US Open: Pliskova schiva i guai, Svitolina sta crescendo. Keys va

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US Open: Pliskova schiva i guai, Svitolina sta crescendo. Keys va

La n.1 rimedia a un brutto primo set contro Gibbs. Svitolina e Ostapenko passano con pochi problemi, il ciclone Osaka continua la sua corsa. Vandeweghe soffre un set

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[1] Ka. Pliskova b. [Q] N. Gibbs 2-6 6-3 6-4 (Paolo Di Lorito)

Prestazione decisamente sotto tono quella della numero 1 del mondo Pliskova, che batte in tre set Nicole Gibbs senza mai giocare davvero al suo livello. La ventiquattrenne di Cincinnati invece, che per 7 volte in passato ha usufruito della wild card per partecipare allo Slam di casa, quest’anno è passata per le qualificazioni e contro la ceca era sotto 2-1 nei precedenti, con l’ultimo match (Sydney 2015) finito 6-0 6-0 in suo sfavore.

Nonostante gli infortuni patiti quest’anno (polso e ginocchio), Gibbs è in forma smagliante e rincorre ogni palla tanto da impensierire subito la n. 1 del mondo, la quale placidamente non accenna ad alcuna reazione, anzi sembra ancor di più scivolare in un torpore che le costa un doppio break di svantaggio, con tanto di 3 doppi dalli in un game. In 33 minuti l’americana riesce a chiudere 6-2. Non sono rari nel gioco della ceca quei momenti nei quali mantiene una calma apparente anche quando i colpi non le funzionano, e allarmarsi sarebbe eccessivo. Tuttavia la n. 127 del mondo non accenna minimamente a indietreggiare e si può leggere nei suoi occhi la giusta determinazione, coadiuvata dal supporto del pubblico che inizia a riempire un Arthur Ashe Stadium inizialmente semi-vuoto. Nel secondo parziale la sfortuna è la principale avversaria di Nicole, la quale subisce un break beffardo nell’ottavo game mandando fuori di poco diversi colpi consecutivi. A fatica Pliskova riesce a chiudere 6-3 e si giunge dunque al terzo set, dove Gibbs continua a darsi da fare mentre Karolina quanto meno mostra maggior solidità. La comprensibile stanchezza si abbatte su Nicole tutta d’un colpo e la condanna ad un parziale di 10 punti a 0 che in pratica mettono fine all’incontro durato 1 ora e 49 minuti. Se Pliskova vorrà mantenere la testa del ranking dovrà farlo giocando meglio di quanto fatto oggi, già a partire dal prossimo turno contro Zhang.

[20] C. Vandeweghe b. O. Jabeur 7-6(6) 6-2 (Antonio Ortu)

Successo in due set per la statunitense Coco Vandeweghe, che annulla due set point nel primo parziale ed elimina Ons Jabeur nel match d’apertura della sessione serale sull’Arthur Ashe. Centra così la prima vittoria per sul centrale di Flushing Meadows e per la prima volta supera il secondo turno nello Slam a stelle e strisce. Per Coco l’estate sul cemento nordamericano ha riservato due amare uscite al primo round nei tornei di Cincinnati e Toronto, ma oggi ha dimostrato che in questo US Open potrebbe ritrovare il sorriso. Ons Jabeur, 23 anni qualche giorno fa, è al ritorno nel tour dopo un problema al ginocchio, che l’ha fermata dopo i Championships. Oggi ha offerto un discreto primo set, ma, ancora una volta, la forma fisica si è dimostrata il suo tallone d’Achille, visto che nel secondo ha perso molto in lucidità e mobilità. Ha infatti recentemente assunto suo marito, Karim Kamoun, campione nel fioretto, come preparatore atletico.

Prevedibile l’andamento dei primi giochi. Il servizio dalla rara efficacia a livello WTA di Coco non lascia scampo nemmeno a Jabeur, che però nei suoi turni riesce a mettere a segno diversi colpi destabilizzanti, come non piace alla californiana. Infatti Ons ha un’ottima sensibilità mista a un dritto talvolta dirompente, armi che le permettono di stare in partita fino alla fine del primo set. Qui Vandeweghe, sul 6-5 e servizio Jabeur, si procura tre consecutive palle set. Drop shot, prima vincente, missile di dritto e la tunisina si toglie dai guai, portando la partita al gioco decisivo. La numero 99 delle classifiche si porta in vantaggio e, ancora col dritto, si guadagna due set point. Sul primo ha qualcosa da recriminare, sciupato con un gratuito di rovescio, ma sul secondo Coco la lascia ferma con un gran dritto. Sull’onda di quel vincente arrivano altri due punti, terzo e quarto di fila e Vandeweghe si porta a casa il primo set sul filo di lana. Pochi punti hanno fatto la differenza. Nel cambio campo si rivede anche il famoso dancing man sugli spalti dell’Arthur Ashe, che balla agitando per aria la maglietta “I love NY”, protagonista di un simpatico siparietto con Nole Djokovic due anni fa nel dopo partita. A inizio secondo set Jabeur si scompone e non riesce a tenere la palla in campo dopo il secondo o terzo scambio. In più anche la statunitense sale di livello e di pesantezza di palla. C’è il break nel primo gioco del secondo set. Il match si mette in discesa per Coco, che lo ipoteca con un secondo break. Game set and match Vandeweghe in 1 ora e 34. Trova così il primo terzo turno a New York, in cui scenderà in campo contro Radwanska. “Non c’è niente come il pubblico di New York” ha detto nell’intervista post match. Sicuramente sarà di nuovo quel pubblico del centrale a incitarla nel prossimo turno, speranzoso di vedere un’americana nelle fasi calde del torneo. Con lei e Keys, Pliskova non poi è così tranquilla.

[4] E. Svitolina b. E. Rodina 6-4 6-4 (Manuel Dicorato)

Tutto facile per la testa di serie numero 4 Elina Svitolina che, battendo senza patemi la russa Rodina, vola al terzo turno. Match a senso unico (come i due precedenti, in cui Rodina aveva raccolto la miseria di sette game) che ha visto la svolta del primo set nel terzo gioco, quando grazie ad un sontuoso rovescio lungo linea l’ucraina si portava avanti per 2-1. Da quel momento poche palpitazioni per i pochi presenti dell’Artur Ashe Stadium e pochissimi momenti divertenti in un primo set farcito da molti errori (13-14 il saldo vincenti/errori di Svitolina, addirittura 7-14 di Rodina). Il 6-4 finale arriva dopo un game in cui Rodina aveva annullato un set point. Tra il primo ed il secondo set, a causa di una fastidiosa vescica nel piede destro, Svitolina è costretta ad interrompere il match per le dovute cure. Il secondo set trova la svolta nel quinto game quando Svitolina coglie il break grazie ad un dritto lungolinea che lascia ferma l’avversaria. Il break del quinto gioco viene replicato nel settimo gioco, con Elina bravissima a comandare il gioco con entrambi i colpi. Sul 5-2 Svitolina serve per il match ma, per la prima volta da segni di cedimento, e Rodina non si fa cogliere impreparata e trova il primo break a suo favore dell’intera partita. La disattenzione dell’ottavo gioco non si ripete nel decimo e Svitolina chiude il set e la partita con un periodico 6-4 che racconta poco del grande controllo che la testa di serie numero 4 ha avuto sulla partita. Per la quarta volta su quattro slam di questo 2017, Svitolina coglie il suo miglior risultato. Dopo aver eguagliato il terzo turno a Melbourne ed i quarti di finale a Parigi e soprattutto dopo aver centrato il quarto turno a Wimbledon su una superficie a lei poco adatta, l’ucraina per la terza volta consecutiva approda al terzo turno degli US Open dove aspetta la vincente della sfida tra Rogers e Gavrilova.

[15] M. Keys b. T.Maria 6-3 6-4 (Bruno Apicella)

Madison Keys batte in due set Tatjana Maria (numero 61 del ranking WTA) e raggiunge il terzo turno a Flushing Meadows. Buona la prova della statunitense (n. 16 WTA) che ha avuto solo un piccolo passaggio a vuoto nel secondo set quando dopo essere salita sul 4 a 2 si è fatta rimontare fino al 4 pari perdendo, per l’unica volta nel match, il proprio turno di battuta. Madison è partita subito forte conquistando in apertura un primo break. La numero 16 del mondo è apparsa molto tranquilla e questo le ha permesso di lasciare andare subito i colpi e di comandare gli scambi. È stato il dritto il colpo con la quale la statunitense ha mosso il gioco trovando molte accelerazioni vincenti. La vincitrice del torneo di Stanford si è dimostrata solida anche al servizio: nei primi due game di battuta, infatti, non ha perso nemmeno un punto. La tedesca, dal canto suo, ha provato a difendersi e a contenere il gioco della statunitense tentando di variare e offrire una palla lavorata all’avversaria; questo le ha dato l’opportunità di tenere i suoi game al servizio ma di poter fare poco o nulla nei game di risposta. Nel corso dell’incontro, inoltre, l’allieva di Lindsay Davenport non ha fatto vedere solo ottime soluzioni da fondo ma ha provato anche a costruirsi molti punti prendendo la via della rete e chiudendo con delle buone volée. In ogni caso Keys ha chiuso il primo parziale nel game di risposta per 6 giochi a 3.

Il secondo set, invece, è stato più lottato con Maria che è riuscita a leggere meglio il gioco di Keys che, però, ha compiuto qualche errore di troppo restituendo il break che aveva conquistato alla sua avversaria. Madison, a questo punto, ha alzato il livello del suo tennis, aumentato l’efficacia e la velocità dei suoi colpi facendo valere la maggiore potenza di palla ed è riuscita a chiudere il match sul 5 a 4 quando Maria si trovava al servizio. Keys avanza quindi al terzo turno dove troverà Elena Vesnina.

[12] J. Ostapenko b. S. Cirstea 6-4 6-4 (Tommaso Voto)

A fari spenti e apparentemente senza pressione mediatica, Ostapenko si libera della rumena Cirstea ed approda al terzo turno degli US Open. La 20enne di Riga ha messo in mostra il suo solito tennis “frenetico” inondando la povera Sorana di vincenti da ogni zona del campo. Certo Jelena spesso incappa in qualche errore, anche grave, ma il tutto è funzionale al suo gioco che non ammette pause o colpi interlocutori. È, come direbbe il “nostro” esperto del tennis femminile AGF, una super-attaccante: ovvero una giocatrice che punta al controllo dello scambio e che per farlo spinge la palla ad altissime velocità prendendo, così, rischi estremi. Ha un buon timing sulla palla, manca ancora sul piano difensivo e la rete resta un territorio quasi sconosciuto, ma può sicuramente migliorare il suo repertorio e diventare più completa.

Tutto questo si è visto in campo contro Sorana, che si è fatta sovrastare nello scambio ed in risposta ha avuto molti problemi. La campionessa dell’ultimo Roland Garros ha sempre tenuto il pallino del gioco, mentre la 27enne di Bucharest è rimasta ai margini senza mai dare l’impressione di poter vincere. Già dai primi minuti è chiaro il tema tattico del match, in quanto la n.12 del seeding attacca alla prima occasione utile, mentre Cirstea è costretta ad un ruolo di mera difesa. Ostapenko con le sue continue accelerazioni toglie il tempo e costringe la sua avversaria a forzare i colpi, quindi la rumena, fuori dalla sua comfort zone, diventa prevedibile e fallosa. Il ritmo che Jelena impone allo scambio è elevatissimo, dalla racchetta partono fendenti che spazzolano le righe con continuità disarmante. L’ottavo game del primo parziale è un crocevia decisivo, in quanto Cirstea diventa più aggressiva ma si vede annullare sei palle break, di cui tre consecutive, con altrettanti vincenti. È incredibile il mondo in cui Ostapenko colpisce sciolta quando è sotto pressione, infatti in più di qualche circostanza il viso della rumena esprime incredulità. Scampato il pericolo la campionessa Slam chiude il primo parziale con il punteggio di 6-4 e fa corsa di testa. In questa frazione i dettagli hanno fatto la differenza, infatti 7 palle break annullate dalla Ostapenko hanno forse evitato un esito diverso all’intero incontro. Il secondo set è caotico, ci sono svariati break di fila in cui alla fine la lettone riesce ad andare sul 3-3, poi con la giusta spinta emotiva prende il largo e si aggiudica il match. Resta qualche perplessità sulla capacità della Ostapenko di tenere i nervi saldi, infatti ci sono momenti che si fa prendere dallo sconforto ed ha atteggiamenti quasi al limite del capriccio, ma la prova resta ampiamente positiva.

Gli altri incontri (Diego Serra)

Yanina Wickmayer si fa sorprendere in due set dalla qualificata Kaia Kanepi, numero 418 del mondo. Belga brekkata nel terzo game, poi prova a rientrare ma oggi la prima palla è un disastro, e già nel nono game Kanepi ha quattro set point, che Wickmayer ribatte con grande fatica. Nel game successivo Kaia chiude per 6-4, servendo con sicurezza e senza timori. Brava Kanepi a procurarsi altri due break e a chiudere il match che mai Wickmayer è parsa in grado di poter raddrizzare. Barbora Strycova non scende praticamente in campo contro la padrona di casa Jennifer Brady, numero 91 WTA. Due break nel primo set, nel secondo e quarto game e soprattutto nemmeno una palla break per la ceca, che serve ,male e risponde peggio. Altri 4 break per la statunitense nel secondo set, con Strycova in grado in tutto il match di tenere un solo servizio. Cade invece l’altra tennista di casa Christina McHale che perde in due set contro Daria Kasatkina, numero 38 WTA. Troppo fallosa McHale che serve male e non approfitta di un primo set piuttosto confusionario della giocatrice russa, che perde tre volte la battuta. Male nel secondo set ancora McHale tanto che a Kasatkina basta davvero fare il minimo sindacale per portare a casa altri due break e chiudere il match. ­Il derby rumeno va invece a Monica Niculescu che batte in tre set Ana Bogdan, gioca meglio i punti importanti nel terzo set Monica, che regola la connazionale con un servizio che sale di livello.

Risultati:

J. Brady b. [23] B. Strycova 6-1 6-1
N. Osaka b. D. Allertova 6-3 4-6 7-5
[4] E. Svitolina b. E. Rodina 6-4 6-4
[12] J. Ostapenko b. S. Cirstea 6-4 6-4
[Q] K. Kanepi b. Y. Wickmayer 6-4 6-2
M. Niculescu b. A. Bogdan 6-2 3-6 6-3
D. Kasatkina b. C. McHale 7-5 6-3
[1] Ka. Pliskova b. [Q] N. Gibbs 2-6 6-3 6-4
S. Rogers b. [25] D. Gavrilova 7-6(6) 4-6 7-6(5)
[27] S. Zhang b. R. Ozaki 6-0 6-3
L. Safarova b. N. Hibino 6-1 3-6 6-2
[10] A. Radwanska b. Y. Putintseva 7-5 6-2
[17] E. Vesnina b. K. Flipkens 6-4 6-4
K. Nara b. [8] S. Kuznetsova 6-3 3-6 6-3
[15] M. Keys b. T. Maria 6-3 6-4
[20] C. Vandeweghe b. O. Jabeur 7-6(6) 6-2

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