Wimbledon: Nadal viaggia spedito, Murray trova Fognini

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Wimbledon: Nadal viaggia spedito, Murray trova Fognini

Rafa facile contro Young. Il n.1 concede sette giochi a Brown: al terzo turno contro Fabio la rivincita di Roma. Passa un Nishikori imperfetto, Cilic è una macchina. Out Pouille

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[4] R. Nadal b. D. Young 6-4 6-2 7-5 (Lorenzo Dicandia)

Rafa Nadal continua agevolmente il suo cammino londinese vincendo in tre set contro Donald Young. I due precedenti, entrambi ad Indian Wells ed entrambi vinti in due comodi set dal maiorchino, lasciavano poco adito a speranze da parte dell’americano, questa settimana al numero 43. Il gioco di Young, del resto, ben si sposa con le caratteristiche di Rafa e i suoi punti di forza, il servizio mancino e una certa consistenza da fondo, si annullano al cospetto di un altro mancino, ben più solido e costante di lui. Il primo gioco, con il break di Rafa, è già una sentenza: Young è leggero e rapido, ma non ha armi per mettere in difficoltà Nadal. Per provare a reggere il confronto l’americano tende allora a strafare, cadendo preda di un numero di gratuiti superiore rispetto al normale. Rafa non soffre al servizio, né tantomeno da fondo; anzi, il gioco di Young lo aiuta a carburare. Il primo set si conclude quindi con il minimo sforzo: 6-4. 

Il secondo set segue il copione del primo, e Nadal scappa via del punteggio sin dal primo gioco. Il set scappa via con lui, per quanto nell’ultimo gioco debba, per la prima volta nell’incontro, annullare una palla break: 6-2. Nel terzo set Young sembra assumere un atteggiamento più baldanzoso, forse conscio ormai di avere poco da dire e di poter quindi giocare a braccio libero. Il nuovo atteggiamento aiuta lo spettacolo ma nulla può sul punteggio: Rafa accelera quando necessario, ed effettua il break nel settimo gioco. Giunti quindi alla curva finale, Young ha un ultimo sussulto di orgoglio che forse intenerisce Nadal, che commette prima un doppio fallo ai vantaggi e poi si concede ad un facile passante dell’americano. Controbreak dunque e 5-5. Il sussulto resta tale e dura il tempo di quel gioco: Rafa rimette all’istante le cose al loro posto e riconquista il break, chiudendo poi 7 a 5 in due ore e dieci. Buona prestazione di Rafa (tolto l’ultimo gioco), solido al servizio e da fondo e sempre in controllo di gioco e punteggio.Rafa affronterà al terzo turno, per la prima volta in carriera, Karen Khachanov, in uno scontro generazionale che dovrebbe fornire a Rafa il primo test potenzialmente probante del torneo.

[9] K. Nishikori b. [Q] S. Stakhovsky 6-4 6-7(7) 6-1 7-6(6) (Antonio Ortu)

Kei Nishikori supera il secondo turno in quattro set, sudando non poco, contro l’erbivoro Sergiy Stakhovsky, proveniente dalle qualificazioni. Dopo la vittoria flash sul giocatore di casa nostra, Cecchinato, Kei, che qui ha il suo peggiore record tra i quattro Major, ha dimostrato di essere in buona condizione non lasciandosi intrappolare dal gioco offensivo dell’ucraino.Nonostante il divario significativo in classifica generale, prima del via ci si aspettava equilibrio e c’erano molti dubbi riguardo il nipponico. Da un lato perché nei suoi ultimi cinque tornei su erba giocati si è ritirato a match in corso o prima di scendere in campo, l’ultima volta due settimane ad Halle fa contro Khachanov. Dall’altro lato per via delle doti su erba di Sergiy, capace di interrompere il cammino dell’allora campione in cara Roger Federer in un mercoledì memorabile di quattro anni fa. Anche i precedenti dicono Stakhovsky (2-0), ma sono tuttavia datati 2011. 

Sotto il cielo azzurro dell’All England Club, Nishi parte meglio e si ritrova avanti 4-2 prima di incappare in un game storto che riporta il match in parità. Un discreto passante di dritto gli frutta un altro break, grazie al quale chiude il primo set in 40 minuti. Stakohvsky nel secondo parziale non si lascia brekkare nel quinto gioco, come in precedenza era accaduto, e riesce anche ad allungare sul 5-2, giocando il suo tennis classico fatto di serve&volley e tagli insidiosi. L’ucraino che però non sfrutta due set point e si inceppa sul più bello, subendo il break al servizio per chiudere il secondo set, che finisce invece al tie-break. Anche qui Stakhovsky dilapida un vantaggio di 5-2, ma dopo aver salvato a sua volta due palle set, chiude con un ace il set in suo favore, in mezzo alle formiche alate che invadono l’erba del campo 1. Il finalista dello US Open 2014 sembra inizialmente accusare il colpo, ma un calo vistoso dell’ucraino gli permette di prendere in mano il match e portarsi di nuovo avanti con un rapido 6-1. In tutto il quarto set i due non concedono nemmeno una palla break, giocando in modo pulito ed efficace. Giunti al tie-break, come nel secondo set, Nishikori si annulla da solo un match point con un serve&volley mal giocato e ne vede volare via un secondo dopo un punto rocambolesco. Sergiy però incappa in un doppio fallo sciagurato e Kei può quindi chiudere l’incontro in 3 ore e 15 minuti. Il prossimo ostacolo potrebbe essere per lui più comodo, stando alle caratteristiche tecniche: il terzo turno lo vedrà opposto a Roberto Bautista Agut.

[7] M. Cilic b. F. Mayer 7-6 (2) 6-4 7-5 (Corrado Boscolo)

Poteva essere una prova piuttosto complicata, quella contro Florian Mayer (n. 114 del mondo) ma la Germania non è indigesta a Marin Cilic, testa di serie numero 7, che continua la sua campagna a Church Road. Su un campo 2 già piuttosto spelacchiato, Cilic e Mayer si sfidano per la quinta volta, bilancio in parità. Piano tattico chiaro: Cilic bombarda, Mayer taglia, cuce e confonde. Primo set equilibrato, dove il giocatore bavarese conquista il break nel primo gioco, serve per il set, ma Cilic recupera arrivando al tie break, vincendolo. Primo parziale divertente, con il giocatore di Medjugorje tutt’altro che irresistibile, ma sufficiente per un Florian Mayer propositivo dopo un 2017 a singhiozzo, che comunque dà spettacolo sul campo. Il match inclina il suo baricentro verso la costa balcanica: Cilic è un treno al servizio, il tedesco invece fatica sempre di più, e al nono gioco cede. Il croato raccoglie e si porta 2 set a zero dopo 90 minuti. Peso specifico di Cilic troppo elevato per la fantasia e il tocco proposti dal giocatore tedesco. Terzo set che regala sorprese da parte di un encomiabile Mayer, che breakka Cilic sul 3-2 e prova ad accorciare le distanze: Cilic gioca un turno in risposta da fenomeno e come nel primo set recupera il terreno perduto. Mayer perde comprensibilmente fiducia e poco dopo, la partita. Cilic si qualifica abbastanza agevolmente anche grazie ad una prestazione monstre col servizio (31 aces a 0!) al terzo turno, dove troverà Johnson (tds 26).

[1] A. Murray b. D. Brown 6-3 6-2 6-2 (Paolo Di Lorito)

Ci si aspettava spettacolo, ma il n.1 del mondo non ha avuto troppa voglia di andare per il sottile. Con una prestazione quadrata, pulita e volta all’essenziale Andy Murray raggiunge per la dodicesima volta su dodici partecipazioni il terzo turno di Wimbledon, battendo rapidamente il n. 97 del mondo Dustin Brown. Dopo un tennista estroso ed estroverso come Bublik, lo scozzese trova un altro della stessa categoria e oggi raramente i punti hanno superato i 4 colpi – tantissimi invece i circoletti rossi. Murray risponde alle voci che lo davano infortunato con una prestazione impeccabile, non dando segni di problemi all’anca e non concedendo palle break, mentre il tedesco adotta la consueta tattica che lo contraddistingue: grande variazione sia con i colpi da fondo che con il servizio. Alterna botte potenti a serve&volley, ma nel primo set è un doppio fallo sul 3-4 a costargli caro e con quest’errore manda Murray a servire per il set che chiude agevolmente. Anche nel secondo parziale il precario equilibrio si spezza in favore del numero 1 ma questa volta il merito è tutto suo; gioca alla grande da fondo, soprattutto con il rovescio con il quale si guadagna le palle del primo break e poco dopo Brown, che sembra voler alzare bandiera bianca, gli concede il doppio vantaggio e perde 6-2. Stesso andamento e stesso punteggio anche nell’ultimo set con Andy che vince in un’ora e 38 minuti. Come era accaduto agli US Open nel 2010, Murray batte di nuovo Brown in tre set e dopodomani affronterà Fognini nella rivincita della sfida di Roma di quest’anno (3 pari i precedenti), solo che in questo caso sarà Andy ad avere il supporto del pubblico di casa. Sempre se dovesse vincere, altrimenti tornerebbe subito ad essere scozzese.

[PR] J. Janowicz b. [14] L. Pouille 7-6(4) 7-6(5) 3-6 6-1 (Chiara Nardi)

Jerzy Janowicz, n. 141 del ranking, estromette dal torneo la testa di serie n. 14 Lucas Pouille, superato in quattro set. Gioco aggressivo, buonissimo servizio, dritti potenti e smorzate intelligenti sono stati gli ingredienti per ottenere questa vittoria, che potrebbe aiutarlo moralmente a tornare, o quantomeno avvicinarsi, ai livelli del 2013. In un primo set privo di palle break, la differenza l’ha fatta la maggior intraprendenza di Janowicz durante il tie-break, in cui con il dritto e il servizio ha recuperato il mini break di svantaggio iniziale e ha approfittato di uno dei pochi errori di Pouille (rovescio sulla rete) per portare a casa il parziale alla prima chance avuta. Eppure durante il set il polacco aveva mostrato maggiore incertezza e nell’undicesimo game si era salvato soprattutto grazie al servizio. Anche il secondo set termina al tie-break, con Janowicz che non riesce ad approfittare delle difficoltà al servizio del francese. Il polacco ha un set point sul 6-5, ma il servizio corre in aiuto di Lucas nei momenti di maggiore difficoltà. Nel tie-break il polacco non sfrutta due ulteriori set point, sprecati con due errori di dritto, ma riesce a non farsi recuperare e chiude per sette punti a quattro grazie ad una volée bassa dell’avversario finita fuori. Il terzo set è deciso da un passaggio a vuoto dell’ex allievo di Bresnik nell’ottavo game, che prima salva due palle break con un bel passante di dritto e con il servizio, poi ai vantaggi cede alla terza opportunità concessa mandando sulla rete un dritto. Pouille serve bene e chiude il parziale con due ace. Nel quarto set Jerzy ritrova la grinta e il gioco espresso fino a metà del terzo e strappa due volte il servizio a Pouille: la prima nel secondo game e la seconda sul 4-1 con una grande risposta di rovescio. Chiude poi al primo match point con un ace. Janowicz torna così a disputare il terzo turno dello slam londinese a tre anni di distanza dall’ultima volta. Adesso affronterà nuovamente un francese: Benoti Paire.

Gli altri incontri (Antonio Ortu)

Il primo a prendersi un posto tra gli ultimi 32 è stato Roberto Bautista Agut, che nei ultimi suoi nove Major ha sempre raggiunto terzo o quarto turno, ma è ancora a caccia del primo quarto di finale. Il suo avversario di oggi, Peter Gojowczyk, alla prima partecipazione a Wimbledon, è riuscito a opporre una buona resistenza, ma solo a partire dal terzo set, cedendo col punteggio di 6-2 6-1 3-6 6-3. L’iberico affronterà Nishikori. Nello stesso quarto di tabellone, Gilles Muller (t.d.s. 16) spara 45 aces per battere 9-7 al quinto Lukas Rosol in 3 ore e 38 minuti. Il ceco arrivava dalla prima vittoria nel Tour del 2017 e dopo essere stato avanti per due set a uno, ha subito il ritorno di Muller, che si è portato avanti un break a metà set decisivo. Una buona reazione ha permesso a Rosol anche di procurarsi due match points sul 6-5, ma il lussemburghese, fresco campione a ‘s-Hertogenbosch con la sua arma migliore, il servizio, è riuscito a salvarsi e a conquistare il suo miglior risultato a Church Road dal 2011. Si scontrerà venerdì con il britannico Aljaz Bedene (al terzo turno per la prima volta) che ha battuto per tre set a uno Dzumhur. Curioso come dopo i quattro tie-break giocati contro Karlovic lunedì (prima volta a Wimbledon dal 2002), oggi i quattro set sono finiti tutti 6-3.

Ha passato il secondo turno in quattro set anche Steve Johnson sul moldavo Albot, guadagnandosi la sfida contro la testa di serie numero 7, Marin Cilic. Per i Next Gen, il primo ai sedicesimi è Karen Khachanov, al suo primo Wimbledon, prossimo avversario di Rafa Nadal o di Donald Young. Vittoria di forza per il russo, semifinalista ad Halle, che, dopo aver perso il primo set, ha rimontato da un break sotto sia il secondo che il quarto parziale, chiudendo in poco più di tre ore di gioco. Nell’ottavo di Murray, c’è stata la buona, se non buonissima, prova di Sam Querrey, che, giocando a tratti come nel famoso match contro Djokovic di un anno fa, elimina Basilashvili in quattro set (6-4 4-6 6-3 6-3). Al terzo turno sfiderà Jo Tsonga. Esce di scena anche il giustiziere di Stan Wawrinka, Daniil Medvedev, battuto in cinque set dal qualificato Bemelmans, dopo una prova non all’altezza di quella vista sul Centrale lunedì. Eguagliato il miglior risultato Slam per il belga, atteso ora da Kevin Anderson. Inaspettatamente centrato, Benoit Paire ha messo in campo tutte le sue migliori qualità e ha vinto in tre set, a tratti dominando la scena, il derby francese con Herbert, raggiungendo per la terza volta il terzo round ai Championships, dove troverà il semifinalista del 2013, Jerzy Janowicz.

Risultati:

[16] G. Muller b. [Q] L. Rosol 7-5 6-7(7) 4-6 6-3 9-7
[18] R. Bautista Agut b. [Q] P. Gojowczyk 6-2 6-1 3-6 6-3
A. Bedene b. D. Dzumhur 6-3 3-6 6-3 6-3
[12] J.W. Tsonga b. [Q] S. Bolelli 6-1 7-5 6-2
[9] K. Nishikori b. [Q] S. Stakhovsky 6-4 6-7(7) 6-1 7-6(6)
[24] S. Querrey b. N. Basilashvili 6-4 4-6 6-3 6-3
[30] K. Khachanov b. T. Monteiro 3-6 7-6(5) 7-6(3) 7-5
[28] F. Fognini b. J. Vesely 7-6(3) 6-4 6-2
[Q] R. Bemelmans b. D. Medvedev 6-4 6-2 3-6 2-6 6-3
[1] A. Murray b. D. Brown 6-3 6-2 6-2
K. Anderson b. A. Seppi 6-3 7-6(4) 6-3
[7] M. Cilic vs F. Mayer 7-6(2) 6-4 7-5
[PR] J. Janowicz b. [14] L. Pouille 7-6(4) 7-6(5) 3-6 6-1
B. Paire b. P.H. Herbert 7-6(4) 6-1 6-4
[26] S. Johnson b. R. Albot 6-3 6-3 4-6 6-3
[4] R. Nadal b. D. Young 6-4 6-2 7-5

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