Venus Williams: "Ho fatto errori che non potevo permettermi"

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Venus Williams: “Ho fatto errori che non potevo permettermi”

Le poche parole di Venus Williams, più annoiata che delusa, dopo la sconfitta nella finale di Wimbledon contro Garbine Muguruza

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È sembrato un match molto tirato, fino a quei set point sul 5-4 nel primo set. Quello sembra essere stato il punto di svolta. È ciò che senti anche tu?
Sì, di sicuro mi sarebbe piaciuto molto convertire uno di quei set point. Ma lei ha gareggiato molto bene, quindi complimenti a lei. Lì si è trincerata ed è riuscita a giocare meglio.

Non sei mai stata una che cerca scuse. Dicesti che se sei infortunata, non giochi e se giochi, non se infortunata. Tutti si domandavano se la tua sindrome di Sjogren sia entrata in ballo alla fine, o semplicemente il numero di match giocati un giorno dopo l’altro e la tua età hanno chiesto il conto.
Lei ha giocato molto bene. Insomma, ha giocato tennis di livello top, devo darle il merito di aver semplicemente giocato un incontro migliore. Io ho avuto due splendide settimane, non vedo l’ora che arrivi il resto dell’estate.

Hai iniziato a venire a rete un po’ a metà del secondo set. Lei quanto rende difficile il tuo scendere a rete?
Lei ha giocato dei grandissimi passanti, che hanno aumentato il distacco di molto e le hanno dato ulteriori opportunità. Bisogna darle semplicemente credito per aver forzato al massimo questo fattore.

Come spieghi la grande differenza di punteggio tra primo e secondo set?
Ci sono stati degli errori, e non dovevo farli. Non potevo permettermi di farli. Ho cercato dei grandi colpi e non sono atterrati in campo. Probabilmente avrei dovuto fare meno errori.

Se guardi indietro, c’è qualcosa che avresti potuto fare meglio?
C’è sempre qualcosa da imparare dai match che vinci e da quelli che non vinci. Quindi di certo c’è qualcosa da imparare per me da questo qui. Ma allo stesso tempo il guardarsi indietro è sempre qualcosa che riguarda il guardare avanti.

Ti congratulerai almeno con te stessa per aver raggiunto almeno la finale?
È vincere che voglio, non soltanto arrivare in finale. Tutto si basa sul giocare un po’ meglio.

Come descriveresti l’esperienza che hai avuto a questo Wimbledon, non soltanto oggi ma in tutta la strada verso la finale?
Ogni torneo è diverso, ogni torneo è diverso. Questo è di sicuro un torneo molto diverso dagli altri. Richiede un grandissimo sforzo e tutto ciò che hai, per arrivare qui in finale. Ed è dove voglio arrivare ad ogni singolo torneo dello Slam.

Hai già parlato con Serena?
Non ancora, ma lo farò di sicuro.

In campo hai detto che Serena ti manca, ma che stavi cercando di fare tutto quello che fa lei. Cos’è che stavi cercando di fare e che non sei riuscita a replicare nel modo in cui lo fa lei?
Vincere l’incontro, direi.

A questa età, 37 anni, non dovresti star riuscendo a fare quello che stai facendo. Puoi parlarci di questo?
Non credo che questi siano i miei pensieri o le mie parole, che io non dovrei star riuscendo a fare questo. Sto facendo esattamente quello che dovrei fare al momento.

Intendevo storicamente, non personalmente. Parlaci di quello che hai dentro, che ti permette di fare quello che stai facendo.
Penso si tratti del buon tennis.

Con Roger Federer che giocherà in finale domani, puoi parlarci di cosa pensi del suo ringiovanimento e del suo ritorno?
Sono sempre stata una fan di Federer. Penso che non esserlo sia un po’ “da sfigati”. Quindi gli auguro il massimo della fortuna.

Presumibilmente tornerai qui l’anno prossimo, vero?
Presumibilmente, sì.

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