Wimbledon: un dossier con le manie dei campioni per i ball-boys

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Wimbledon: un dossier con le manie dei campioni per i ball-boys

Nulla viene lasciato al caso ai Championships. Per i raccattapalle, un dossier di istruzioni. Gli asciugamani di Andy Murray, perchè si deve stare alla larga da Rafa Nadal, i gesti di Novak Djokovic

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I ball-boys (che suona molto meglio dell’italiano “raccattapalle”) dell’AELTC, pare siano i migliori del mondo. Si allenano per mesi prima dell’evento, con training specifici sui movimenti corretti da fare in campo, e perfezionando la precisione dei lanci rasoterra con cui si passano a vicenda le Slazenger dai lati della rete alle posizioni di fondocampo, e viceversa. E hanno addirittura a disposizione un “dossier segreto” – per modo di dire – che elenca nel dettaglio le tante piccole manie, richieste abituali, e idiosincrasie dei giocatori, più o meno famosi che siano. Sarah Goldson, un’insegnante di educazione fisica che coordina e dirige i 250 ball-boys di Wimbledon, ha svelato alcune delle istruzioni specifiche e personalizzate che vengono fornite ai ragazzi prima di mandarli in azione sui campi. Il dossier è regolarmente aggiornato, ma le variegate pretese e aspettative dei giocatori possono anche mutare improvvisamente, quindi, riferisce Sarah, i raccattapalle sono anche addestrati ad adattarsi a situazioni impreviste.

Tra le “voci” presenti nella lista di istruzioni, troviamo che Dustin brown è tra quelli che sempre, maniacalmente, chiede di riavere la stessa palla con cui ha appena fatto un punto vincente, e se non sono abbastanza veloci a dargliela, va fino alla rete per indicare qual è. Andy Murray vuole l’asciugamano dopo ogni singolo scambio, indifferente a come si sia svolto lo scambio stesso. Novak Djokovic, spesso, richiede l’asciugamano senza nemmeno guardare il ball-boy, ma solamente facendo il gesto di estendere il braccio dietro di sè. Qui nel 2015 Nole si scusò con una ragazzina, che non aveva inteso rapidamente il gesto, e a cui aveva gridato “towel!” in modo sgarbato. Non sorprendentemente, il più complesso da accontentare in campo è Rafa Nadal. Nel dossier sono elencate molte delle sue “near obsessive routines” (testuale), dalla ben nota mania del posizionamento delle bottigliette a 45% una rispetto all’altra davanti alla panchina, con le etichette rivolte nello stesso preciso verso (divieto assoluto per i raccattapalle di toccarle in alcun modo), a una superstizione meno evidente, ma altrettanto importante per lui. Rafa, tra un punto e l’altro, non calpesta mai le righe del campo, e i ball-boys sono stati ammoniti a non ostruirgli mai, per nessun motivo, il percorso che sceglie per camminare da e verso la panchina, in modo da non rischiare di fargli mettere inavvertitamente una delle Nike sul gesso.

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