Roger Federer lo aveva detto, ma nessuno gli aveva creduto...

Editoriali del Direttore

Roger Federer lo aveva detto, ma nessuno gli aveva creduto…

Dopo il primo turno: “Non mi sono preparato bene”. Con Youzhny ha rischiato ancora. Peccato per Travaglia. Tra le donne rischia Pliskova

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Ma l’avevate letta l’intervista di Roger Federer, resa subito dopo i cinque set con Tiafoe al primo turno? Se cliccate laddove sulla home page di Ubitennis c’è scritto in negativo sul verde “Interviste”, la potete rileggere tutta, insieme a quelle degli altri protagonisti dell’US Open. Fra le varie frasi mi erano rimaste impresse queste: “Non mi sono preparato come avrei voluto. Da Montreal mi sono più concentrato sulla schiena piuttosto che sulla preparazione tecnica. Sapevo che mi sarei sentito arrugginito e non al meglio però speravo di iniziare meglio. Ho fatto molta fatica all’inizio. Francis era ben centrato. Ho perso in alcune circostanze il gioco di piedi. Il mio colpo d’occhio non funzionava e calcolavo male le distanze. Ero anche attento ai miei movimenti”.

Nessuno l’aveva preso abbastanza sul serio, tant’è che al trentacinquenne Misha Youzhny, un anno soltanto meno di Roger, non c’era chi attribuisse la benché minima chance di vittoria. Youzhny, due volte semifinalista all’US Open nel 2006 e nel 2010 – e lo ricordo bene quando strapazzò Rafa Nadal lasciandogli pochissimi game – non batteva un top-10 dal 2012, quando al terzo turno di Wimbledon superò Tipsarevic. Il russo che si era imposto di salutare i suoi fans portandosi la racchetta perpendicolare alla fronte una volta, a Miami nel 2008, per la rabbia di un successo sfumato aveva preferito battersi le corde sopra gli occhi con una tale violenza che la fronte aveva cominciato a sanguinare copiosamente. Siamo andati a ricercare il video, davvero impressionante, per riproporvelo. Tuttavia quando Youzhny è salito contro il peggior Federer dell’anno sul 2 set a 1, si è cominciato a temere che il n.101 del mondo potesse anche creare la clamorosa sorpresa dopo 16 sconfitte consecutive e potesse presentarsi in sala stampa pronunciando la famosa frase di Vitas Gerulaitis quando dopo 16 k.o. riuscì finalmente a battere Jimmy Connors: “Nessuno può battere Vitas Gerulaitis 17 volte di fila”. E Federer avrebbe potuto dire a sua volta: “Ho perso una sola volta al secondo turno in 64 Slam, quella volta da Stakhovski a Wimbledon…”. Ma non è successo niente di tutto questo, alla fine, facendo tirare un grosso sospiro di sollievo agli organizzatori messi sott’accusa da Caroline Wozniacki per aver favorito nella programmazione e nella scelta dei campi Maria Sharapova.

Il brutto, bruttissimo match di Federer, costellato di un numero di errori (68 in questo solo match, 27 dritti e 35 roevsci, 2 doppi falli e 4 volee) perfino più ampio di quelli di Maria Sharapova – Maria ne ha fatti 100 fra Halep e Babos – avrà consentito quantomeno allo svizzero di allenarsi in vista di Feliciano Lopez, altro trentacinquenne come Youzhny. Che ha un tennis completamente diverso, uno degli ultimi panda in estinzione con il suo serve&volley, rispetto a Tiafoe e a Youzhny. Ma che è anche tipo che se gli si prospetta un’occasione non ha timori reverenziali e non se la fa sfuggire. Roger (che recentemente ha iniziato una nuova collaborazione) è avvertito. È la prima volta che Roger è costretto per due volte consecutive al quinto set nei primi due turni di uno Slam, ed è anche la prima volta che perde 4 set in due match consecutivi all’US Open, un torneo che ha vinto in 5 occasioni.

Per il resto anche la n.1 del mondo Karolina Pliskova ha cercato di far notizia sua malgrado: ha perso il primo set e perdeva anche 2-1 e 3-2 nel terzo set con l’americana Nicole Gibbs. Ma alla fine, come Federer, ha prevalso e contro la cinese Shuai Zhang al terzo turno non è meno favorita di quanto lo sarà Roger contro Lopez (che peraltro qualcuno ricorderà capace di infliggere una severa lezione a Fabio Fognini due anni fa qui dopo che Fabio aveva compiuto la grande impresa di rimontare per la prima volta Rafa Nadal da due set a zero).

Inciso: si attende la decisione dei supervisor della federazione internazionale riguardo alla multa che certamente verrà inflitta nelle prossime ore a Fognini per il vergognoso comportamento di cui si è scritto, mostrando anche il video delle parolacce presumibilmente rivolte all’arbitro Louise Engzell. Essendo l’US Open un torneo gestito dall’ITF, Fognini non rischia una sospensione dai tornei del circuito ATP – non esiste la reciprocità fra le due organizzazioni – ma teoricamente potrebbe rischiarla soltanto per il prossimo Slam, l’Australian Open. Di sicuro prenderà una bella multa.

Le teste di serie eliminate oggi:

[7] Dimitrov da Rublev
[15] Berdych da Dolgopolov

Nei giorni scorsi:

[4] A. Zverev
[8] Tsonga
[13] Sock
[14] Kyrgios
[19] Muller
[20] Ramos-Vinolas
[21] Ferrer
[22] Fognini
[25] Khachanov
[26] Gasquet
[27] Cuevas
[32] Haase

In campo femminile eliminate oggi:

[8] Kuznetsova da Nara
[23] Strycova da Brady
[25] Gavrilova da Rogers

Fino a ieri:

[2] Halep
[5] Wozniacki
[6] Konta
[7] Kerber
[11] Cibulkova
[14] Mladenovic
[21] Konjuh
[22] Peng
[26] Kontaveit
[28] Tsurenko
[29] Lucic-Baroni
[32] Davis

Federer a parte, il risultato più interessante è quello che ha visto il giovane Rublev battere Dimitrov che era reduce dall’aver vinto Cincinnati (su Kyrgios) e 13 set di fila. Rublev, Shapovalov e Coric – pur nel torneo che ha visto uscire di scena Sascha Zverev (sebbene battuto da un altro giovane come Coric) segnala che un certo ricambio sta avvenendo. È forse saltata – e il k.o. di Dimitrov pare confermarlo – la generazione di mezzo a livello di very top player, ma la Next Generation invece sembra, anche con alcuni americani molto interessanti che hanno già perso, Tiafoe e Donaldson, di un livello e un talento superiore rispetto a quelli della generazione immediatamente precedente.

Per il tennis italiano è un vero peccato che Travaglia non sia riuscito a vincere il primo set con Troicki. Se non avesse sbagliato un dritto rigore per andare 6-5 e servizio nel tie-break del primo set forse avrebbe portato il match a casa nonostante la stanchezza di tanto tennis accumulato nelle ultime tre settimane, le partite vinte in qualificazione, lo stress di una vittoria su Fognini sotto il profilo emozionale più ancora che su quello fisico, il poco recupero fra un match e l’altro visto e considerato che lui di gare tre su cinque non le aveva mai giocate. Questo venerdì primo settembre vedremo chi fra Lorenzi e Fabbiano raggiungerà gli ottavi. Chiunque sarà… sarà un successo. E il miglior risultato della carriera. Da festeggiare.

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