco. Ma quest’anno con il sole e i campi asciutti le cose andavano molto meglio e non ho avuto nessuno dei problemi di allora.

Dopo diversi anni di risultati non soddisfacenti a Wimbledon cosa pensi quando inizia la stagione su erba? Pensi di poter rovesciare la tendenza oppure l’idea è quella di togliersi un peso, e che tutto finisca il prima possibile e si torni su altre superfici?
In realtà sentivo di essermi allenata bene anche sull’erba e quindi l’idea è comunque quella di avvicinarsi alla stagione su erba con spirito positivo.

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