WTA Toronto: avanzano Pliskova, Muguruza e Kerber. Kvitova saluta

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WTA Toronto: avanzano Pliskova, Muguruza e Kerber. Kvitova saluta

La campionessa di Wimbledon torna in campo un po’ arrugginita ma batte Flipkens. Primo successo da n.1 per Karolina. Venus e Halep in due. Petra crolla al terzo

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[4] G. Muguruza b. [Q] K. Flipkens 7-5 6-2 (Tommaso Voto)

Esordio altalenante e per nulla convincente quello della neocampionessa di Wimbledon Muguruza, che, pur vincendo in due set, contro Flipkens ha lasciato più di qualche perplessità. Certo l’avversaria è ostica, ha un tennis anomalo e complicato, ma sono stati troppi gli errori ed i momenti di “down”, soprattutto nel primo parziale, quando si è fatta sempre raggiungere prima del definitivo 7-5. Solo a tratti il “power tennis” dell’iberica ha avuto gioco facile contro le variazioni tenere e spesso sconclusionate della belga, che ha provato a resistere ed a mescolare le carte in tavola, ma è stata letteralmente investita dalla violenza dei colpi  della Muguruza.

Flipkens, dal canto suo, ha messo in piedi una resistenza stoica, ma nulla ha potuto contro i fendenti della sua avversaria, che, spesso, atterravano a poche spanne dalla linea di fondo. Nemmeno la ricerca continua della rete ha aiutato Kirsten, capace di volée pregevoli, ma a volte decisamente velleitarie. I primi game sono combattuti, soprattutto perché la n.82 del mondo riesce a far inceppare il “sistema” Muguruza, che quando  non è perfettamente oliato è attaccabile. Con il passare dei minuti, le gambe della 31enne di Geel iniziano ad essere più rigide, i colpi meno penetranti e questo aiuta la top ten iberica a prendersi il break. La n.4 del seeding manca l’allungo, arriva un controbreak a 15, ma è una parentesi vana per la belga, che va nuovamente sotto nel punteggio. Nel momento di servire per il set, la spagnola si scompone, ma in tutto il parziale alterna vincenti ad errori, e un doppio fallo certifica il 5-5.

La semifinalista di Wimbledon del 2013 fa un’enorme fatica in battuta, infatti Muguruza è nuovamente aggressiva e strappa il 6-5, che si tramuta finalmente in 7-5 e nel tanto agognato set. Da questo momento in poi è un assolo, in quanto Garbine riduce al minimo gli errori e questo le permette di condurre senza affanni particolari. La spagnola ha tutte le carte in regola per essere la più seria candidata al trono di Serena Williams, ma per raggiungere questo obiettivo sarà fondamentale acquisire costanza di risultati, perché per dominare il tennis ci vuole quella voglia famelica di prendersi tutto e, spesso, l’iberica è sembrava carente da questo punto di vista.

[1] Ka. Pliskova b. A. Pavlyuchenkova 6-3 6-3 (Ruggero Canevazzi)

Esordio convincente da n.1 del mondo (la sesta senza Slam) per Karolina Pliskova, che supera una discreta Anastasia Pavlyuchenkova, n.19 WTA, mettendo in campo potenza e solidità dal fondo (soprattutto con un grande rovescio incrociato) unitamente a una buona visione tattica. La russa, che a Maggio ha negato il titolo a Rabat a Francesca Schiavone, è stata troppo fallosa e dal servizio molto deficitario, portato a casa solo in due occasioni su nove.

Un pubblico un po’ troppo sparuto accoglie Karolina e Anstasia in questo secondo turno sul Centrale. Quinta sfida su 5 tra le due sul veloce, finora ha sempre vinto la venticinquenne di Louny. Il primo set vede la semifinalista del Roland Garros partire molto in palla, con colpi profondissimi coi quali sembra da un momento all’altro spaccare tutto. La dominatrice di Monterrey risponde con qualche drop-shot pregevole e alcuni vincenti da applausi, ma troppo raramente alza le traiettorie per rompere il ritmo imposto dalla prima ceca a raggiungere la vetta mondiale, che chiude il set dopo poco più di mezz’ora. Il match a questo punto scende di livello, con la ventiseienne di Samara capace comunque di non crollare sul 3-0 prima e sul 5-2 e servizio Pliskova poi (con un poderoso game in risposta a zero), ma cede inevitabilmente al gioco successivo. La vincitrice di BrisbaneDoha e Eastbourne affronterà al terzo turno Naomi Osaka.

S. Stephens b. [14] P. Kvitova 7-6(4) 3-6 6-2 (Emmanuel Marian)

Tra un dritto tirato fuori di quattro metri, un’occhiata colma di disperazione lanciata in direzione di coach Kamau Murray e qualche interessante soluzione utile a ricordarle l’antica versione di sé, è stata Sloane Stephens a staccare il pass per il terzo turno, dove, a Donna Vekic piacendo, affronterà Angie Kerber (due precedenti a uno in favore di Stephens, l’ultimo andato in scena a Charleston nella primavera del 2016). Il match, bruttino, si è svolto su un copione costellato di scambi ad altissimo voltaggio, purtroppo più spesso definiti da un errore marchiano che non da un vincente da applausi. Ceduto il servizio all’alba dell’incontro, Kvitova ha rimesso le cose a posto nel sesto gioco, indirizzando, senza che si verificassero ulteriori sussulti, il primo parziale al tie break, poi giocato sciaguratamente dalla ceca. La ventiquattrenne di Plantation non ha avuto necessità di piazzare vincente alcuno, essendole bastato affidarsi a un palleggio finalmente solido per raccogliere le sventatezze di un’avversaria in evidente confusione tattica.

Gettato alle ortiche il primo set, Kvitova si è ripresa nel secondo, quando, pur sprecando un break di vantaggio nel sesto gioco, è stata abile a piazzare un parziale di tredici punti a cinque che ha rinviato ogni decisione al terzo. Ma nel momento in cui molti sospettavano che i dodici mesi trascorsi lontano dai campi avrebbero presentato alla povera Sloane un salato conto, è stata Petra, incapace di raccogliere i favori della mutata inerzia dell’incontro, a eclissarsi. La due volte campionessa di Wimbledon, offerto il break nel terzo game per colpa di due brutti doppi falli, non è più riuscita a compensare con i vincenti mancini la straordinaria mole di errori, e la fretta di risalire non ha migliorato le cose. Stephens, strappato una seconda volta il servizio a una rivale ormai fuori partita, ha così raccolto la seconda vittoria del suo ultimo, tremendo anno tennistico, e può tornare a guardare il mondo con fiducia: la strada verso il recupero è ancora lunga, ma quella intrapresa sembra corretta.

[3] A. Kerber b. [Q] D. Vekic 6-4 7-6(5) (Giacomo Capra)

Esordio vincente per la numero 3 del mondo Angelique Kerber che supera in un bellissimo match Donna Vekic, attuale numero 51 WTA. Sfida inedita tra le due giocatrici. Parte bene la campionessa tedesca che si fa subito pericolosa in risposta, complici anche i troppi doppi falli dell’avversaria. La croata riesce poi a venire a capo del lunghissimo terzo game dopo aver rimontato da 0-40 e annullato quattro palle break. La partita viene interrotta sul 4-3 dal medical time out richiesto da Vekic, con la giocatrice che rientra negli spogliatoi per ricevere un trattamento alla spalla destra. Alla ripresa del gioco subirà sul 4 pari il break che risulterà decisivo per l’esito del primo set. Nel secondo parziale la croata classe ’96 pare inizialmente condizionata dall’infortunio e una Kerber centrata riesce a strappare la battuta alla prima occasione e salire 3-1. Da questo momento però Donna sembra superare velocemente i problemi fisici e rientra prepotentemente in partita mettendo a segno il controbreak nel sesto game. Il match si fa molto bello per merito di entrambe: Vekic alza il livello alternando fantastici vincenti di dritto a dropshot perfetti, Angie risponde muovendo il gioco per far correre il più possibile l’avversaria e contrattaccando ottimamente. Il set si risolve al tie-break: dopo il grande equilibrio iniziale il dritto della 21enne viene meno all’improvviso e due suoi gratuiti di fila regalano tre match point consecutivi alla tedesca. La tennista di Brema chiuderà alla terza occasione privando il pubblico di Toronto della possibilità di assistere a un terzo set che prometteva faville. Angelique Kerber raggiunge dunque gli ottavi dove se la vedrà con Sloane Stephens (precedenti 2-1 per l’americana).

[2] S. Halep b. [LL] M. Rybarikova 6-3 6-4 (Antonio Ortu)

Nel primo match della sessione serale a Toronto, la detentrice del titolo della Rogers Cup, Simona Halep, fa il suo debutto nel torneo e ha la meglio in due set su Magdalena Rybarikova, semifinalista a Wimbledon e autrice di una stagione su erba esemplare. Simona, in discreta forma per un primo turno, ha superato un test che poteva riservare non poche insidie ed è stata brava a chiudere il match subito, nonostante i molteplici tentativi di rimonta dell’avversaria e i consueti alti e bassi di un esordio. Per un piccolo scherzo del destino, la giocatrice che ha permesso a Rybarikova di entrare in tabellone come lucky loser, Madison Keys, è la stessa battuta l’anno scorso dalla romena in finale. Per lei era quindi la quarta partita sul cemento canadese e aveva già preso confidenza con la superficie, a differenza di Halep. L’ultimo dei due precedenti l’ha vinto proprio la slovacca, tre anni fa a New Heaven.

I primi due giochi sono identici (12 punti giocati) ed entrambi vengono vinti dalla giocatrice al servizio. Halep, che ancora non spinge sull’acceleratore, si limita a trovare la profondità, ma concede anche tanti punti gratuiti. Lei stessa offre e annulla una palla break nel primo game dell’incontro. Seguono quattro giochi in fotocopia, tutti chiusi a 15 e in questo frangente la numero due del mondo prova a testare i suoi colpi: deve più volte spingere negli angoli per far desistere Rybarikova, che si appoggia bene grazie alle sue aperture minime. È negli spostamenti (soprattutto verso destra) che Simona appare vulnerabile. Tuttavia un game sciagurato di Rybarikova, che commette due doppi falli in fila, porta la campionessa in carica sul 5-3. La romena chiude il primo set al servizio alla terza occasione, 6-3 in 43 minuti. Tra gli incitamenti dei tanti supporters di Simona sugli spalti, Magdalena annulla con autorità quattro break point nel primo gioco della seconda frazione. Ma il break è solo rimandato di pochi minuti, perché Halep con un insidioso passante di dritto sale 2-1 e servizio. Ma per lei arriva anche il primo passo falso dell’incontro. Con tre brutti errori perde il vantaggio, ma gioca un game molto convincente subito dopo per portarsi di nuovo avanti di un break. La slovacca tira fuori il meglio di sé nell’ottavo gioco e grazie a qualche errore di troppo della romena impatta 4-4 convertendo la quarta palla break. Ma è un film già visto. Simona spinge ancora, muove bene il gioco e Rybarikova deve di cedere la battuta per la terza volta. Al servizio per chiudere, Halep concede un’altra chance di controbreak, ma tre risposte sbagliate condannano la slovacca. La campionessa in carica chiude in 1 ora e 38 e al prossimo turno affronterà Strycova negli ottavi di finale.

[9] V. Williams b. K. Siniakova 7-5 7-5 (Giovanni Vianello)

Venus Williams stacca il pass per gli ottavi del torneo di Toronto sconfiggendo in una partita combattuta e piuttosto avvincente Katerina Siniakova con un doppio 7-5. C’era un unico precedente tra le due giocatrici, partita disputatosi in quel di Roma nel 2015 e che aveva visto una facile vittoria per 6-2 6-2 di Venus. La statunitense è attualmente n.9 del mondo, la ceca occupa la quarantesima piazza della classifica. Il primo set vede Siniakova partire spaesata e poco in palla con il dritto, così rapidamente si arriva al 3-0 “pesante” in favore di Venus. Piano piano la ceca comincia a trovare il campo e ottiene un contro-break, riducendo lo svantaggio a 2-3. Il gioco è più equilibrato rispetto all’avvio e molto influenzato dai servizi. Si resta on-serve fino al 5-4 e servizio per Williams, quando la statunitense subisce un break su un gran passante di rovescio in corsa della ceca. Venus si guadagna un’altra opportunità di servire per il primo set nell’undicesimo game, quando opera un break a zero. Venus sfrutta la chance e incamera il primo set 7-5.

Nel secondo set la partita resta equilibrata con entrambe le giocatrici che offrono una buona prestazione. Sul 3-3 si assiste al game più lungo del match, con Siniakova che, sul proprio servizio, prima va avanti 40-0, poi viene rimontata fino alla parità ed in seguito offre cinque palle break, che vengono tutte annullate. Siniakova si salva anche nel nono game, recuperando prima da 0-30 poi annullando altre due palle break ai vantaggi. La ceca tuttavia subisce un break che si rivelerà decisivo nell’undicesimo gioco, quando Siniakova accumula gratuiti e scelte sbagliate. Nel game seguente Venus si porta 40-0, si vede annullare i primi tre match-point, di cui il terzo con un dritto della ceca che pizzica la riga di fondo, ma poi ai vantaggi la statunitense si aggiudica la partita. Prossima avversaria per Williams la n.5 del mondo Elina Svitolina. Curiosamente, anche tra queste due giocatrici esiste un unico precedente, anche questo risalente al torneo di Roma 2015, dove vinse Venus per 6-4 6-3.

Altri match (Diego Serra)

Catherine Bellis batte in due set Svetlana Kuznetsova, numero 8 del mondo. Nel primo set alla statunitense basta un break nel primo game per condurre poi in porto la prima frazione, con Kuznetsova che quasi mai sul servizio dell’avversaria riesce a metterla in difficoltà. Secondo set più vivace con Svetlana che si porta in vantaggio di due break, subisce il parziale ritorno di Bellis ma ha comunque nel nono game, e servizio avverso, un set point: brava la statunitense a chiudere con la prima palla. Poi break statunitense nell’undicesimo game e si chiude la partita. Radwanska non trova nessuna resistenza in Timea Babos, che subisce tre break nel primo e altrettanti nel secondo set, ma soprattutto in tutto il match tiene una volta sola il servizio. Lucie Safarova batte in due set Dominika Cibulkova, numero 11 del mondo, in due set, partita tirata ma sempre condotta dalla ceca, con Cibulkova sempre in difficoltà al servizio. Nel primo set viene brekkata nel quinto e settimo game a zero e difficilmente mette in difficoltà l’avversaria alla battuta. Nel secondo set Cibulkova crolla sul 3-0, frutto di altri due break, ma rifiata Safarova, subisce due break: chiude col terzo break all’avversaria in questo gioco. Ashleigh Barty elimina in tre set la favorita Elena Vesnina, numero 16 del mondo. Gioca all’attacco Barty e tanto le basta nel primo set per ottenere il break decisivo, unico della prima frazione. Vesnina risponde bene nel secondo set, ribattendo palla su palla e riprendendosi la partita, brekkando tre volte l’avversaria. Conta poco, perché nel terzo set Vesnina viene brekkata due volte e subisce la maggior fisicità dell’avversaria che porta a casa il match. Per finire Johanna Konta perde in tre set con Ekaterina Makarova, numero 42 del mondo, grande rimonta della giocatrice russa che vince il tiebreak del secondo set e poi nel terzo prende decisamente in mano la partita contando sul crollo fisico della Konta.

Risultati:

C. Garcia b. [Q] V. Lepchenko 6-1 6-4
[4] G. Muguruza b. [Q] K. Flipkens 7-5 6-2
C. Bellis b. [8] S. Kuznetsova 6-4 7-5
L. Safarova b. [11] D. Cibulkova 6-2 6-4
[Q] A. Barty b. [16] E. Vesnina 6-3 5-7 6-4
[1] Ka. Pliskova b. A. Pavlyuchenkova 6-3 6-3
[10] A. Radwanska b. T. Babos 6-0 6-1
[Q] N. Osaka b. [15] A. Sevastova 6-3 6-4
[9] V. Williams b. K. Siniakova 7-5 7-5
E. Makarova b. [7] J. Konta 5-7 7-6(4) 6-3
S. Stephens b. [14] P. Kvitova 7-6(4) 3-6 6-2
[2] S. Halep b. [LL] M. Rybarikova 6-3 6-4
[3] A. Kerber b. [Q] D. Vekic 6-4 7-6(5)

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