Wimbledon, focus tecnico day 5: da non perdere oggi

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Wimbledon, focus tecnico day 5: da non perdere oggi

Il numero uno d’Italia contro il numero uno del mondo, partite che non avranno senso tattico ma saranno divertentissime, e grandi saggi di intelligenza e strategia

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(dal nostro inviato a Londra)

Siamo al terzo turno nella parte alta del tabellone maschile, e si comincia a sentire davvero il peso dei risultati: chi vince, arriva negli ottavi di finale, i migliori sedici, l’agognata seconda settimana. I suggerimenti per oggi sono:

Andy Murray vs Fabio Fognini (terzo match, campo centrale, precedenti 3-3)

Di gran lunga, per noi, la partita più importante tra gli uomini. La nuova versione di Fabio che stiamo vedendo qui, nuova versione non tecnica, ma mentale, ovvero un giocatore calmo, lucido e concentrato, sta piacendo molto. E sta anche facendo una gran paura agli inglesi, perchè precedenti recenti a parte (l’erba è tutt’altra faccenda rispetto alla terra rossa di Roma, ovviamente, anche se Murray ci gioca molto bene), il suo tennis da erba è apparso efficacissimo e difficile da contenere. Come sappiamo, Fognini è uno dei migliori al mondo nel cambiare velocità e traiettoria ai suoi colpi, tipicamente con l’accelerazione tutta di braccio e avambraccio, con minore partecipazione del busto-spalle in special modo dal lato del dritto. E mascherando in modo efficacissimo le sue intenzioni, piazza delle palle corte letali: la tendenza a stare rigido di busto (non di gambe, eh) in questi casi si rivela un vantaggio, perché contribuisce a rendere illeggibile sia la traiettoria che la velocità della palla. La postura del corpo rivela poco e nulla, di quello che esce dalla racchetta di Fabio te ne rendi conto solo dopo che il colpo è partito, e spesso è troppo tardi. Dall’altra parte, Fognini si troverà però il numero uno del mondo, campione in carica, sul centrale del torneo di casa sua: dubbi o meno sulle condizioni fisiche di Andy (che comunque i sui primi due turni li ha vinti in scioltezza 3 set a zero), l’impresa è dura. Ma ammirare un grandissimo incontrista, che copre il campo come pochi altri, e che a livello di destrezza manuale è al top assoluto come Murray, cercare di disinnescare il tennis brillante e sincopato di Fabio, sarà interessantissimo.
Consigliato a chi crede che si sia ancora in tempo a vedere finalmente realizzato un potenziale enorme.

Benoit Paire vs Jerzy Janowicz (terzo match, campo 18, precedenti 2-1 Janowicz)

Del talentuoso e pazzerello Benoit avevamo già parlato l’altro ieri, e le valutazioni sono state confermate dal modo disinvolto con cui ha disposto del volleatore Herbert. Il suo avversario di terzo turno è un tipo, se possibile, ancor più matto (tennisticamente, s’intende) di lui, il redivivo a questi livelli Jerzy Janowicz. Il polacco è un marcantonio alto 2.03 per 94 chili, vagamente somigliante a Lurch, il maggiordomo della famiglia Addams. Da tale fisicone ricava servizi potentissimi e pallate pesanti, ma la sua caratteristica è una passione quasi feticistica per la palla corta, in particolare eseguita col rovescio, e per le traiettorie in contropiede. Esplose ad alto livello raggiungendo la finale da qualificato al Masters 1000 di Parigi-Bercy nel 2012, sconfitto da David Ferrer, in molti si aspettavano fosse l’avvio di una carriera da top-player, poi diversi problemi fisici e un’involuzione anche tecnico-tattica lo hanno ridimensionato decisamente troppo. Viene da una gran vittoria su Lucas Pouille, cliente non facile, e a questo punto può legittimamente sperare di superare la prima settimana anche lui. Certo, prima dovrà fare i conti con Benoit, e sinceramente non so quante volte sia capitato in carriera a questi due bei soggetti di giocare contro qualcuno ancora più bizzoso e umorale di loro.
Consigliato a chi è disposto a ricredersi su ogni nozione logica di tattica e gestione dei match, ma ha voglia di divertirsi.

Rafael Nadal vs Karen Khachanov (secondo match, campo centrale, nessun precedente)

Il buon vecchio Rafa sta giocando benissimo, dal Roland Garros a qui siamo a 27 set consecutivi vinti, 21 a Parigi e 6 qui a Londra. Direi che come biglietto da visita basta e avanza. Vedendolo in allenamento tutti i giorni, l’impressione è che sia in crescita anche su erba, se è possibile crescere più di così. Va giù bene con le ginocchia, serve preciso, tira forte il dritto senza arrotarlo in modo esasperato ma concedendosi spesso traiettorie più tese e ficcanti (come faceva in Australia, dove i campi erano altrettanto veloci), il rovescio è perfetto, a rete sbaglia poco e niente. Però non va dimenticato che questa è la superficie più insidiosa in assoluto, dove a prescindere dalla qualità relativa dei contendenti, spesso basta servire bene e rimanere concentrati per forzare i match alle conclusioni di set, e potenzialmente di partita, giocate su due-tre palle decisive, e lì può sempre succedere di tutto. Con infinito rispetto parlando, il rispetto dovuto a chiunque sia anche solo lontanamente in orbita Slam come livello di tennis, va detto che Millman e Young non avevano le armi per forzare Rafa in una lotta punto a punto, mentre il giovane russo Khachanov, con servizio e drittone western, può fare davvero male, come ha recentemente dimostrato arrivando in semifinale a Halle e perdendo in due set abbastanza combattuti da Federer. La curiosità di questo match riguarda quindi il vedere finalmente Rafa testato da un bel cagnaccio picchiatore, solido, esplosivo, e dotato di personalità sufficiente a scendere in campo senza timori reverenziali, sparando quello che deve sparare e provando a giocarsela fino in fondo.
Consigliato a chi vuole apprezzare l’intelligenza tattica di Nadal, e la sua capacità di adattarsi a qualsiasi superficie.

Kei Nishikori vs Roberto Bautista Agut (12.30 ora italiana, campo 3, precedenti 4-0 Nishikori)

Insomma, pare che “vaso di coccio” Kei sia arrivato al terzo turno ancora bello sano e pimpante, il che è di per sé un’ottima notizia. Sta cercando di rendere il servizio il più incisivo possibile (la tounament stats leadrboard mi dà una prima palla di Nishikori a 198 kmh, niente male per lui), e per quanto riguarda il resto del gioco la rete non è certo casa sua, ma gli anticipi semipiatti soprattutto di rovescio sì, e su erba son palle che schizzano via molto bene. Le zampette che frullano a mille all’ora del giapponese, che ha uno dei footwork migliori in assoluto, poi, sono fantastiche da vedere in azione: ma che sia un giocatore ottimo tecnicamente non lo scopriamo certo adesso. Sarà opposto a uno degli spagnoli più atipici dopo Feliciano Lopez l’affettatore-volleatore, ovvero il serafico e sorridente Bautista Agut dagli occhi tristi, uno che a guardarlo in faccia si fa fatica anche solo a immaginarlo incazzato. Ma il nostro Roberto a tennis sa giocare molto ma molto bene, ha una testa per la tattica e la strategia degne di Nadal, ed è uno tra quelli che colpiscono con meno rotazione di tutti, in particolare il dritto, che esegue con uno swing secchissimo e breve, accelerato “di mano”, se vogliamo paragonabile a quello altrettanto rapido di Fognini. Ne escono traccianti efficacissimi sui prati, e si prospetta contro Kei un godibile scontro tra attaccanti da fondo, ma di lusso.
Consigliato a chi sa godere della tecnica messa al servizio della strategia, e agli appassionati di scacchi.

Così i britannici vedono la quinta giornata: ovviamente, c’è spazio anche per l’altro alfiere di casa Aljaz Bedene (che non parte sconfitto contro Gilles Muller).

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