Djokovic allarmato: "Sto considerando l'idea di una pausa"

Interviste

Djokovic allarmato: “Sto considerando l’idea di una pausa”

Wimbledon, quarti di finale: [11] T. Berdych b. [2] N. Djokovic 7-6(2) 2-0 rit. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic

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Ieri hai fatto dei trattamenti alla spalla. Da quanto tempo ti fa male?
Non è la spalla. È il gomito che mi dà noia ormai da oltre un anno e mezzo. È un peccato che debba finire così Wimbledon. Se c’è qualcuno che ne soffre, quello sono io. Però ci ho provato. Ci ho provato sin da ieri per cercare di essere in condizione di giocare. Per mezz’ora il dolore era sopportabile. I trattamenti medici però non sono stati utili. Non potevo spingere servizio e diritto, continuare non aveva senso.

Lo scorso anno dicesti che trattamenti di breve periodo non sono utili per il gomito. Qual è la miglior soluzione per risolvere per sempre il problema?
Non è questo il momento né il luogo per scendere nei dettagli. Ne parlerò con gli specialisti, come ho già fatto nell’ultimo anno, per trovare una soluzione definitiva ideale. Ovviamente nel breve il riposo è la cosa migliore. Vedremo.

La scorsa notte o questa mattina hai pensato di ritirarti?
No, non l’ho fatto. Io ci provo sempre a scendere in campo e confidare che tutto vada per il meglio. È tutto ciò che potevo fare. Oggi confidavo che ciò che abbiamo fatto ieri mi aiutasse a giocare. E per un set ce l’ho fatta.

Tu e Andy state lottando contro problemi fisici quest’anno. Credi sia dovuto ai vostri successi degli ultimi anni e al modo in cui avete dominato il circuito?
Forse. Per entrambi è stato un anno lungo e faticoso, con molti incontri, emozioni e una posta in palio altissima. Ci è costato tanto fisicamente. Ad un certo punto della tua carriera queste cose devi metterle in conto, purtroppo. Negli ultimi due anni il nostro lavoro è diventato molto fisico. È dura giocare ogni anno al meglio e rimanere integri. Facciamo tutto ciò che è possibile. Per questo abbiamo uno staff di persone così nutrito intorno a noi: per permetterci di esprimerci al meglio. Ma in fondo siamo esseri umani e dobbiamo affrontare anche questi problemi.

Sembravi sulla strada giusta nelle ultime settimane. Quanto è frustrante un infortunio in questo momento?
Il ritiro è duro da digerire per qualunque atleta, soprattutto se stai giocando bene. Io stavo giocando probabilmente il miglior tennis degli ultimi 10 mesi. Non avevo perso un set tra qui ed Eastbourne alla vigilia di questo quarto. Mi sentivo bene in campo. È proprio una disdetta. Ma queste cose nella vita succedono per una precisa ragione. Bisogna pensarci e prendere del tempo per capire il perché e imparare qualcosa da tale esperienza.

Durante questo anno e mezzo hai mai preso in considerazione l’ipotesi di prenderti una pausa e lavorare sul fisico?
Ad essere sinceri, sì. Gli specialisti che ho consultato non sono stati del tutto sicuri da farsi. Qualcuno parlava di intervento chirurgico, oppure altre opzioni. Nessuno era del tutto convincente. Fin quando il dolore è intermittente, va bene. Ma ovviamente più gioco e più mi fa male. Perciò credo proprio che dovrò considerare l’idea di una pausa.

Video-estratto della conferenza

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