Wimbledon, focus tecnico day 6: da non perdere oggi

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Wimbledon, focus tecnico day 6: da non perdere oggi

Talenti da verificare, attaccanti d’altri tempi, e giocatori capaci di tutto nel bene e nel male

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dal nostro inviato a Londra

Tocca alla parte bassa del tabellone maschile decretare i privilegiati che accederanno alla seconda settimana, con il prestigioso ingresso tra i primi sedici del torneo. Come detto, si comincia a fare sul serio. I suggerimenti per oggi sono:

Grigor Dimitrov vs Dudi Sela (12.30 ora italiana, campo 3, precedenti 4-0 Dimitrov)

Partita che vede ovviamente strafavorito il bulgaro Grigor, che sarebbe doveroso seguire in ogni match finché sarà in tabellone, ne è una prova evidente la spettacolare volée in tuffo di dritto con cui ha chiuso il match point contro Baghdatis al secondo turno. Sono gesti atletici e tecnici che non si vedono ormai più così spesso, e valgono da soli il prezzo del biglietto. Che vale la pena pagare anche per vedere il piccolo israeliano Dudi, condannato – e mi dispiaccio del trovarmi a far parte della schiera di malfidati – al ruolo di “underdog” perenne, come contro il gigante John Isner, da lui battuto nella più proverbiale delle sfide “Davide contro Golia”. Uno che supera “Long John” in 5 set a Wimbledon, rimontando da 2-1 sotto, merita se non i favori del pronostico quantomeno tutto il nostro rispetto. L’ultima volta che Dudi e Grigor hanno giocato sull’erba, Queens 2013, finì 7-6 al terzo, per dire. Il buon Dimitrov, invece, sta andando via liscio, peraltro senza aver incontrato avversari irresistibili, e visto che si gioca per incontrare il vincente tra Zverev (quello dei due fratelli che sa giocare a rete) e Federer, sarà bene che cerchi da subito il suo tennis migliore. Dudi è un ostacolo che può superare senza affanni solo se sarà vicino alla forma migliore, Grigor lo sa benissimo, e mi aspetto una prestazione di alto livello da lui. Quando questo avviene, vale la pena godersi i suoi match.
Consigliato a chi ha voglia di un bel confronto tra rovesci a una mano, da scuola anni ’90.

Mischa Zverev vs Roger Federer (terzo match, campo centrale, precedenti 4-0 Federer)

Altissimo tasso di talento tecnico e destrezza manuale in campo, e avendo assistito di persona al penultimo confronto diretto tra i due (Melbourne quest’anno, quarti di finale, uno spettacolo, dopo che Mischa aveva fatto fuori Murray), non posso che consigliare con tutta l’enfasi possibile di non perdersi questa partita. Perché magari non ci sarà una lotta punto a punto, c’è una categoria netta di differenza in tutti i colpi a favore di Roger, però lo svizzero adora giocare questi match, come si è visto in Australia. Quando un fuoriclasse del genere ha voglia di divertire e divertirsi lo spettacolo può diventare sublime, e tenendo poi conto che si gioca su erba (il confronto più recente tra i due poche settimane fa a Halle, 7-6 6-4), potrebbe anche risultare più equilibrato che sul pur rapidissimo cemento degli Australian Open. Perché Mischa è mancino, serve bene, e ha una mano sottorete che possono vantare in pochi, oltre che un senso della posizione esemplare e un istinto atletico da portiere. Per passarlo, devi veramente trovare i pochi centimetri che un attaccante di questo livello ti lascia disponibili, e a volte non te li lascia per nulla. Roger è perfettamente cosciente di questo, e sono convinto che per evitare di dover faticare sparando passanti per tutta la partita, attaccherà a sua volta appena possibile: il risultato potrebbe essere qualche set di autentica goduria per gli spettatori, tra i quali non mancherò di esserci, e raccomando a tutti di fare lo stesso, almeno mediante televisione.
Consigliato a chi guarda le VHS e i video su youtube di Edberg e Rafter sospirando di nostalgia.

Ernests Gulbis vs Novak Djokovic (secondo match, campo centrale, precedenti 6-1 Djokovic)

Imperdibile, e sono convinto che non ci volessi io a dirvelo, anche il ritorno in campo del “folle Ernesto”, reduce dall’aver brutalizzato l’incolpevole Juan Martin del Potro con le sue stesse armi, la potenza pura, ma condita da parecchie finezze e soluzioni brillanti, tra cui alcune palle corte che ancora mi ricordo dall’altro ieri. Dal vivo, la variazione di velocità aggiunge un effetto che la TV rende molto di meno, ovvero il suono. Sentire lo schiocco secco di una fucilata sparata piena da Gulbis a tutto braccio, seguito un secondo dopo dal fruscio della carezza che deposita il drop shot con taglio all’indietro una spanna scarsa oltre il nastro, è un piacere difficilmente descrivibile a chi non ha mai avuto la fortuna di provarlo. È stato molto, molto meno piacevole per il malcapitato GianMartino l’altro ieri, vediamo dunque come se la caverà Novak oggi. E sarà interessante, perché zitto zitto, mentre già vedo gente che fa calcoli sulla possibile finale Federer-Nadal, l’amico “peace&love” Djokovic ha incontrato solo Klizan che è passato all’incasso, e Pavlesek che è due se non tre categorie sotto di lui, d’accordo, ma il tennis c’è, l’ho visto allenarsi bene, e soprattutto ho visto buonumore e sorrisi, cosa che da tempo mancavano dalle parti del serbo. Possiamo aspettarci un gran match, ma dipenderà, come è ovvio immaginare, dalla giornata e dall’ispirazione di Gulbis: se ritornerà in campo lo stesso giocatore del turno precedente, per Nole potrebbe non essere una passeggiata, anzi, ma un test duro e probabilmente utile anche per lo stesso serbo, che ha bisogno di capire lui per primo a che punto è dopo la bella settimana di Eastburne.
Consigliato a chi vuole vedere la più classica delle sfide tra attaccante e contrattaccante da fondo, con un pizzico di follia come condimento.

Ecco come i britannici vedono la sesta giornata:

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