Sofia Kenin vince la Wild Card Challenge degli US Open

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Sofia Kenin vince la Wild Card Challenge degli US Open

Per il secondo anno consecutivo, la diciottenne arriva prima nella mini-race e ottiene l’invito per lo Slam. Tra gli uomini è in vantaggio Tommy Paul

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Per definizione le wild card sono inviti, elargiti dalla direzione del torneo con scelta arbitraria e talvolta produttrice di polemiche (si veda il lungo caso Sharapova). Il participio che si utilizza quando si parla di qualcuno che ne ha ottenuta una, quindi, solitamente è “omaggiato”. Ci sono però delle eccezioni: in una di queste, la US Open Wild Card Challenge, la diciottenne Sofia Kenin ha guadagnato la propria wild card per lo Slam settembrino. Per il secondo anno consecutivo la classe 1998 di Pembroke Pines, Florida – ma nata a Mosca – ha superato tutte le connazionali nella race in miniatura e parteciperà dunque al tabellone principale dei prossimi US Open, al via il 28 di agosto. Tra gli uomini è in testa Tommy Paul, che avrebbe potuto ipotecare il pass convertendo uno dei tre match point avuti contro Kei Nishikori nella notte di Washington.

Istituita nel 2012 e riservata di fatto a tennisti professionisti, la Challenge per Flushing Meadows è strutturata come un ranking parallelo, che considera unicamente i risultati ottenuti in determinati tornei che si disputano tra luglio e inizio agosto sul suolo nordamericano. A portare a Kenin i punti necessari – nonché l’attuale best ranking di n.152 WTA – sono stati il titolo all’ITF da 60.000$ di Stockton, California, la semifinale all’equipollente torneo di Sacramento, California e il raggiungimento di un posto tra le ultime otto a Lexington, Kentucky, dove è ancora in gara. La matematica vittoria è giunta grazie alla sconfitta della quindicenne Amanda Anisimova, eliminata nei quarti di finale del medesimo evento.

Il più illustre ex vincitore di tale sfida, aperta ad ogni tennista di passaporto statunitense dai 14 anni di età in su, è certamente Steve Johnson. Tra gli altri nomi noti ad aver ottenuto la wild card con questo mezzo figurano Shelby Rogers, Nicole Gibbs, Ernesto Escobedo (quest’anno direttamente nel cut off) e Mallory Burdette, la cui brevissima carriera ebbe folgorante inizio proprio con i successi nella Challenge che la condussero al suo primo Slam. Cancellate a sorpresa le pre-qualificazioni, la USTA continua invece ad affidarsi con successo a questo sistema a prova di furbetto, organizzando una analoga gara interna anche per altre due tappe del Grande Slam, ovvero Roland Garros e Australian Open, rispettivamente nei mesi di aprile-maggio e in quelli di ottobre-novembre dell’anno precedente.

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