Statistiche Montreal: gli effetti del colpo della strega

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Statistiche Montreal: gli effetti del colpo della strega

I numeri della finale Zverev-Federer certificano un livello piuttosto basso di gioco condizionato dalle precarie condizioni fisiche del campione svizzero

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Difficile fare un commento sulla finale di Montreal vinta da Sascha Zverev a poche ore di distanza, quando tutti sanno ormai che Roger Federer rinuncerà a giocare a Cincinnati e quindi a contendere a Nadal il numero uno del ranking, a causa dei dolori alla schiena che gli hanno tenuto sgradita compagnia nel corso della finale stessa.

Questo problema ha tormentato il fuoriclasse di Basilea già in passato e non abbiamo dubbi sul fatto che abbia avuto un peso sull’esito del match di Montreal. 

Ma in che misura e come? Le statistiche possono aiutarci a dare delle risposte a queste domande?

In parte sì. Diamogli un’occhiata.

RENDIMENTO AL SERVIZIO

Federer nel complesso ha messo in campo un modesto 51% di prime palle (48% al termine del primo set) contro l‘ottimo 69 % del tedesco. Lo svizzero ha vinto il 70% dei punti con la prima palla di servizio contro l’80% del suo avversario.

Con la seconda battuta i due finalisti hanno fatto più o meno partita pari: circa il 60% di punti conquistati da parte di entrambi; più precisamente 61 contro 58 per cento sempre a vantaggio del teutonico.

Le velocità medie dei due servizi: 205/178 km/h per Zverev; 184/154 km/h per Federer.

Sei a due a favore di Zverev gli ace mentre Federe “vince” due a uno nel conteggio dei doppi falli.

Federer rispetto alle sue performance medie del 2017 è stato molto deficitario nella percentuale di prime in campo (51 contro 63) e di punti conquistati con il medesimo fondamentale (70 contro 80), mentre la percentuale di punti conquistati con la seconda è in linea con quella dell’anno in corso, la sua migliore in carriera.

Il giovane Zverev ha fatto invece meglio rispetto alle sue già eccellenti medie annuali sia con la prima battuta ( 69 contro 65 per cento di prime in campo e 80 contro 75 per cento di punti vinti), sia con la seconda ( 61 per cento di punti vinti contro 55)

Su una superficie che lo stesso Roger ha definito particolarmente veloce, differenze di rendimento con il primo servizio così marcate sono già una prima sentenza.

COLPI VINCENTI / ERRORI NON FORZATI

La statistica cara agli esteti del tennis.

Federer:

Totale: 8 / 18 (quasi un’eresia tennistica) Diritto: 3 / 6.  Rovescio: 3 / 10.    Ace / Doppi falli: 2 / 2

Se Atene piange, Sparta però non ride.

Ecco i modesti numeri di Zverev:

Totale: 20 / 19  Diritto: 9 / 7. Rovescio: 5 / 11.   Ace / Doppi falli: 6 / 1

Il quoziente per lui è positivo solo grazie ai sei ace contro un doppio fallo. Il suo colpo di rimbalzo migliore, il rovescio, decisamente deficitario.

Si ha la sensazione che, come spesso accade, il rendimento del vincitore sia stato negativamente influenzato dalle condizioni fisiche dello sconfitto. Insomma: il nuovo numero sette del mondo si è limitato al minimo sindacale per portare a casa gli $ 895.000 del montepremi. Difficile dargli torto.

PUNTI VINTI

63 a 49 a favore di Alexander Zverev.

Il 75% di questi punti (83) si sono conclusi entro i quattro scambi e il 57 % per cento li ha vinti Zverev. 

Ancora Zverev sugli scudi negli scambi compresi tra i cinque e i nove colpi: 15 a 9 per lui mentre, controintuitivamente, perde 4 a 1 negli scambi sopra i nove colpi.

Il giovane teutonico ha quindi vinto sul terreno in cui Federer è considerato il migliore di ogni epoca insieme a Pete Sampras: la conquista dei punti brevi.

Una seconda sentenza.

Poco significativo nel complesso il rendimento a rete dei due finalisti che hanno vinto il 70% dei punti giocati al volo; ma l’uno su quattro di Federer nel primo set è da record negativo (8 su 10 nel secondo è decisamente più….federeriano)

Infine, Zverev ha salvato tutte e tre le palle break concesse mentre Federer solo quattro su sei.

Le due che non è riuscito a salvare sono state equamente divise tra il primo e il secondo parziale.

La terza e ultima sentenza emessa dall’incontro.

E mentre Gasquet, che contro Zverev ha avuto il match-point al secondo turno, si mangia le mani per tacere d’altro, noi ci diamo appuntamento nell’Ohio.

See you!

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