Svitolina: "L'assegno da mezzo milione? Non immaginate le spese..."

Interviste

Svitolina: “L’assegno da mezzo milione? Non immaginate le spese…”

La tennista ucraina è la prima a vincere tre titoli Premier in un anno, ma allontana la pressione: “Ho solo 22 anni è spero di avere una lunga carriera davanti”

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Quinto titolo dell’anno. Quali sono le tue emozioni in questo momento?
Devo ancora rendermene conto, anche perché ho fatto così tante partite nelle ultime due giornate. Oggi faceva molto caldo. Ho lottato duramente. Ora sono proprio contento che sia finita e con un titolo.

Sei la prima a vincere tre tornei Premier in una stagione. Tutte le giocatrici che ne hanno vinti due sono giunte al primo posto. Come ti senti a tale proposito e credi che questo possa farti rivalutare la tua carriera?
È sbalorditivo che ci sia riuscita. Ma devo affrontare un torneo alla volta. Non devo pensare ai titoli vinti. Certo tutto ciò mi dà fiducia. Ma devo prenderla come una nuova sfida e guardare avanti.

Hai vinto cinque finali su cinque. Come affronti queste partite mentalmente? Perché ovviamente ci deve essere qualche cosa che ti aiuta e che funziona.
Affrontare una partita alla volta. Tipo oggi che sono entrata in campo dicendomi che non era la finale, bensì un quarto di finale perché avrei potuto affrontare Caroline ai quarti o in semifinale. La finale mette pressione perché ti senti vicina ma al contempo lontana dalla vittoria. Per questo è essenziale affrontare le finali con il giusto atteggiamento.

Tu e Caroline vi assomigliate un po’ nel modo di giocare. Quali credi che siano le più grandi differenze tra voi due?
Non saprei. Io cerco di fare il mio gioco e non penso al fatto che quello altrui assomigli al mio. Penso a ciò che posso fare io in campo con la palla e non a ciò che può fare la mia avversaria. Mi concentro su dove tirare la palla e stop.

Ora sei la numero 4 del mondo. In campo hai detto che ancora non riesci a credere di essere arrivata sino a qui. Quanto lavoro ci è voluto negli ultimi due anni per giungere così in alto?
È stato un lungo viaggio e davanti ne ho uno altrettanto lungo. Io guardo solo avanti. Verranno altri incontri e tornei duri. Ho solo 22 anni è spero di avere una carriera davanti ancora per tanti anni. Sono felice ma penso già all’imminenza degli Us Open. Voglio continuare a ragionare così.

Hai appena ricevuto un assegno da 500.000 dollari. Non è la tua prima vincita importante dell’anno, ma come gestisci il tuo successo economico? Ti sei mai concessa un acquisto importante?
Lo so che sembrano tanti soldi e lo sono. Ma giochiamo e viaggiamo tutto l’anno insieme al nostro staff e non sappiamo quanto durerà la carriera. Per questo non ci soffermiamo troppo sui guadagni. Spendiamo tantissimi soldi in viaggi, per i soggiorni la famiglia, i collaboratori. È bello guadagnare tanto ma allo stesso tempo spendiamo più di quanto la gente possa immaginare. Per andare al prossimo torneo, per esempio, devo prendere un volo last minute, che è molto costoso.

Sei giunta qui sotto traccia. Ma negli ultimi match hai letteralmente dominato le tue avversarie. Cosa ne trai in vista degli Us Open?
Il fatto che stia giocando bene è certamente un ottimo segno per me. Mi sento solida mentalmente e tecnicamente. Cercherò di continuare così anche agli Us Open.

È il secondo torneo dell’anno che vinci sul cemento. Quale è la superficie che preferisci e che meglio si adatta al tuo gioco?
Non ci penso molto anche perché a Roma ho vinto sul rosso. Ho giocato bene sul veloce e anche su erba. Quindi ciò che conta è solo il mio gioco. Devo essere concentrata sul mio gioco dopo di che la superficie non conta.

Ieri sera hai detto che a Dubai giocavi meglio. Li hai battuto Wozniacki in finale 6-4 6-2. Oggi 6-4 6-0. Come paragoni le tue performance?
Incontri diversi. A Dubai mi sentivo molto sotto pressione. Era la prima volta che entravo tra le prime 10 e fu splendido. Commisi forse un paio di errori non forzati in più rispetto ad oggi. Ma ho imparato molto da quella esperienza perché Caroline è un osso duro. Quindi devi avere le idee chiare e un piano di gioco preciso in campo quando la affronti. Da quella partita ho imparato delle cose che mi hanno aiutata molto oggi a gestire i miei nervi e ad essere calma nei momenti topici.

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